L’Orchestra della Magna Grecia festeggia i suoi primi 30 anni di attività con un cartellone ricco di spettacoli, musica, grandi interpreti e artisti di eccellenza, pronto a divertire, emozionare, coinvolgere, commuovere, con concerti, musical, eventi, happening, workshop, progetti multimediali e così via.
Farà anche rivivere alcuni dei concerti che, in questi primi 30
anni, sono stati più rappresentativi, protagonisti e testimoni della crescita
che è stata capace di realizzare.
Trent’anni di concerti, di musica – ha dichiarato Piero
Romano, direttore artistico dell’Orchestra – ma anche trent’anni di progetti
incredibili che saranno rievocati in questa stagione…vogliamo continuare a
regalare armonia e bellezza, ma soprattutto serate indimenticabili per regalare
un’identità straordinariamente culturale, cosa che facciamo con progetti che
partono dalla tradizione e vanno verso una sperimentazione che segna un
avvicinamento dei giovani, per i quali quest’anno è previsto un ‘biglietto sospeso’ per gli under 21”.
L’Orchestra della Magna Grecia è
nata infatti con l’intento di svolgere un’attività prevalentemente culturale,
musicale, senza tralasciare l’impegno verso i giovani, le scuole di ogni ordine
e grado (prevista una stagione di mattina), il sociale nelle diverse forme di
solidarietà.
Dopo i primi dieci anni di attività ha ottenuto, il
riconoscimento di I.C.O. (Istituzione Concertistica Orchestrale), divenendo una
delle tredici orchestre statali d’Italia.
Ha dato seguito allo sviluppo dei rapporti con Enti esteri in grado
di accogliere le sue produzioni artistiche, radicando la sua azione di
internazionalizzazione, proseguendo sul percorso tracciato sin dalla sua
costituzione.
Basti pensare alle tournée realizzate in Germania, Austria,
Giappone, Svizzera, Francia, Messico, Spagna, EAU, Albania, Grecia,
Montenegro e alla prossima in Libano per partecipare all’annuale Bustan
Festival (International Festival of Music & the Performing Arts).
L’Orchestra della Magna Grecia che
realizza circa novanta concerti all’anno, oltre all’attività istituzionale, ha
saputo creare occasioni di fruizione con grandi nomi.
È costantemente impegnata anche in
tournée in altre regioni d’Italia, creando un indotto lavorativo nel campo
della cultura con una relativa ricaduta occupazionale (dai services
costantemente impegnati al personale amministrativo e tecnico, oltre ai
professori d’orchestra).
Troveranno spazio all’interno del cartellone che animerà tutto il
2022 – 2023, rassegne, stagioni, festival e progetti interdisciplinari. Una Serata di Gala di chiusura sarà il
coronamento di un festeggiamento condiviso durante la quale saranno anche
conferiti dei riconoscimenti per gli abbonati storici ed i professori
d’orchestra più longevi.
Un’offerta senza precedenti, capace di esplorare il mondo della cultura
spaziando tra generi musicali ed espressioni artistiche diverse, senza tralasciare
il mondo del sociale, dei giovani, del contrasto alla povertà educativa, con
azioni volte alla ricerca e formazione, al mondo della scuola e
dell’Università, alle disabilità ed alle minoranze.
I protagonisti saranno Noa, Mariangela Vacatello,
Valentina Lisitsa, Serena Autieri, Elly Suh, Claudio Santamaria, Joseph
Calleja, Tony Hadley, Antonella Ruggiero, Lucas Debargue, Stefano Bollani e
Hyung-Ki Joo, Giuliana Gianfaldoni, per fare solo alcuni nomi. Vi sarà inoltre
un tributo ai Queen, alle musiche da Oscar di Dario Marianelli, il Concerto di
Natale in chiave reggae e tanto altro. Sul palco oltre a Piero Romano, si
alterneranno i maestri direttori d’orchestra Maurizio Lomartire, Gianluca
Marcianò, Roberto Molinelli, Gianna Fratta, Valter Sivilotti.
“Trent’anni portati benissimo – ha riferito
Fabiano Marti, Assessore alla Cultura di Taranto – felici di una ennesima
stagione fatta di nomi importanti; la bellezza della rassegna del trentennale
risiede anche nello sforzo compiuto dall’ICO nel riportare sul palco artisti
che abbiamo nel cuore, il direttore Romano con la sua squadra ha interpretato
sogni e desideri tanto da far tornare a Taranto nomi di altissimo livello;
anche se l’Orchestra della Magna Grecia risulta essere, a mio avviso, il nome
più importante dell’intera rassegna”.
Per la nuova stagione 2022/2023 gli appuntamenti
saranno diciannove declinando in chiave sinfonica i grandi artisti e talenti di
spessore internazionale. Rassegna organizzata in collaborazione con il Comune
di Taranto, con il patrocinio del MiC e della Regione Puglia e con il sostegno
di BCC San Marzano di San Giuseppe, Teleperformance, Varvaglione Vini,
Programma Sviluppo, Caffè Ninfole, Baux cucine e Comes.
Tranne due spettacoli (“Beethoven 3.0, Teatro
comunale Fusco e “Il nostro Luis Bacalov – Misa Tango”, venerdì 17 marzo,
Concattedrale Gran Madre di Dio) il cartellone è in programma allo storico
Teatro Orfeo di Taranto (1915) il cui slogan è “I più grandi passano da qui”,
in cui l’orchestra si è esibita dal 1993.
Fondamentali
infine le azioni di Residenza Artistica internazionale già avviate
dal 2018 dall’Orchestra; primo tra tutti il progetto “Mousikèe et Areté” con il
quale si crea un ideale ponte tra l’Italia ed i paesi balcanici con l’intento
di riportare in vita la cultura dell’Antica Magna Grecia.
Ricordiamo che la
terra della Magna Grecia ebbe origine nell’ VIII sec A.C., quando
iniziò l’espansione greca verso occidente, toccando le coste del mar Mediterraneo
e interessando così le regioni di Puglia, Basilicata, Calabria, Campania e
Sicilia che furono per la stessa Grecia una base per il commercio e il
rifornimento di ottime materie prime. Grazie a questa realtà di grande
splendore in cui vivevano le colonie, furono tramandate con il nome
di Magna Grecia.
I coloni
riuscirono a creare una civiltà fondata sui valori delle città greche, più
sviluppate in campo sociale, culturale e politico rispetto alle regioni
italiane, ma che raggiunse uno splendore addirittura superiore a quello della
madrepatria.
Legare il nome
dell’Orchestra a quello della Magna Grecia è stata una scelta
spinta, quindi, dal volersi riconoscere nei valori universali di questa terra
di civiltà, libertà, democrazia, tolleranza e dialogo.
Partendo dalla
Puglia (Taranto) e dalla Basilicata (Matera), attualmente centri nevralgici
dell’Orchestra, è arrivata anche nelle altre regioni che ne hanno fatto parte.
Per poi riuscire a toccare Città e Paesi di tutta Italia, Europa e del Mondo.
Ispirarsi alla
civiltà della Magna Grecia è stato un rispecchiarsi in una civiltà
vissuta con valori locali ed universali, storici ed eterni. Entrambi connubi
che l’Orchestra riconosce nella musica e nel suo modo di farla,
identificando in essa un linguaggio comune per l’umanità intera, che scavalca
le barriere di lingua, spazio e tempo, puntando, invece, al cuore delle persone
sensibili al bello, al vero e al bene.
Vito Piepoli