Intervista a Rosa Ventrella: “io e la mia urgenza di raccontare storie”

di Laura Gorini - 
Dico grazie a me stessa per non aver mollato mai, neanche nei momenti più demotivanti, di non aver gettato via i sogni.

Si è appena conclusa su Canale 5 la fiction Storia di Una famiglia perbene che ha visto tra gli attori protagonisti l'affascinante Giuseppe Zeno. Noi abbiamo scambiato quattro chiacchiere con l'autrice, la brava Rosa Ventrella, dal cui romanzo omonimo è stata tratta la serie Tv...

Rosa, che effetto ti ha fatto vedere i tuoi personaggi in carne e ossa in Tv?

È senz’altro una grande emozione, oltre che il sogno credo di chiunque faccia lo scrittore. Immaginare che la storia che hai creato diventi alla portata di così tante persone...

Tra tutti i tuoi romanzi, credi che sia “ Storia di una famiglia perbene” quello che è stato più facile adattare per una fiction?

Credo che i romanzi in generale si prestino a diventare film o serie tv ovviamente con gli opportuno adattamenti necessari quando si passa dalla narrazione alla trasposizione cinematografica. Vedo per esempio molto adatto per un film Benedetto sia il padre.

Ti hanno coinvolto a livello di sceneggiatura?

Gli sceneggiatori sono stati fantastici e mi hanno sempre dato la possibilità di condividere la sceneggiatura ed eventualmente confrontarci.

Ti piacerebbe svolgere anche tale mansione in futuro?

Quest’anno ho avuto la fortuna di scrivere dei trattamenti cinematografici per la Taodue e l’esperienza mi è piaciuta moltissimo. Mi piacerebbe continuare.

A  proposito perché la scrittura ancora oggi non è vista come un lavoro?

In realtà le cose stanno cambiando e sempre di più la scrittura viene vista come lavoro, anche se mi rendo conto che è una meta difficile da raggiungere e davvero ambita.

Tu quando hai capito che non potevi fare a meno di scrivere?

L’ho capito dopo l’Università. Avevo bisogno di raccontare storie, era un bisogno che sentivo fortissimo e che cresceva sempre di più.

In quale momento della giornata adori dedicarti ad essa?

Al mattino presto, all’alba, quando la casa è silenziosa e la mia mente è immersa completamente nel mondo parallelo dei miei personaggi.

Per che cosa ti senti di ringraziare oggi te stessa?

Per non aver mollato mai, neanche nei momenti più demotivanti, di non aver gettato via i sogni.

Fattitaliani

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