Oscàr Anton debutta in Italia con "bye bye": I make music in my bedroom

Per prima cosa chiariamo subito dove cade l'accento: Oscàr Anton.

Ma l'accento più rilevante di questo 24enne francese di origini italiane è la sua istantanea. Soffermiamoci su di essa e descriviamola. 

Se la vita fosse una carrellata di fotografie, questo attuale capitolo sarebbe il momento del grande salto: un fotogramma che dovrete tenere ben impresso nella mente. Perché il ritratto di Oscar Anton è quello di un prototipo, di un modello a venire che nei prossimi anni sarà citato come una tipologia di riferimento.

Giovane, internazionale per natura, self made artist. Oscar Anton è compositore, autore, songwriter, polistrumentista, producer, videomaker, imprenditore di se stesso. Tutte queste peculiarità non sono il capriccio di un megalomane o di un misantropo che non ama collaborare con i colleghi, bensì è la determinazione che ogni artista del presente deve possedere per poter esistere.

La capacità di essere autonomi nel processo creativo, e ancor di più di essere artefici del proprio destino da un punto di vista imprenditoriale e manageriale, sono gli strumenti indispensabili dell'artista del nuovo millennio. In questo 2020 di restrizioni, distanziamenti e letargo dell'industria discografica, sono addirittura diventati le password di accesso al futuro: senza di esse non si entra.

Il percorso artistico del giovane cantautore francese inizia ora, ma non senza esperienze alle spalle. Oscar a 19 anni ha già sperimentato le "vecchie strade consolari" della discografia old school, per poi capire subito che la strada self made, pur senza l'asfalto o le corsie di emergenza è possibile anche farsela da sé. Andate a scoprire la sua pagine Spotify e YT, e scoprirete il percorso di un artista già maturo a soli 24 anni.  

Prolifico come i soli artisti ispirati sanno essere, in un 2020 di vite sospese, Oscar ha dato vita a una propria etichetta macinando musica senza sosta: mentre gli altri si dilettavano in dirette facebook IGTV e balletti su Tik Tok, Oscar creava. L'affascinante ragazzo parigino ha dato vita a una serie di PACK musicali per ogni mese dell'anno, ovvero EP musicali correlati da videoclip minimal ma molto espressivi. 

Capace di muoversi con disinvoltura in ogni habitat musicale, Oscar Anton sa volare agilmente di genere in genere grazie alle ali sicure della melodia che è la sua firma riconoscibile, un'impronta che ben inquadra l'istinto naturale per la musica. 

Animale di razza, Oscar però non è solo istintualità ma anche volontà ed energia: alle spalle ci sono duri anni di studio al pianoforte che gli hanno consentito di evolversi a 360°.

La musica di Oscar è visionaria perché genera visioni nell'ascoltatore. Chiudete gli occhi mentre godete della sua musica e avrete già staccato il biglietto per un viaggio astratto senza muovere un passo.  

E poi la voce! Lo spessore del cantautore parigino poggia su un marchio di fabbrica naturale: la sua voce. Suadente, ammaliante, essa è un un dono naturale educato dalla scuola della vita. Una scuola che ha una trinità peculiare: Coldplay, Ludovico Einaudi, Young Tiersen. Cosa accomuna questi tre punti di riferimento tanto distanti tra loro? La capacità di parlare a tutti con la loro musica con il medesimo impatto. 

All'identikit dell'artista del futuro mancava solo un dettaglio: il singolo che possa rappresentare l'istantanea del grande salto. 

Il salto è il suo nuovo singolo bye bye.


bye bye IL SINGOLO 

Vi è mai capitato di essere vittima dell'incantesimo di una canzone mentre siete al volante? Una di quelle formule magiche che vi fa allungare il tragitto per ascoltarla nella sua interezza? Preparatevi a questo effetto collaterale del nuovo singolo di Oscar Anton: bye bye

La canzone ha una sua vita sin dalla genesi, ed essa è emblematica. Il brano è intriso della nostalgia di un fine vacanza, ed è stata proprio scritta al ritorno dalle vacanze. Sperimentando gli accordi sulla sua chitarra, in cerca di una ispirazione per la strada ideale per dare vita a bye bye, il cantautore parigino si è fidato del giudizio della inseparabile sorella: "lasciala così com'è, è perfetta". Aveva ragione. 

La canzone sembra l'estensione di un addio (se tale sarà) scaturita da una chat di WhatsApp.

Frasi sospese, pensieri non detti, gomitoli di sentimenti annodati che nessuno sa mai sbrogliare. 

La voce filtrata di Oscar ha una meccanica ritmica e suadente. Le parole sono assolute e dirette come un ritratto espressionista: è la vita in cui tutti si identificano. Il pop nella sua accezione assoluta di lingua universale. 

La magia di bye bye ha già un'illustre estimatore: è stato colto istantaneamente da Bob Sinclar. Il celebre producer, connazionale di Oscar Anton, ha voluto fortemente realizzare un remix del brano ancor prima di conoscere l'artista che lo aveva generato.       

Sinclar se ne intende di successi, e infatti i numeri sono tutti dalla parte di Oscar: 7 milioni di stream, 5 milioni di visualizzati su Youtube e oltre 320.000 ascoltatori Spotify mensili. 

bye bye IL VIDEOCLIP 


C'è una radice familiare intorno a Oscar Anton e nella realizzazione dei videoclip essa raggiunge il suo apice. 
Oltre alla sorella Clémentine, c'è spesso la mano invisibile della madre di Oscar, quella mano che muove la camera. 
"Girato da qualche parte in Francia" come si legge misteriosamente nell'introduzione del video di bye bye, è l'ennesimo esempio della collaborazione in famiglia per il giovane musicista parigino. Le immagini del nuovo singolo sono peculiari per svariati motivi. 

Minimalismo: omaggio forse involontario alla Nouvelle Vague, la messa in scena naturale non richiede comparse, scenografie o costumi. 

Introiezione: Oscar e il suo modo di incarnare lo spirito del brano sono il centro della scena spesso statica, al punto che il video sembra vivere nella mente del cantante. 

Piano sequenza: una unica ripresa, senza alcun découpage, come nella scuola più estrema dei registi autori. Dall'inquadratura ferma di Oscar intento a leggere il suo cellulare in macchina, fino al ballo inatteso al di fuori dell'abitacolo, tutto il resto viene "detto" dalla luce del crepuscolo di un tipico paesaggio mediterraneo.  

Fascino: Oscar ha un fascino magnetico. Non è un merito, ma nemmeno una colpa. E anche qui i meriti sono della madre.  
1° Foto di Victor Laborde
Fattitaliani

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