Loredana Errore: 10 anni di carriera, il disco "C'è vita", l'incidente, la fede, la rinascita. L'intervista di Fattitaliani

Torna Loredana Errore (foto di Jacopo Maria Iacolino) con un nuovo cd "C'è vita" (Playaudio di Azzurra Music), disponibile oggi in fisico e in digitale. Il titolo riassume la voglia e la gioia di rinascere, il desiderio di ricominciare: tante le sfumature che caratterizzano l'interpretazione e la voce delle sette tracce, fra cui una nuova versione del successo scrittole da Biagio Antonacci "Ragazza occhi cielo" e de "La cura" di Franco Battiato. Il disco è il risultato di una nuova collaborazione discografica che ha già portato all’uscita di tre singoli (“100 vite”, “È la vita che conta” e "Torniamo a casa") accolti molto positivamente dalla stampa e dal pubblico. L'intervista di Fattitaliani. 

Un nuovo album in occasione dei primi dieci anni di carriera: nonostante la giovane età, è possibile fare già un bilancio, no?
Sì, è bello fare i bilanci: vuol dire che sei in vita, hai qualcosa da valutare. In questi dieci anni il mio bilancio è tutto bellissimo e positivo e con questo nuovo album celebro i meravigliosi incontri fatti, i luoghi raggiunti, la musica e le persone con cui ho collaborato e che mi hanno dato la forza di viaggiare con loro. Una riscoperta dei posti dove sono mi sono formata: insomma, dieci anni di crescita.


Ci sono delle esperienze che rifaresti esattamente come prima e altre, invece, che rifaresti in un'altra maniera?

Dato che sicuramente quello che vince è il pubblico, che vede oltre e sa guardare le finzioni e le verità, sicuramente l'essermi presentata con tutta me stessa, senza provare a dare un'altra Loredana, credo sia stata la cosa più vincente e giusta. C'è sempre qualcosa, col senno di poi, che farei diversamente: rispetto a dieci anni fa, l'ansia e l'emotività sono più calibrate. Prima, quel senso di ansia da prestazione mi faceva vivere con inconsapevolezza e poca lucidità le grandi responsabilità sul palco, e questo non ha giocato a mio favore al cento per cento. Ma è sempre comunque meglio la verità che un atteggiamento controllato.
Hai voluto chiudere l'album con una nuova versione di "Ragazza occhi cielo" la canzone che ti ha portato al successo. Quale spirito attraversa adesso il brano rispetto a dieci anni fa?
Ti posso dire con estrema verità che quando ho cantato di nuovo "Ragazza occhi cielo" è stato come cantarla la prima volta. La cosa bella che mi è arrivata da questo brano è che ho provato la stessa emozione e poi ho visto come la voce si è andata a insediare come fosse la prima volta che la cantassi. Quindi, ripercorrerla così in automazione, arricchita di questi dieci anni, è veramente stato un ritrovarmi lì e dirmi "io ci sono e questo è quello che doveva accadere". È la risposta che nulla è perduto, che tutto è andato avanti e che tutto si rinnova, anche prendendo spunto dalla rinascita. È un brano che segna la mia nascita e la mia rinascita, perché, insomma, festeggiare i dieci anni con un disco in piena pandemia, in pieno lockdown è veramente un miracolo. Parlare della vita in questo album, raccontarla con un'eccezione meravigliosa, con l'attaccamento e il valore della vita, non è da tutti. Non posso che essere grata per il fatto che tutto sia nato così spontaneamente.
A proposito di occhi, si dice che "sono lo specchio dell'anima". Se oggi dopo il percorso fatto, la vita che hai vissuto e le difficoltà incontrate, una persona ti guardasse negli occhi, che cosa vedrebbe di Loredana?
Penso e spero che possano vedere questa grande rivoluzione, il voler andare avanti, la convinzione che niente è perduto, che tutto si può risolvere, che tutto è in linea con il nostro essere qui: non so cosa possiate vedere nei miei occhi, ma sicuramente la mia anima è felice, perché quest'album ha un valore assoluto, quello della vita, si riflette nei miei occhi e lo vivo nel profondo della mia anima. Si può vedere limpidezza, felicità, gioia.
"C'è vita" contiene sette tracce, cinque inediti e due cover. Di solito si cerca di riempire un disco con almeno dieci brani. Mi sono chiesto: "Loredana non aveva più canzoni oppure ha voluto condensare un particolare messaggio scegliendo brani con un denominatore comune"?
Ti faccio partecipe di questa magia: ogni brano arrivato è stato scritto da persone differenti e in momenti diversi senza sapere chi avrebbe cantato le canzoni. Tutte parlavano della vita, del volere spiegare -partendo dalle proprie esperienze personali- la vita, la rinascita, il senso di avercela fatta contro tutto, contro tutti e soprattutto contro noi stessi. Ho puntato sulla qualità: è stata fatta una scelta puntata sul filo logico e tutto è nato in maniera spontanea, non calcolata. 
C'è anche la cover de "La cura". Interpretare una canzone così bella e famosa può anche costituire un rischio ... Come ti sei posta per rispettarne la bellezza?
Questo brano è stato il primo regalo che il mio produttore di Azzurra Music mi fece: quando me l'ha proposto le mie gambe e il mio cuore mi hanno abbandonata per l'emozione. È uno dei brani più esemplificativi per la storia di ognuna di noi e per la mia: vengo da una situazione dove "La cura" è stata l'elemento principale per il mio ritorno dopo l'incidente che mi ha coinvolto nel 2013. Ritrovare in questo album "La cura" come promessa di amore di se stessi, per "la cura nei giorni futuri e presenti" è inspiegabile: vorrei che lo sentiste, e poi giudicaste quello che è successo nel viaggio dentro "La cura" il cui arrangiamento è stato completamente rivistato e riportato in un mondo dove mi sono divertita tantissimo.

