Teatro, Francesca Bruni: Maria Antonietta ha guidato la mia vita. L'intervista di Fattitaliani per Proscenio

Debutta in prima assoluta al Teatro Garbatella di Roma, dall’11 al 28 novembre “Maria Antonietta - L'ultima regina di Francia", spettacolo scritto e diretto da Francesca Bruni e prodotto da Pont d'Art Italia, incentrato su una delle donne più affascinanti della Storia. L'autrice, anche regista e interprete, ne parla con Fattitaliani per la rubrica Proscenio. L'intervista.

"Maria Antonietta" in che cosa si contraddistingue rispetto ad altri suoi testi? 

Maria Antonietta è un progetto che ho a cuore da tutta la vita. In un certo senso ci ho lavorato costantemente per gli ultimi 21 anni.  A differenza degli altri testi, per lo piu originali e non ispirati ad una storia vera, ha richiesto sicuramente una ricerca ed uno studio approfondito di tutte quelle realtà che abitavano non solo la reggia di Versailles, ma anche una Parigi del settecento, con i suoi usi e i suoi costumi.

Quale linea di continuità, invece, porta avanti (se c'è)? 

In tutti i miei testi ho sempre cercato di creare una sorta di collegamento tra cinema e teatro, utilizzando, a volte, degli elementi come flashforward o flashback o tecnologie innovative. E poi sicuramente l' "omnia vincit amor"che è un po' il tema portante di tutti i miei testi. 

Com'è avvenuto il suo primo approccio al teatro? Racconti...

La prima volta che sono salita su un palco è stato a 13 anni, durante un concorso di teatro per le scuole in lingua francese organizzato proprio dall'Istituto di Cultura San Luigi dei Francesi di Roma. Interpretavo una delle protagoniste dell'opera "Le serve" di Jean Genet. Chissà forse questo imprinting francese ha dato il La a questa mia passione.

Quando scrive un testo nuovo può capitare che i volti dei personaggi prendano man mano la fisionomia di attrici e attori precisi?

Sì, mi capita molto spesso. Anche se devo dire che per Maria Antonietta è andata un po' diversamente. Mentre scrivevo avevo nella testa delle immagini che si andavano man mano formando sempre di più, fino a diventare dei veri e propri "dipinti". Durante i casting, se tra gli attori finalisti uno magari somigliava di più al mio "dipinto", immediatamente la scelta diventava più chiara. Abbiamo provinato tantissimi attori e devo dire che sono stata molto esigente, ma nonostante ciò è stato davvero difficile fare una scelta perchè ho avuto il piacere di provinare persone di grande talento e di questo sono davvero onorata.


È successo anche che un incontro casuale ha messo in moto l'ispirazione e la scrittura?

Beh, sì, direi che è nato tutto da un "incontro". Un incontro con l'anima più profonda Maria Antonietta che ho ritrovato nei luoghi a lei più cari, le sue residenze private, nei suoi oggetti personali, ma anche nella stessa cella della Conciergerie dove ha trascorso gli ultimi mesi. Quella bellezza, quella raffinatezza, ma anche quel dolore mi hanno dato la spinta a cominciare. A cominciare dalla fine in effetti, perchè la prima scena che ho scritto è stata proprio quella della decapitazione.

Per un autore teatrale qual è il più grande timore quando la regia è firmata da un'altra persona?

Ecco, questa è una bella domanda perchè io non ci sono mai riuscita. Ho sempre diretto i miei testi perché ritengo che quando un autore ha già tutto in testa è davvero difficile scendere a compromessi con un'altra testa pensante. Però chissà prima o poi li affiderò a qualcuno...o forse no :D

Essere anche interprete come in questo caso, apporta più un ulteriore coinvolgimento o solo una maggiore responsabilità? 

Entrambe le cose, suppongo, perchè ci sei dentro con tutta l'anima dall'inizio alla fine e questo ti permette di entrare ancora di più in contatto con il tuo personaggio, però al tempo stesso richiede maggiore responsabilità perché le cose a cui pensare sono davvero tante.

Quanto condivide questo aforisma "Il teatro è questo buio perché non è il senso, è l'abbandono dello spettatore" di Carmelo Bene?

Condivido pienamente. Credo che la cosa più bella per uno spettatore sia lasciarsi andare, perdersi in quel momento dove smette di fare attenzione alla realtà, a quello che ha intorno e si lascia trasportare dall'effetto delle parole e dalle emozioni che gli arrivano dritte allo stomaco. 

L'ultimo spettacolo visto a teatro?

L'ultimo spettacolo che ho visto è stata una commedia musicale in lingua inglese dal titolo "Little Shop of Horrors" di Eric Richardson. Un testo originale che ho trovato davvero brillante. Mi ha ricordato un po' uno Sweeney Todd edulcorato. 

Degli attori del passato chi vorrebbe come protagonisti ideali di un suo spettacolo?

Charlie Chaplin. Intanto perchè sono sicura che riderei dall'inizio alla fine del montaggio e poi perchè lo spettacolo si formerebbe da solo, senza bisogno di dare grandi spiegazioni. Mi piacerebbe mostrare sia il lato comico che drammatico di questo attore in un testo che ho in mente da anni sulla storia di un padre che affronta diverse difficoltà per amore del figlio.

