Da venerdì 16 aprile è disponibile in libreria e negli store online “Virità, femminile singolare-plurale” di Giusy Sciacca pubblicato da Edizioni Kalós. Il libro è un percorso di ricerca dalla Sicilia verso l’universalità della storia mediterranea attraverso la narrazione del femminile.
Per questo “Virità,
femminile singolare-plurale” non è rivolto solo alle donne o solo ai siciliani,
ma va oltre i confini regionali. Nei racconti delle protagoniste - da Aretusa,
Santa Lucia, Cleopatra di Sicilia, Damarete di Agrigento a Peppa la Cannoniera
e a molte altre più e meno note - si leggerà della storia e del patrimonio
culturale che appartengono all’Italia intera e oltre.
“Virità, femminile
singolare-plurale” è un viaggio per
tutti attraverso la stratificazione storica della Sicilia, ma è anche un ardito
esperimento. Lo è anche a livello linguistico per cercare di
rendere in una forma moderna l’anima delle donne nel rispetto
del loro contesto di appartenenza. Da un racconto all’altro si parla in greco,
latino, arabo, ebraico fino all’arbëreshe e si respirano ancora altre lingue
come lo spagnolo e il francese. O in un siciliano impregnato di suoni e parole
di origine lontana.
«Il titolo e il sottotitolo
racchiudono tutto il senso di questo progetto: un termine siciliano
femminile singolare e plurale. Niente di più chiaro. La stessa virità può
essere parziale, relativa. Appartiene a una e a molte, ognuna è certa di averne
almeno una» - spiega l'autrice
- «Siano state esse regnanti, nobili o schiave e popolane, criminali o
eretiche, donne di scienza e artiste, hanno vissuto da protagoniste più di
quanto spesso la storia o la letteratura abbia reso loro merito perché viziate
da misoginia atavica, di frequente tanto interiorizzata da non essere
percepita. A queste si aggiungono le nostre sante e le ninfe dalle quali spesso
i riti religiosi provengono».
Questo volume non ha il solo
proposito di ricordare queste donne, ma si propone una sfida
audace. Vuole dare loro voce una volta per tutte. Non una catalogazione dunque,
ma racconti intimi ed emozioni autentiche, o plausibili, narrate in prima
persona. La coscienza delle donne, siciliane e non, è qui. «Delle
protagoniste ho cercato di interpretare il sentire, ciò che non hanno detto o
non è stato sufficientemente ascoltato. Non hanno mai parlato così o non era
stato permesso loro di parlare in alcuni precisi momenti. Adesso, sì.», conclude la scrittrice.
SINOSSI
Qual è la verità? Domanda sbagliata. La verità non è mai solo singolare, ma di certo è
femminile.
Così le protagoniste di questi
venti racconti, stanche di essere spesso dimenticate o travisate, prendono la
parola per narrare loro la storia e spiegare al lettore la propria versione dei
fatti. Alcune abitano sull’Isola dai tempi del mito, altre sono partite per poi
ritornare, altre ancora sono arrivate in epoche più moderne, fino a giungere
agli albori del Novecento. Sono dee, artiste, nobildonne, talvolta sante, ma
anche rivoluzionarie, eretiche, scienziate. In una parola, donne. E
non aspettano altro che essere ascoltate. Il volume – che è il risultato
dell’intreccio di queste singole voci, scelte e filtrate dalla scrittura
dell’autrice – diventa così plurale. Come la parola virità,
femminile singolare-plurale.
L’AUTRICE
Giusy Sciacca, nata a Lentini,
vive tra Roma e Siracusa. È controllora del traffico aereo, autrice di
racconti, romanzi e testi teatrali. Scrive di libri per diverse testate
giornalistiche – «La Sicilia», «SicilyMag» e «La Voce di New York» – e ha
fondato il blog Parola di Sikula, dedicato ai libri e alla cultura. È inoltre
ideatrice e curatrice del Premio Nazionale di Poesia Sonetto d’Argento
Jacopo da Lentini.
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