Hai sottolineato molte volte il concetto della vita, dell'energia, della positività...

...della fede.
La fede quanto e come ti ha aiutata? come hai ricevuto un aiuto concreto da una realtà che sembra teorica e astratta?
La fede è quel luogo in cui mi sono rifugiata sin da piccola quando le cose non le capivo oppure quando mi sembravano fuori dal concetto ordinario delle cose. Mi è venuta come un'esigenza personale, perché non sapevo a chi porre le mie domande dato che nessuno mi sapeva rispondere. Fin da piccola ho iniziato questo dialogo intimo, mi sono rivolta come una bambina: è stato un dialogo continuo che ho intrattenuto e da cui ho ricevuto le risposte più importanti anche per il mio percorso musicale. Quando mi sono affacciata alla musica non è stato un capriccio, bensì una richiesta: "è questa la strada che devo seguire?". Volevo veramente capire se io avevo il dono di seguire questo cammino ed è stato uno degli elementi più importanti che mi ha fatto ricorrere a questo dialogo. La Fede non si può speigare, ma dal mio punto di vista è stato quel dialogo che ho applicato: io parlo così perché ho avuto un miracolo anche dall'essermi rialzata da una sedia a rotelle quando i medici mi dicevano che la mia condizione era al 95% irreversibile e che avrei mosso solo il collo. Dissero che solo un miracolo e la mia caparbietà avrebbero potuto rimettermi in piedi. Quindi, intrattenere un dialogo intimo con trasporto umile riconoscendo la grandezza di Dio e che non siamo nati per caso, è l'inizio per darsi questa possibilità e provare con mano cosa voglia dire parlare con Dio. Non mi faccio manifesto di qualcosa, racconto solo quello che mi è accaduto e non sono mai rimasta delusa. Ogni dialogo è sempre andato a buon fine, illuminato da tanti segnali, briciole di pane da seguire come Hansel e Gretel. La fede è un percorso luminoso che ciascuno di noi si costruisce, e nessuno è migliore degli altri: Dio è sempre lì, un Padre buono che ci aspetta senza giudicarci, dimentica e attende sempre il nostro sì. 

