Nina Soldano lascia Un Posto al sole: auguro a Marina mille inquietudini

Fattitaliani


Sul profilo Instagram dell'attrice Nina Soldano (da cui è tratta anche la foto) si legge:

 L’uscita di Marina non è stata una mia scelta.

- Se Marina, tornerà e quando io questo ancora no lo so , l’unica certezza è la sua partenza.

Vi ringrazio per avermi innondata di messaggi di stima, affetto e tanto amore per Marina e per me.. non fanno altro che riempirmi il cuore di gioia.
Vi amo.❤️

Eh sì, Nina Soldano ha detto addio al ruolo di Marina Giordano che sosteneva dal 2003 nella soap italiana "Un posto al sole" in onda dal lunedì al venerdì su Raitre. Riportiamo un'intervista di qualche anno fa in cui parla del personaggio, della carriera e dell'ambiente del cinema.

Nel suo tragitto verso la recitazione ha fatto qualche fermata, ha avuto dei ripensamenti?
Ripensamenti assolutamente no, nessuna fermata: all'età di ventun anni ho deciso di lasciare Riccione, un paese di provincia per raggiungere Roma e intraprendere la carriera di attrice: la tenacia, la caparbietà e un pizzico di fortuna mi hanno aiutato, ma non pensavo di poter arrivare dove sono arrivata.
Mai alcuno scoramento?
Qualche delusione sì, come per qualche progetto nato per me e poi finito in mano ad altre colleghe, ma fa parte del gioco ma non ho mai avuto un crollo caratteriale: il mio obiettivo è sempre stato fondamentale e l'ho perseguito con carattere.
Questo carattere deciso si è scontrato con quello dei suoi familiari?
No, vengo da una famiglia da un'impronta molto forte e ho assorbito quello che i miei mi hanno insegnato.
E precisamente che cosa ha "preso" dai suoi genitori?
Mio padre era un militare e mi ha insegnato e trasmesso il senso di disciplina, rigore e puntualità, l'essere presenti a se stessi, mentre da mia madre ho imparato l'estro, il gusto, il piacere dei colori e della fantasia.
Da piccola si guardava allo specchio e ripeteva battute celebri di film: ne ricorda una che l'accompagna tuttora?
Sono passati tantissimi anni, avevo dieci anni e per me era un gioco e non pensavo che sarebbe diventato un mestiere: non ricordo quelle battute, ma preferirei che ne venisse ricordata una pronunciata in una scena girata da me anche se il cinema non ha ancora bussato alla mia porta.
Come se lo spiega?
È un circuito chiuso, un clan: è difficile per chi nasce in tivù fare poi una carriera nel cinema a meno che non si abbia un amico regista; permangono molti pregiudizi. Personaggi del cinema fanno ogni tanto il loro ingresso in tv, ma al contrario è difficile.
Il suo primo film è stato "La notte degli squali": ne ha incontrati molti nel suo ambiente di lavoro?
No, per carità: secondo me incontrare eventuali squali dipende molto da come ci si pone. Io sono una persona timida e riservata e faccio poca vita mondana.
Ultima scena per Marina

Parliamo di "Un posto al sole": Marina, il suo personaggio, avrà prima o poi qualche periodo di tranquillità?
Spero di no perché finirebbe il mio compito: le auguro mille inquietudini per continuare a solleticare la curiosità del pubblico altrimenti me ne andrei a casa. Marina non nasce come personaggio normale e tranquillo e se lo diventasse il mio cerchio si chiuderebbe: ho bisogno che continui ad essere anormale.
Com'è l'interazione fra voi attori sul set?
Fra noi colleghi ci troviamo veramente bene: siamo un po' come dei teatranti, molti di noi viviamo a Roma e quindi facciamo una vita da pendolari per tutte le volte che entriamo e usciamo da Napoli, come se fossimo in tournèe. Formiamo un gruppo molto compatto, c'è energia e credo venga percepito perché da quattordici anni "Un posto al sole" continua ad andare benissimo. Un'energia dettata da attori professionisti, tutti con una gavetta teatrale alle spalle: nessuno si è inventato o improvvisato attore. È un'isola felice e i colleghi che entrano a farne parte si stupiscono piacevolmente.
Lei che cosa guarda in tv?
Ultimamente programmi di attualità, documentari, la tivù di servizio e basta. I varietà del sabato sera di una volta non ci sono più, mentre delle fiction guardo solitamente la prima puntata e se mi piace vado avanti, anche se a dire il vero di grandissime fiction non se ne vedono così tante. Giovanni Zambito.
19 gennaio 2011
Fattitaliani

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