Organizzare una mostra come "7 fate" ha comportato più soddisfazioni o fatiche?
Non sono esattamente organizzatrice. 7 fate è una timida ricognizione sulle pittrici siciliane, nata insieme alla Storica dell'arte Gianna Panicola e alla pittrice Daniela Balsamo. Abbiamo pensato ad alcune pittrici che ci piacciono e che secondo noi lavorano come vere e proprie professioniste, anche giovani, con molto talento e che pensiamo possano diventare delle vere e proprie artiste. La dimensione che indichiamo è quella della donna che lavora come professionista della pittura e che soprattutto vive di questo. Partiamo dal nostro territorio perché le donne in Sicilia soffrono di una certa gregarietà rispetto alla società professionale maschile. La lista di pittrici è molto più lunga ma abbiamo cominciato da alcune, anche per questioni di spazio. Allestiremo in un'associazione culturale, Arèa, dello scultore Giovanni Lo Verso a Palermo. È una soddisfazione avere a che fare con donne forti, artiste e nessuna fatica.
Può condividere con noi la genesi dell'opera "Barcarello"?
Da qualche anno osservo le borgate marinare di Palermo e mi sento ispirata dalla vita semplice e quotidiana della gente che vi vive. Persone, bambini, pescatori, bagnati fuori dai modelli della società di massa e globale. Barcarello è un angolo di costa nord di Palermo; le donne che ho dipinto sono tipiche donne che non si vedono su Instagram, sono un poco rotonde ma sono bellissime nella loro verità e semplicità di madri, di casalinghe, di studentesse... Queste modelle le ho disegnate e dipinte in tantissime opere. Il mio è uno sguardo sulla luce mediterranea e sui corpi nudi, che sono un cliché della pittura europea figurativa di cui sono figlia.
Viaggiare e ammirare da vicino altre opere, conoscere altri artisti in che misura ha influenzato il suo stile e la sua stessa concezione dell'arte?
Ogni incontro con un nuovo artista e con una nuova opera è un miraggio ed un miracolo. Gli artisti sono fratelli in spirito. Molto spesso soffro se rimango sola e non posso viaggiare o guardare l' Arte. A volte però scopro che dietro l'angolo c'è un pittore di strada che può essere un grande Maestro.
Che rapporto ha con la sua città?
Pessimo. Io odio i "palermitani", non capisco come facciano a vivere in una capitale della cultura che ha 3000 anni di storia e tenerla in questo stato di inciviltà. Poi scopro che ci sono persone eccezionali che fanno cose meravigliose e combattono ogni giorno contro questa pulsione di morte continua. Mi stupisce questo conflitto tra bene e male e l'assenza quasi totale di stato e legalità dopo tutto quello che abbiamo vissuto!!! Palermo però è fonte continua di ispirazione artistica, è una perla che va salvata.
Barcarello 2021 Olio su tela Cm 70x100 |
Di conseguenza potrei dire il "Trionfo della Morte" di Palazzo Abatellis, perché il capolavoro di Guttuso la "Vucciria" è inattuale, la bella e vecchia città di Palermo sta morendo. Un antico detto dice che quando si asciugheranno le "balate" della Vucciria finirà Palermo.....
Se dovesse rivolgere poche parole a dei giovani per avvicinarli alla sua arte e all'arte in generale, cosa direbbe loro?
Direi che lo scopo della vita è "guarire", salvarsi, evolversi e l'arte per me è stata ed è questo, semplicemente la strada o una delle strade che impongono che l'artista sia il maestro di sé stesso. Direi di provare a crederci fortemente, con disciplina monacale e con determinazione da guerrieri. I problemi di carattere estetico per me sono secondari. Giovanni Zambito.
BiografiaLinda Randazzo nasce a Palermo, nel 1979, dove vive e lavora. Consegue una prima laurea in scenografia, una specializzazione in pittura, presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo e si conclude con un master in design per il teatro presso il Polidesign di Milano. Comincia la sua attività di artista partecipando a workshop e performance: Il tempo della notte, a cura di Emilio Fantin, Istituzione Parco della Laguna, (“Isola mondo” evento collaterale “Krossing” alla 53° Biennale di Venezia). Espone in musei e fondazioni, è presente in diverse collezioni e il suo lavoro viene archiviato dal Museo Riso di Palermo, Museo di arte contemporanea della Sicilia. Espone in Cina, Spagna, Serbia, Austria. Partecipa a una residenza del Goldismiths College di Londra per performers ai Cantieri culturali alla Zisa di Palermo. Nel 2015 allestisce una personale dal titolo “Linda’s Space”, nella galleria del Teatro Garibaldi di Palermo, curata dal compositore Gianni Gebbia. Nel 2017 è presente alla mostra Imago Mundi, mostra internazionale itinerante della collezione di Luciano Benetton. Nel 2018 espone all’istituto di cultura italiana di Vienna in una collettiva a cura di SynneGenzmer. Nel 2018 Cesare Biasini Selvaggi presenta una sua personale, presso gli spazi temporanei dell’associazione romana Archivi Ventrone, Art Dicstrit a Palermo. Nel 2019, è al museo Marino Marini di Firenze, in una collettiva, a cura di Angelo Crespi.