Roma, “Villa del Vascello” visitabile per le giornate FAI

di Riccardo Bramante.

In occasione delle prossime giornate del FAI (Fondo Ambiente Italiano) saranno aperti al pubblico, previa prenotazione, diversi luoghi non sempre visibili per ragioni di conservazione o, più prosaicamente, di controllo.

Tra questi luoghi poco noti vi è la cosiddetta “Villa del Vascello” o Villa Giraud, dal nome di uno dei proprietari che si sono succeduti nel tempo. Situata sul colle del Gianicolo con attuale ingresso sulla Via di S. Pancrazio ma con un ulteriore monumentale ingresso sulla Via Aurelia antica, la Villa deve il suo nome dal fatto che, vista da quest’ultimo ingresso, appare come una grande nave adagiata sugli scogli.

Fu costruita intorno alla metà del Seicento per volontà dell’abate Elpidio Benedetti, consigliere del Cardinale Mazzarino allora eminenza grigia del Regno di Francia, su progetto dei fratelli Basilio e Plautilla Bricci, nota, quest’ultima, per essere stata la prima architetto donna della storia.

Nel tempo divenne proprietà di diverse famiglie nobili fino a quando, nel 1849, passò alla storia per essere stata l’ultimo baluardo difensivo della Repubblica Romana del triumvirato Mazzini, Saffi ed Armellini contro l’attacco dell’esercito francese giunto per restaurare il potere del Papato a Roma; è noto che in quella disperata difesa morì, tra gli altri patrioti Goffedo Mameli e Colomba Antonietti, unica donna che combatté in quella occasione e, quindi, unica donna ricordata con un busto in marmo tra gli eroi raffigurati lungo la Passeggiata del Gianicolo.


La Villa divenne successivamente proprietà della famiglia Pamphili, che già aveva una immensa proprietà confinante, e giunse infine al generale Giacomo Medici, detto il Marchese del Vascello in quanto era stato sul luogo uno dei combattenti nel 1849. Il Marchese curò anche la ricostruzione della villa aggiungendovi un nuovo “Casino” che dal 1983 è la sede stabile del Grande Oriente d’Italia, la più importante organizzazione massonica sul territorio italiano.


Particolarmente interessante all’interno è la ricchissima biblioteca e una serie di pitture ed affreschi che richiamano, appunto, simboli e figure della massoneria.
Fattitaliani

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