DA PARIGI CON PASSIONE: LES ITALIENS DE L’OPÉRA DE PARIS

Fattitaliani



Stasera alle 21.30 il gala di danza al Pala De André.

Talento, eleganza e un dna tutto italiano sfoggia lo sciame di stelle che Alessio Carbone ha riunito per tornare a danzare in patria, dopo anni di scintillante carriera all’Opéra di Parigi. Non solo alla Sorbona, dove ricercatori e docenti italiani contendono palme di eccellenza con i francesi, ma anche nel tempio della danza della Ville Lumière si rinnova infatti la tradizione che fin dall’Ottocento ha visto primeggiare sulle scene étoiles provenienti dal Bel Paese. Con un imprinting di danza ben riconoscibile (coreografo il padre, Giuseppe Carbone, ballerina la madre, Iride Sauri) Alessio coordina il gruppo – formato da Valentine Colasante, Paul Marque, Bleuenn Battistoni, Ambre Chiarcosso, Antonio Conforti, Nicola Di Vico, Giorgio Fourès, Sofia Rosolini, Andrea Sarri e Bianca Scudamore – in un programma che alterna classico e contemporaneo, mettendo in luce le qualità di ognuno grazie al versatile repertorio di una delle compagnie più prestigiose del mondo. L’appuntamento è possibile grazie al sostegno dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro settentrionale, storico partner del Festival, che da quest’anno è affiancato da Royal Caribbean, nuovo gestore del terminal crociere di Ravenna.

 

Nello sceltissimo cast apre la serata Bianca Scudamore. Poco più che ventenne e di origini italiane, pur venendo dall’Australia, Bianca è una giovane occhieggiata dagli appassionati come magnifica stella...incastonata in questo caso dalla grazia di una coreografia del 2020 di Erico Montes: Moonlight, già sperimentata da interpreti folgoranti come Marianela Núñez, è una trina di passi sulle note di Debussy. Scudamore sarà invece accompagnata dal più giovane ballerino del gruppo, Nicola Di Vico, appena ventunenne, nel Carnevale di Venezia di Louis Milon. Chicca di primo Ottocento, Il carnevale di Venezia è un balletto-pantomima creato proprio per l’Opéra di Parigi durante gli albori romantici. Un omaggio a quei sapori antichi è anche il passo a due che José Martinez costruisce nel 2014 su estratti musicali da La Source e Coppélia di Delibes e che Ambre Chiarcosso interpreta accanto ad Andrea Sarri, un passato da hip hop e un presente di classico puro.

 

Con Sarri duetta al maschile Giorgio Fourès, nato a Vienna da genitori italiani e che ha attraversato tutti gli stili di danza prima di approdare giovanissimo all’Opéra. I due si cimentano con Les Indomptés, che Claude Brumachon creò nel 1992 per i fratelli Bubeníček: un lavoro di rispecchiamenti, movimenti all’unisono o in risonanza per una gemellanza di danze che è entrata in repertorio a Parigi dal 2011. È una figlia d’arte anche Valentine Colasante (mamma ballerina e papa pianista), étoile a meno di 30 anni nel 2018 e interprete a Ravenna di estratti da grandi classici del repertorio rivisitati da Rudolf Nureyev, che proprio all’Opéra concluse la propria luminosa carriera. Valentine comparirà come delicato cigno bianco (estratto dal IV atto del Lago dei cigni) accanto al francese Paul Marque, coronato anche lui come étoile durante la pandemia. La coppia tornerà poi in scena per ben altre atmosfere nel brillante passo a due dal Don Chisciotte, che chiuderà trionfalmente la serata.

 

Nel regno dell’iperclassico entrano trionfanti Sofia Rosolini e Antonio Conforti, protagonisti di un estratto da In the Middle, Somewhat Elevated di William Forsythe, genio novecentesco e autore di uno stile classico destrutturato ed estremo, una prova di destrezza e versatilità per ogni danzatore contemporaneo. E dopo le geometrie di Forsythe, Sofia Rosolini – che non a caso è stata scelta all’Opéra come interprete di Wayne McGregor, Sidi Larbi Cherkaoui e Edouard Lock per il suo senso del contemporaneo – si riversa sulle danze oniriche e blu di Carolyn Carlson in Signes (musica di Aubry) ancora accanto a Conforti, anche lui con un istinto modern (sarà tra i protagonisti della nuova produzione di Crystal Pite). Un omaggio dichiarato all’Italia è la festosa Infiorata a Genzano, delizioso capolavoro firmato però dal danese Bournonville nel 1858 e preservata con cura fino ai nostri giorni. Sarà l’occasione per scoprire due giovani talenti in ascesa come Bleuenn Battistoni e Nicola Di Vico.

 

Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org

Biglietti: da 12 Euro a 35 Euro (ridotto da 10 a 32), under 18 5 Euro

Per quest’evento è attivo il servizio di trasporto gratuito dalla Stazione Ferroviaria al Pala e ritorno (due corse: 20.30 e 20.45).

 

Grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, per quest’evento sono previsti, secondo disponibilità, biglietti last minute (10 Euro, 5 Euro per gli under 30), acquistabili sul luogo di spettacolo da un’ora prima dell’evento. 

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