Nel film “Don’t Look Up” l’incapacità e la stupidità del potere Occidentale

Fattitaliani

di Andrea Giostra - Ho visto su Netflix – il 29 dicembre scorso - il tanto discusso film del regista e sceneggiatore premio Oscar Adam McKay “Don’t Look Up”. Ne parlano tutti, sui social, nelle TV, nelle radio, nei giornali della carta stampata, nei salotti virtuali che discorrono di cinema. Già questo dimostra che il film ha avuto e sta avendo un grande successo. E questo è un fatto!

Dire che sia un capolavoro o un bluff non lo so, perché è questo il dibattito può acceso che si legge e si ascolta dappertutto.

Quello che posso dire, dopo averlo visto, è che il film è costruito con grande intelligenza, che spacca, che colpisce lo spettatore, e che certamente ci sbatte in faccia la realtà che da qualche decennio oramai noi occidentali viviamo quotidianamente, quella di essere diventati un popolo che vive per l’apparire e per i like, governato da una classe dirigente idiota, incapace e superficiale che conduce il mondo alla sua estinzione scegliendo senza esitazione alcuna il possibile profitto e la ricchezza di danari piuttosto che salvare il pianeta Terra da una inevitabile e annunciata apocalisse!

È questo il succo di tutto il film!

Tutto il resto è una stupenda cornice narrativa, con attori superlativi, gestito con grottesca e magistrale ironia, sarcasmo, angoscia, che sono gli ingredienti della nostra vita quotidiana, gli stessi che ci fanno sopportare i nostri tempi.


Poi c’è la comunicazione inquinata e distorta dei nostri tempi, che è uno dei temi centrali raccontati nel film. La comunicazione che dovrebbe essere alla base di qualsiasi sano sistema di convivenza civile e che oggi – come dimostra benissimo il film di McKay – ha altre finalità, per lo più egocentriche, narcisiste, superficiali, lobbystiche e incuranti del bene comune. Questo quello che in una intervista dice lo stesso regista: «Sapevo di voler fare qualcosa per la crisi climatica e stavo cercando di trovare un modo per affrontarla. Parte di ciò che fai quando fai film è provare a fare film che ti piacerebbe vedere personalmente, quindi mi sono semplicemente chiesto: “Puoi fare qualcosa per la crisi climatica e ridere ancora un poco?” Fortunatamente, mi è venuta questa idea che sembrava la perfetta miscela delle due. Non c’è dubbio, dopo Vice, avevo voglia di ridere (…) Nel bel mezzo della realizzazione di questo film, abbiamo dovuto chiudere causa COVID, e non ho preso in mano la sceneggiatura per tipo quattro o cinque mesi, e quando l’ho finalmente presa in mano e l’ho letta, mi sembrava quasi un copione diverso. Riguardava interamente il modo in cui le nostre linee di comunicazione sono state sfruttate, rotte, distorte e manipolate. Mi ha entusiasmato in un modo che non mi aspettavo, che non si trattasse solo del clima, non solo del COVID, non solo dell’inquinamento, della disparità di reddito, della violenza, qualunque cosa tu voglia pensare – riguarda il fatto che noi non siamo più davvero in grado di parlarci in modo pulito e chiaro».

Fatta questa breve introduzione, quello che mi sento di consigliare ai lettori di questo breve articolo, e di vederlo questo film, e di rifletterci su, non tanto perché dopo averlo visto potremmo cambiare qualcosa della nostra vita attuale – quello lo sappiamo tutti, non è possibile! – ma almeno perché ci rendiamo conto in che mondo viviamo, come ci siamo ridotti, in che direzione stiamo andando senza freni, qual è lo stato del nostro modello di cultura e di vita occidentale: la decadenza inesorabile e irreversibile rappresentata da MeKay!


Trama da Netflix Italia:

«Don't Look Up, film diretto da Adam McKay, racconta di come il professor Randall Mindy (Leonardo DiCaprio) insieme a Kate Dibiasky (Jennifer Lawrence), studentessa di astronomia prossima alla laurea, durante le loro ricerche facciano una scoperta terribile: una cometa, grande quanto l'Everest, è entrata nell'orbita del sistema solare ed è in rotta di collisione con il nostro pianeta. I due si affannano ad avvisare autorità competenti del possibile impatto, ma nessuno sembra essere interessato alla gravità di questa minaccia, che rischierebbe di distruggere la Terra e i suoi abitanti. Comunicare alla popolazione cosa potrebbe entrare nella nostra atmosfera sembra un avviso troppo scomodo e allarmistico da dare.

Randall e Kate non si arrendono e, sostenuti dal dottor Oglethorpe (Rob Morgan), danno inizio a tour per comunicare l'imminente catastrofe e giungono fino all'ufficio del Presidente Orlean (Meryl Streep) e di suo figlio, il capo di gabinetto Jason (Jonah Hill), che finiscono per minimizzare la cosa, non dedicandole la giusta attenzione. I due scienziati decidono quindi di rivolgersi alla comunicazione mediatica e si presentano nel programma mattutino di Brie (Cate Blanchett) e Jack (Tyler Perry), The Daily Rip, per allarmare i cittadini e avvertirli. Ma mancano 6 mesi allo scontro tra Terra e cometa e sembra che la popolazione sia troppo presa a fare altro, ovvero guardare il telefono e stare sui social media, per dedicarsi a una minaccia globale. Cosa riuscirà a far staccare loro gli occhi da uno schermo per rivolgerli al cielo?»

“Don’t Look Up” su Netflix

https://www.netflix.com/watch/81252357

Scheda IMDb

https://www.imdb.com/title/tt11286314/

Trailer Ufficiale:

https://youtu.be/DhYXSqz8H-o

Trailer: Don’t Look Up

https://youtu.be/kHXR5YVKlfM

Andrea Giostra

https://www.facebook.com/andreagiostrafilm/ 

https://andreagiostrafilm.blogspot.it 

https://www.youtube.com/channel/UCJvCBdZmn_o9bWQA1IuD0Pg

Interviste ad Andrea Giostra | Play List di YouTube:

https://www.youtube.com/playlist?list=PLwBvbICCL566fjtyqsPwctGuJ4YDekbKq

 

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