Il film: Ma davvero la nostra società non riesce a proteggere i più deboli malgrado i seriali e promettenti slogan politici? | “Racconti da Stoccolma” (2006) di Anders Nilsson ci racconta l’indifferenza e il cinico distacco della nostra “Cultura” dai pericoli che corrono donne, bambini e i più fragili di noi...
Introduzione:
L'Arte e la Bellezza create dalla Donna e dall'Uomo, che hanno talento
e passione, generano la Bellezza assoluta che qualche volta si avvicina, ma mai
abbastanza, è ovvio, alla bellezza della Natura! Ma quello che creano certamente
è Cultura: da condividere e partecipare, e della quale ci dobbiamo appropriare tutti
noi esseri umani, tutti i popoli, tutte le comunità che amano la vita, l'amore e
il prossimo. L'unica differenza tra l'"Uomo Primitivo delle Caverne"
e l'"Homo Technologicus” del XXI Secolo sta proprio nell'essere
Uomini e Donne plasmati dalla cultura e detentori di un sapere sempre più ampio,
completo e condiviso. Fëdor Michajlovič Dostoevskij, in uno dei suoi Romanzi
più belli, "L'Idiota" (1869), scrisse - possiamo spiegarlo
in parole semplici così! - che quello che lo spingeva più di ogni altra cosa ad
andare avanti, ad amare la vita, che gli dava forza ed energia, in verità, era "la
ricerca della bellezza"! Gli studiosi di Dostoevskij hanno estrapolato
la sola frase, divenuta storica nella letteratura mondiale, che è questa: “La bellezza
salverà il mondo”! Ma in verità - e lo stesso Dostoevskij ce lo suggerisce leggendo
con attenzione il suo Romanzo “L'Idiota” - è nella crescita culturale, e
quindi nella Cultura, e quindi nella comprensione della Bellezza, che si materializza
l'Àncora di salvezza per il mondo intero. Questo per dire che forse quello
che dovremmo dire, suggerito da Dostoevskij, è che: "La cultura salverà
il mondo". È dalla Cultura che nell'Uomo e nella Donna si formano e
si plasmano, come parte integrante ed inscindibile dell'essere umano, l'Etica, la
Morale, il Senso Civico, la Solidarietà Umana, la Pìetas, l'Amore per il prossimo,
la Fede per un Dio che ci guida e che ci segna la strada del bene verso il prossimo,
la Civiltà di un Intero Popolo. Ed oggi di Cultura, gli abitanti di questo Pianeta,
danno quotidiana dimostrazione di possederne veramente poca! Uomini che uccidono
Donne e bambini senza alcun sentimento, senza alcuna pietà, senza alcuna moralità,
senza etica e civiltà, non sono uomini, ma dèmoni e demòni che si
sono mimetizzati tra gli esseri umani e che occorre scovarli uno ad uno e “ucciderli-dalla-vita-civile-e-partecipata”
per rinchiuderli per sempre dove potranno far male solo a loro stessi! Se l'uomo
colto e civilizzato non farà questo passo, questi dèmoni e demòni prenderanno in
mano il mondo e lo faranno loro; e vinceranno; e uccideranno sempre i più deboli
e i più indifesi: Donne e Bambini. È questa la verità che i nostri governanti, sopraffatti
dalla paura e dalla mediocrità, non hanno capito e non capiranno mai perché sono
secoli che i più deboli vengono massacrati da questi dèmoni e demòni senza che abbiano
trovato alcun contrasto, alcun impedimento al loro agire, alcuna risposta certa
alla loro violenza, al loro essere disumani e privi di qualsiasi emozione che possa
caratterizzarli come esseri umani, perché di certo uomini non sono! E allora,
secondo questa prospettiva e secondo quello che quotidianamente i mass media ci
danno in pasto, solo "La cultura salverà il mondo"! Il Film
che ho scelto di recensire, alla luce di quanto accaduto in questi giorni, in questi
anni, rappresenta magnificamente e magistralmente questa dura e disumana realtà.
