Vito Marangelli presenta a Fattitaliani il thriller "Caffè Enigma": l'intervista.

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(video) Giovedì 7 aprile alla libreria Coreander di Roma è stato presentato il libro “Caffè Enigma” di Vito Marangelli (nella foto con il giornalista e autore tv Tommaso Martinelli che ha moderato l'incontro) pubblicato da Rambla Edizioni: un thriller tecnologico la cui protagonista è Alina Demidoff, una giovane studentessa ucraina che coltiva il sogno di una brillante carriera nel mondo accademico delle nanotecnologie. Fattitaliani ha incontrato e intervistato l'autore.
"E' un libro - ci dice - che nasce dalla "Cantata del caffè" di Bach, e nella parte finale presenta un caffè di fantasia "Caffè Enigma" appunto, aperto da due ragazzi, uno barese e l'altro leccese, che non offrono solo la bevanda ma una vera e propria esperienza del caffè piuttosto complessa.

C'è un reale locale cui ha fatto riferimento?
Nel romanzo c'è un caffè che esiste realmente presentato come concorrente del caffè da poco aperto dai giovani imprenditori che toglie lavoro al vecchio locale. In questo caffè c'è una ragazza di nazionalità ucraina che dalla città di Leopoli va a Lecce per studiare nanotecnologie al famoso istituto CNR Nanotech: inizialmente con una borsa di studio, ma in realtà il motivo per cui viene mandata è un altro ed è il motore del thriller vero e proprio. C'è un mix di mie passioni che alimentano il racconto.
Quali sono gli ingredienti per un perfetto thriller?
Innanzitutto, specifico che non si tratta di un noir perché non c'è il morto. Il thriller è caratterizzato dall'attesa del lettore di qualcosa che non sa che cosa sarà, l'imprevisto. Qui ho avuto il piacere di parlare anche di scienza, perché io sono un cardiologo e anche se non mi occupo di nanotecnologie, l'idea tecnologica alla base del racconto è fondata sulla mia attività lavorativa. Il racconto parte in questa maniera: c'è un ricercatore che ha messo a punto una tecnica per trattare non in maniera invasiva le placche arteriosclerotiche, che oggi vengono trattate con un metodo meccanico, l'angioplastica. Ho immaginato che invece potessero essere trattate con nanoparticelle magnetiche, che esistono veramente e sono oggetto di pubblicazioni scientifiche.
Nel libro è possibile rintracciare delle piste per arrivare a scoprire il nucleo del racconto?
Ci sono degli indizi disseminati: il finale però arriva a sorpresa con la convergenza di diverse sottotrame che confluiscono nella parte risolutiva.

C'è un personaggio che si è evoluto magari sfuggendole un poco di mano?
Alina è un personaggio ben delineato e costante nella sua evoluzione. Il prof. Cataldi è un ricercatore valido però alla fine si scopre avere dei problemi personali che lo inducono a pensieri non esattamente scientifici e che lo renderanno sospetto dal punto di vista della trama.
Quali speranze e aspettative giovanili ha riposto nel personaggio di Alina?
Rappresenta molto anche della mia stessa esperienza come dottorando  di ricerca. E' una ragazza appassionata di ricerca a cui viene fatta una proposta ottima che non può rifiutare: titubante perché deve lasciare la madre malata, alla fine cede perché la costringono con un ricatto ad andare a Lecce a fare l'attività non solo di ricerca. Deve anche infatti ricavare delle informazioni che interessano a una struttura tecnologica criminale. Il tema è quello di una giovane ragazza cui viene fatta un'ottima proposta che come accade spesso viene fatta nell'interesse di qualcuno e questa è una realtà della ricerca scientifica. Giovanni Zambito.
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