Vangelo del giorno: Dio cerca ogni uomo ma non sempre è il momento giusto



In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».

Gli disse Giuda, non l’Iscariòta: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?».

Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.

Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

(Gv 14,21-26)

Commento 

Perché proprio a noi? Così si interroga Giuda Taddeo, stupito di quanto ha vissuto diventando discepolo, consapevole della misura sovrabbondante d’amore che ha invaso il suo cuore. Perché a noi? Perché a me? Conosco persone infinitamente più meritevoli, tenaci, rette di me, che ti cercano, Signore, da tutta una vita senza mai trovarti. Gesù parla di una curiosa dinamica, di un desiderio intercettato, a volte distrattamente, che ha spalancato il nostro cuore. Dio, in realtà, cerca ogni uomo ma non sempre siamo in sintonia, non sempre è il momento giusto, anzi. E Dio ripassa continuamente, senza imporsi, senza far rumore, timido ospite della nostra vita, rispettoso (lui sì) della nostra libertà. In quella fessura entra la luce che illumina ciò che siamo in profondità, ci spalanca ad una prospettiva nuova. Allora è lo Spirito, primo dono ai credenti, a espandersi e a illuminare la nostra intelligenza e la nostra anima per arrenderci all’amore.

(Paolo Curtaz)

“Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”. Tutti sperimentiamo molto spesso il cuore come il luogo dove più di tutti gli altri percepiamo il vuoto, o l’orda caotica di sentimenti contrastanti, preoccupazioni, sogni, ferite, insicurezze, desideri. Il nostro cuore è come un ripostiglio dove è depositata molta roba della nostra vita. Gesù ci dice che se cominciamo ad ascoltare seriamente la sua Parola, e cominciamo ad amarlo, pian piano nel nostro cuore cominciano a scomparire molte cianfrusaglie che ci impediscono di vivere e di essere felici, e prende dimora stabilmente in noi una misteriosa luce che non solo ci illumina, ma ci riscalda. È la Presenza di Dio. Vorrei trovare parole adatte per descrivere cosa questo significhi, ma non credo che esistano parole abbastanza capienti. La presenza di Dio in noi è un’esperienza che si può capire solo se la si fa. Dio non ci chiede requisiti inarrivabili per poterla avere, ma semplicemente di cominciare a volerGli bene seriamente. Quando si vuole bene seriamente a qualcuno lo si vede dal fatto che si investe tempo, energie, cura, ascolto, delicatezza. Prova a trattare Gesù così e vedrai cosa ti accadrà dentro: avrai il cielo nel cuore, e non è un’esagerazione!

(Luigi Maria Epicoco)

Fattitaliani

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