Foto di Nicolò Novali

Fra le canzoni mi piace tanto "Torniamo a casa" e anche la copertina trasmette tenerezza...
È un pezzo scritto da Stefano Paviani e Riccardo Quagliato, che è anche il produttore: abbiamo pensato anche di regalarne il vinile ai miei fans. È stato un sold-out dopo soli dieci giorni, quindi è un progetto che va a gonfie vele.
C'è un posto della casa dove ti senti sicura, amata...?
Con la spiritualità che vivo e con Dio nel cuore mi sento sempre a casa, in compagnia: comunque, il divano è un elemento che invita alla distensione, al riposo, alla riflessione. Giovanni Zambito.

Biografia

La musica è sempre stata per Loredana, il collante tra la vita e il cielo. Già da piccolissima, in casa imitava i cantanti e con il suo canto deliziava tutti alle feste di compleanno. Alle scuole medie iniziò a partecipare al concerto scolastico di fine anno. In una di tali occasioni, presentò la sua versione del brano Gli uomini non cambiano di Mia Martini. La particolarità dell’interpretazione creò nel pubblico una tale commozione che ha guidato Loredana in tutta la sua attività artistica successiva. Senza avere la vanità di voler arrivare alla notorietà in un campo a lei sconosciuto come quello della musica, da allora Loredana ha sempre chiesto a Dio di volerla guidare a fare le scelte giuste. Incoraggiata da tanti piccoli accadimenti che lhanno legata sempre di più alla Fede, è riuscita a dare una chiave di lettura positiva anche agli ostacoli della vita che richiedevano uno sforzo maggiore.

È in questo modo che nel 2009 all’età di 24 anni, viene ingaggiata da un locale di Lampedusa nel quale si esibisce, ricevendo consenso da tante persone provenienti da tutta Italia. Di lì a poco, il 26 settembre dello stesso anno, viene accolta con affetto dalla scuola della trasmissione Amici di Maria De Filippi. In quell’ambito Loredana ha vissuto un periodo bellissimo in quanto poteva trascorrere molto tempo con il canto, incontrando nei duetti grandi interpreti come per esempio Lucio Dalla e Pino Daniele. Alla fine dell’edizione Amici 9 conquista il secondo posto subito dopo Emma Marrone.

Da allora è stata una corsa in discesa. Biagio Antonacci le scrive le prime canzoni di cui una autobiografica Ragazza occhi cielo, che la renderà nota al grande pubblico, tanto da meritarsi il disco di platino. Seguono altri due album sempre usciti per Sony. Nella sua carriera ha vinto numerosi premi tra i quali un Wind Music Awards. Nel 2011 duetta con Anna Tatangelo al Festival di Sanremo cantando “Bastardo”, brano in gara tra i big.

Allapice della carriera e del successo e a soli 28 anni, si presenta uno degli ostacoli più significativi della sua giovane vita: un incidente stradale che la metterà a dura prova, ponendo un grande interrogativo sulla possibilità di riprendere la carriera artistica. La Fede e il costante incitamento e appoggio dei sui tanti fan le hanno permesso di riprendere lucidità e di vedere la luce oltre il tunnel, per perseguire più forte di prima la sua vocazione, superando quel terribile momento. Infatti, contrariamente a tutte le previsioni dei medici che la vedevano paralizzata a vita, Loredana si è “rialzatain tutti i sensi. Dopo anni di lotta per superare il suo calvario e, nonostante la difficoltà nel trovare subito quel “sì” da parte di persone che lavrebbero aiutata a tornare, ha lasciato il cuore aperto, pieno damore, di speranza e di fiducia, verso Dio che le avrebbe fatto incontrare le persone giuste con cui scrivere una nuova pagina di verità, di musica e di messaggi positivi. 

Oggi Loredana è forte del nuovo percorso intrapreso: una nuova collaborazione discografica che ha già portato all’uscita di due singoli nei primi mesi di quest’anno (“100 vite” e “È la vita che conta”) accolti molto positivamente dalla stampa e dal pubblico.

Il 30 ottobre 2020 esce Torniamo a casa (Azzurra Music), il nuovo singolo, scritto da Stefano Paviani e Riccardo Quagliato. Un brano che vuole essere un inno alle quattro mura domestiche, al posto che ci protegge e ci fa stare bene. Il singolo è il preludio al nuovo album dell’artista previsto in uscita nei prossimi mesi. 

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www.azzurramusic.it


Fattitaliani

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