La sessualità non è né sporca né santa, la sessualità è privata

A prescindere dal lavoro che svolgiamo abbiamo il diritto di vivere la nostra sessualità e le nostre emozioni come e quando vogliamo.

Non possiamo essere né condannate né licenziate per aver provato emozioni e condivise con il nostro compagno.

Questa è una storia di Revenge Porn: coinvolta una giovane insegnante di 20 anni, che, infatti, è stata licenziata dopo la diffusione di alcune immagini che la ritraevano in atteggiamenti intimi, inizialmente destinate soltanto all’ex fidanzato.

Proprio quest’ultimo, a distanza di anni, ha ben pensato di girare le stesse immagini nella classica chat del calcetto, ed da lì l’inizio di una serie di eventi che hanno portato guai seri nella vita della donna.

Immagini finite sul cellulare del papà di una delle alunne dell’insegnante in questione, riconosciute dalla mamma, e dunque prontamente finite sulla scrivania della preside della scuola.

Per le mamme e la preside le conseguenze rischiano di essere ancora più gravi, con le indagini della Procura di Torino che potrebbero portare a decisioni drastiche a causa dell’accusa di diffamazione.

Sul banco degli imputati sono finiti l’ex compagno, che ha chiesto la possibilità di svolgere lavori socialmente utili per un certo periodo (otto ore a settimana per un anno), al termine del quale il giudice dovrà valutare se proscioglierlo oppure processarlo.

Caro uomo sei tu che devi essere giudicato per aver condiviso la sessualità senza autorizzazione.


Francesca Proietti Cosimi 

Fattitaliani

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