Teatro, Leonardo Buttaroni e la pazza rilettura di "Dracula". L'intervista di Fattitaliani

Continua al Teatro de' Servi la rassegna "Aperto dal vivo" che dal 1° al 3 giugno porta in scena “Dracula Crazy Reading”, spettacolo scritto e adattato da Leonardo Buttaroni. Una lettura inedita del romanzo di Bram Stoker, con un pizzico di Mel Brooks e Monty Python. Dracula: una commedia Horror letta da attori non troppo preparati in una sequela di errori e trovate che rendono la performance incredibilmente divertente. Errori, incongruenze e un rumorista non molto capace arricchiscono la storia esasperando i loro interpreti. I pochi attori danno voce a dozzine di personaggi divertenti, mentre raccontano la loro storia attraverso illusioni ed effetti speciali. Tra scene horror e risate avanzano leggendo il romanzo tra mille errori e soluzioni bizzarre con la sola e unica certezza: the show must go on. L'intervista di Fattitaliani a Leonardo Buttaroni.
Perché una rilettura di "Dracula"?
Sono stato sempre patito di Vampiri e Zombie, ho letto tanti libri e visto tanti film, lo spettacolo era già in programma tempo fa stavamo preparando una grande produzione poi come tutti ci siamo dovuti fermare. Un giorno un nostro amico e collega aveva un buco nel suo palinsesto streaming e in dieci giorni ho scritto il testo e con due giorni di prove abbiamo fatto questo pazzo reading, evidentemente proprio per la sua follia e instabilità ha avuto un grande impatto.

In che cosa lo spettacolo si rivela particolarmente "pazzo"?
Nella sperimentazione che abbiamo fatto. 
Io sono abituato a studiare meticolosamente ogni quadro e lasciare poi all'interno di binari stabiliti da me che gli attori propongano e che si esprimano esaltando le loro capacità, in questo invece, abbiamo creato un canovaccio molto blando, lo spettacolo non ha uno scheletro solido e questo fa correre molti più rischi ma l'imprevedibilità rende tutto più interessante e assurdo, accadono cose che neanche io avevo previsto. Il fatto che sia recitato con il copione in mano permette agli attori di giocare sull'errore dell'altro, di attaccarsi a vicenda e divertirsi e tutto questo il pubblico lo percepisce.
Personalmente che rapporto hai con il personaggio e le diverse versioni portate sul grande schermo?
Di grande curiosità: è un uomo controverso pieno di passione, trovo che Dracula sia una delle più belle storie d'amore mai raccontate, nella sua sete si nasconde la passione per una donna. Nella morte trova la pace. È una leggenda, è vero, ma è vero anche che fermò l'invasione Ottomana e salvò l'Europa, questa è storia.
Per quanto riguarda il grande schermo, non esiste un film che più rappresenti il libro di quello di F.F. Coppola.

Paura e risate a volte possono essere complementari? per un artista come te, quale condizione tra le due è più frequente?
Entrambe direi, tutto quello che crea emozioni e sussulti, lo si può fare benissimo con una risata o con un grido di paura. Sono un amante dell'humor nero e del grottesco e penso che nei miei spettacoli si noti.
A chi dedichi questo ritorno sul palco?
Ai miei compagni di viaggio Diego Migeni, Paolo Carbone, Alessandro Di Somma, Marco Zordan, Matteo Cirillo e Yaser Mohamed tutti i membri di Cattive Compagnie, lo dedico a loro perché non ci siamo arresi mai, e le nostre piccole conquiste in questi 10 anni sono frutto della perseveranza. 
Lo dedico a loro perché in ogni lite (non siamo una compagnia di santi) mi hanno fatto crescere come regista e mi hanno spinto a dare sempre di più. Giovanni Zambito.
Fattitaliani

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