È un Film che DEVE essere visto perché possa far scatenare nello spettatore quella forza e quella determinazione che non gli appartengono per natura, ma che forse potrà recuperare quando si renderà conto che il male che viene fatto al prossimo, alle Donne sole e indifese, ai più fragili, ai Bambini abbandonati, schiavizzati e mercificati per commerci indicibili, è un male del quale siamo complici silenti e pusillanimi tutti quanti quando, pur vedendo, non facciamo nulla e volgiamo lo sguardo da un'altra parte!
Recensione del film i “Racconti
da Stoccolma” (2006)
di Anders Nilsson.
Uno dei film più belli che ho visto negli ultimi anni! Straordinariamente
coinvolgente, che incide violentemente la sensibilità umana dello spettatore che
rimane travolto da un pathos empatico implacabile che inesorabilmente lo
schiaccia in un angosciante finale: tanto reale quanto crudo e brutale. Le tre storie
sono contrassegnate dalla cinica negazione dell’identità e della libertà dei tre
protagonisti: due donne e un omosessuale. Diritti negati da obsolete e arcaiche
matrici culturali che hanno un impietoso e violento sopravvento sull’amore, sulla
pìetas e sulla morale umana. Matrici culturali fortemente impregnate di ottusa
religiosità, di prepotenza darwiniana, di becero estremismo, di un senso dell’onore
anacronistico e primitivo, che in due storie mortifica e uccide la donna nella sua
essenza di madre e nella sua pura e vitale natura di femmina. Il regista, Anders
Nilsson, sceneggiatore insieme a Joakim Hansson, rappresenta magistralmente
tre vittime che tentano con tutte le loro forze di reagire e di riscattarsi dai
soprusi e dalle violenze subite. Ma il finale che la vita vera ci presenta nella
quotidianità, non sempre è quello sperato. Film da vedere assolutamente, soprattutto
alla luce dei fatti di cronaca di questi mesi e degli ultimi giorni, che hanno visto
donne vittime di ominicchi, come direbbe Leonardo Sciascia, che si
caratterizzano per una devastante-non-cultura, per assenza di morale e di etica,
per privazione di umanità ed empatia, per mancanza di rispetto verso il prossimo,
per assenza di fede nell’Uomo e in Dio; Donne vittime di dèmoni e demòni che albergano
indisturbati tra noi esseri umani che amiamo la vita e l'amore, come i protagonisti
dei tre episodi di un Film straordinario per verità e realismo.
Andrea Giostra
Trama da Coming Soon:
«Racconti da Stoccolma, film drammatico diretto da Anders
Nilsson, racconta diverse storie legate al paese della penisola scandinava.
Come quella di Leyla (Oldoz Javidi) e Nina (Bahar Pars), due sorelle nate in una famiglia di
immigrati, che ora vivono in Svezia dopo un lungo viaggio dal Medio Oriente.
Per loro le tradizioni sono molto importanti, ma soprattutto non amano affatto
certe libertà ritenute tipicamente occidentali. Come per esempio i
comportamenti leggeri che Nina intratterrebbe con alcuni ragazzi, per i quali
viene costantemente messa in punizione. Sua sorella si trova per questo spesso
a doverla difendere. Poi c’è Carina (Lia Boysen), importante figura del giornalismo, che
ha apparentemente una vita serena e una carriera di successo. In realtà, la
donna viene abusata e picchiata dal marito, che nutre una profonda invidia nei
suoi confronti. Quando con il tempo questa terribile verità uscirà fuori, sarà
molto dura per lei superare tutto quello che causerà. Un'altra storia riguarda
poi Aram (Reuben
Sallmander), titolare di un club notturno. L’uomo decide di
recarsi in tribunale per testimoniare a favore di Peter
(Per Graffman), uno dei buttafuori del locale che è
stato ferocemente aggredito. Questo atto coraggioso gli porterà amare
conseguenze: i due uomini cominciano a provare qualcosa l'uno per l'altro,
scatenando l'ira e le minacce di molte persone intorno a loro…»
“Racconti
da Stoccolma” (2006) di Anders Nilsson:
Scheda IMDb
https://www.imdb.com/title/tt0782700/
Trailer su YouTube
Andrea Giostra
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https://www.youtube.com/channel/UCJvCBdZmn_o9bWQA1IuD0Pg