Ciro Ceruti e la webserie "Vita": a Napoli la comicità è in ogni angolo di strada. L'intervista di Fattitaliani

Ciro Ceruti, attore e autore napoletano, la sua webserie “Vita” ha vinto il premio MyMoviews Award al Digital Media Fest e andrà finalista di diritto al Rio Web Fest. Noi di Fattitaliani l’abbiamo intervistato dopo la sua vittoria.Com’è nata l’idea della tua webserie?

In verità grazie soprattutto ai miei figli che da tempo mi dicevano che il mio stile di scrittura e il mio modo di recitare si sposavano bene con il linguaggio del web. Non ero molto convinto ma oggi dico: meno male che li ho ascoltati….

Il teatro è il tuo primo amore, come stai vivendo da artista questo periodo di pandemia?

Per essere chiari il teatro è il mio unico amore. La tv, il cinema, il web hanno un loro fascino, ma sono avventure amorose, la compagna con cui sogno di passare l’intera vita ha tavole di legno e un lungo tessuto rosso.

Quanto è importante la comicità nei tuoi spettacoli e nelle tue sit-com?

Fare comicità è estremamente difficoltoso, specie nella mia città (Napoli) dove la concorrenza che viene dalle persone comuni è spietata. Non è un luogo comune, nella mia città la comicità, la battuta pronta, la trovata divertente è in ogni angolo di strada. Quindi se vuoi divertire a Napoli ti devi seriamente sforzare. 

Da dove prendi ispirazione per i testi delle tue opere? 

Da una sana follia che ogni artista dovrebbe avere, dico dovrebbe perché sempre più spesso il sistema ha portato spesso ad interpretare il nostro lavoro come una catena di montaggio.

Quali sono i vantaggi che offre il web rispetto agli altri palcoscenici destinati agli artisti? 

L’autonomia. Non devi aspettare che un produttore, o un direttore artistico si degni di esaminare il tuo operato per darti l’opportunità di esprimerti. In verità spesso succede anche di peggio, che lo vede, lo esamina e sceglie di ostacolarti per dinamiche diverse. Il successo nel mio lavoro deriva dal 10% bravura, 10% fortuna, 40% capacità imprenditoriali 40% spietatezza.  Il web può essere un giudice equo, sano, incorruttibile.

Eventi come il digital media fest possono fare la differenza per promuovere il lavoro di voi creativi? 

In realtà già lo fanno, e spero non smettano mai! 

Quali sono i tuoi prossimi progetti? 

Cercare di convincere i miei colleghi che la collaborazione e il confronto sono fondamentali per crescere e imporsi su un mercato più vasto rispetto all’orticello di ognuno di noi. L’egocentrismo è forte ma io non mi arrendo. E poi c’è il mio sogno nel famoso cassetto: aprirmi un teatro.

Fattitaliani

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