Il miglior testo teatrale in assoluto qual è per lei?Domanda difficile. Di getto mi verrebbe da dire l'Amleto di William Shakespeare. Trovo che ci sia dentro davvero tutto e che dopo secoli si presti ancora ad infinite interpretazioni. Ma se devo pensare ad un testo teatrale perfetto sia per l'attore che lo interpreta che per il pubblico che lo guarda mi viene subito in mente "L'importanza di chiamarsi Ernest" di Oscar Wilde. Lo trovo geniale. Lo guarderei ed interpreterei milioni di volte senza annoiarmi mai e continuando a ridere alle stesse battute ogni singola volta.

La migliore critica che vorrebbe ricevere?

Hai saputo dare forma ai pensieri più intimi e all'anima di una donna che per secoli è stata erroneamente rappresentata. Sei stata all'altezza di Sua Altezza :)

La peggiore critica che non vorrebbe mai ricevere?Maria Antonietta si sarebbe staccata la testa dal collo da sola vedendo questo spettacolo :D

Dopo la visione dello spettacolo, che cosa Le piacerebbe che il pubblico portasse con sé a casa?Vorrei che il pubblico portasse con sé quell'emozione che spero di suscitare e ritrovasse in questa storia una parte intima di sé da custodire e conservare, per sempre. 

C'è un passaggio, una scena, un verso che potrebbe sintetizzare in sé il significato di "Maria Antonietta"? 

"Tutto a te mi guida", la frase che Maria Antonietta aveva fatto incidere su un sigillo che utilizzava per scambiare lettere con il suo amante, Fersen. La trovo bellissima. Tutto a te mi guida...e in fin dei conti Maria Antonietta ha davvero guidato la mia vita fino ad oggi. Mi ha accompagnata e tenuta per mano per quasi 21 anni e adesso è giunto il momento di farla conoscere anche a voi. Giovanni Zambito. 


LO SPETTACOLO

Dal suo arrivo a Versailles fino al suo incontro con Fersen, dallo scoppio della Rivoluzione fino alla condanna a morte, viene ripercorsa la vita di Maria Antonietta, svelando la sua interiorità e ciò che si nasconde dietro i falsi miti e le voci del passato, delineando l’immagine di una donna decisamente moderna rispetto ai canoni dell’epoca a cui apparteneva, avversa ad ogni retorica di corte.

Uno spettacolo dalle tinte classiche, con personaggi in costume d’epoca settecentesca realizzati interamente a mano presso la sartoria Bàste srls.

Ero poco più che bambina quando visitai Versailles con i miei genitori la prima volta. Avrò avuto all’incirca la stessa età che aveva Maria Antonietta quando arrivò a Versailles da Vienna”_ annota Francesca Bruni. “ Quel luogo, quella reggia dalla sontuosità maestosa, non saprei... ha un’energia tutta sua. E ci tornai, a Versailles, una seconda volta, qualche anno più tardi. E poi ancora e ancora. Avevo -non so come- cominciato a documentarmi su questa figura così affascinante che è la Regina Maria Antonietta Da lì a poco la curiosità divenne sete di sapere. E divenne caccia a testi, biografie, stampe. L’idea è di portare in scena la vita e i pensieri di una donna, di una regina. Una storia controversa da trattare con la cura ed il riguardo che solo un palco può donare. Da una parte la regina frivola, sorda dei bisogni del proprio popolo, immersa com’è negli sfarzi regali che costituiscono il suo mondo. È vero. Ma dall’altra parte la figura umana e più intimamente segreta, custodita. Un universo privato, personale.  E raccontarlo è possibile solo grazie ai documenti autentici giunti a noi. Scambi epistolari e fonti storiche delineano il carattere di una donna con le sue fragilità, i suoi interessi, le sue paure, i suoi amori proibiti.  A me interessava questa Maria Antonietta, in tutto il suo essere autentico. E forse è proprio per questa sua autenticità che, dopo tutti questi anni, riesce ancora ad attirare l’attenzione del pubblico di tutto il mondo.”

Scenografie ammalianti e un folto cast ricreano le suggestioni, le atmosfere e le situazioni più affascinanti di quell’epoca lontana, della storia e della Storia della regina e della donna che durante i suoi brevi anni di vita è stata arciduchessa, delfina, regina, icona della moda, vedova del deposto re e martire.

Una personalità che ha segnato un’epoca e che ancora oggi influenza il nostro stile e i nostri costumi. Per la prima volta , l’ultima Regina di Francia abiterà anche il teatro.

INFO:

Maria Antonietta

L'ultima Regina di Francia

Con Francesca Bruni, Stefano De Santis, Cristiano D’Alterio, Dimitri D’Urbano, Luca Laviano, Flavia Cattivelli, Elisabetta Angelin, Giorgia Paolini, Jacopo Cavallaro, Stefano Macciocca, Roberta Bobbi, Chiara Pasella, Giuseppe Tagarelli, Jessica Ferro, Elisabetta Settimi, Roberto Pesaresi, Renato Mucciarelli, Giulia Pisciarelli, Barbara Olivieri, Arianna Iacopino, Gabriel Giannuzzi

Testo e Regia Francesca Bruni

Aiuto Regia Simone Buffa

Luci e audio DUEPUNTODUE Sound & Light

 

TEATRO GARBATELLA

Piazza Giovanni da Triora 15 – Roma

Da martedì a sabato ore 20:30; domenica ore 17:30

 

Biglietti:

- Intero: € 18.00

- Ridotto Under 12: € 10.00 + ddp e comm.serv.

 

Info e prenotazioni: Tel: +39 34732 78 115

info@mariaantoniettaspettacolo.com

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Fattitaliani

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