Mirall a Castrocaro 2021: competitiva più con me stessa che con gli altri. L'intervista di Fattitaliani

Fattitaliani

La cantautrice toscana è fra gli 8 finalisti del Festival di Castrocaro 2021, la cui finale sarà trasmessa a settembre in prima serata su Rai 2 dal Padiglione delle Feste di Castrocaro Terme e Terra del Sole. L'intervista di Fattitaliani a Mirall.
Con quali esperienze musicali arrivi a Castrocaro?

Arrivo a Castrocaro con un bagaglio di esperienze molto belle ed eterogenee. Ho avuto il privilegio di calcare molti palchi con i miei progetti paralleli soul e jazz, ho fatto dischi ed esperienze anche come vocalist in alcuni programmi televisivi. Ho sempre scritto canzoni, ma da pochi anni mi sono avvicinata alla lingua italiana. 

Che significato assume per un giovane artista arrivare alla finale di Castrocaro?

Sicuramente è una grande soddisfazione per me, un’occasione per fare arrivare la mia musica a più persone. 

Al di là di talent ed altre esperienze tv, che cosa fa emergere davvero una nuova voce?

Non credo ci sia una pozione magica, il mercato discografico è in continuo mutamento. Credo che le persone abbiano bisogno di verità. 

A quali musicisti e cantanti fai riferimento?

La mia musa ispiratrice da quando sono piccola è sicuramente Whitney Houston. Poi ho ascolti molto variegati: Chet Baker, Luigi Tenco, Lucio Battisti, i Beatles, i Queen, Michael Jackson, Erykah Badu, Mina, Mia Martini, Lucio Dalla.

Con gli altri finalisti di Castrocaro avete occasione di conoscervi al di là dei meccanismi e dei momenti di gara?

Sì! Passeremo una settimana insieme fra prove e preparazione, quindi sarà sicuramente stimolante!

Quali progetti, che idee ti aspettano dopo la manifestazione?

È tutto in costruzione, spero solo di poter far ascoltare la mia musica al più presto perché ho molti brani che aspettano solo di uscire. 

Sei una persona battagliera? Quando affronti una gara o una selezione dici a te stessa «ce la devo fare» oppure «l'importante è partecipare»?

Sono competitiva più con me stessa che con gli altri. Credo che in musica la competizione non debba esistere. Sicuramente le aspettative che ho con me stessa sono molto alte, voglio dare il massimo in ogni situazione, perchè credo che la gente meriti questo. Giovanni Zambito.


Mirall, già vincitrice di Area Sanremo 2020 è attualmente in radio con “Padre nostro” un brano prodotto dalla stessa Mirall in cui il sound elettronico si miscela perfettamente alla sua voce R&B, dando vita a una vera e propria invocazione al cielo, carica di energia e determinazione. La forza viene dal ritmo, quello che sta alla base del senso più puro e concreto della musica, un ritmo che non ha paura di smascherare le contraddizioni della cultura, soprattutto quando diventa una pratica “mordi e fuggi”, esaurita in pochi secondi sui social invece di essere cibo per l’anima. «“Padre Nostro” è una preghiera laica, ipnotica che nasce dal rifiuto morale di assuefarsi alla violenza e all’impoverimento culturale dei nostri giorni e soprattutto dal desiderio di non soccombervi, lanciando al cielo note piene di speranza». Mirall

Mirall significa “specchio” in lingua catalana: «Mi piace l’idea che le persone si possano riflettere nelle cose che scrivo e, al contempo, prendere io la forma di tutte le cose che vedo. Forse per questo mi trovo a mio agio nei “travestimenti”». 

Il video di “Padre nostro” ha ricevuto anche il premio TIM come miglior videoclip proprio per l’attenzione che Mirall ha per i costumi, i colori e le immagini che l’aiutano a vestire il ruolo di svariati personaggi per esprimere i concetti presenti nella sua musica. 


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