Johan Creten, nuovi orari per la mostra "I Peccati" a Roma-Villa Medici

Considerate le innumerevole richieste ricevute da parte del pubblico in queste ultime settimane per la visita alla mostra I PECCATI di Johan Creten, in corso all'Accademia di Francia a Roma-Villa Medici fino al 31 gennaio p.v., sono stati aggiunti nuovi orari di ingresso e possibilità di scelta tra visita guidata alla mostra sola o visita guidata giardini + mostra. Si ricorda inoltre che l'esposizione rimarrà aperta dal lunedì alla domenica (giorno di chiusura il martedì) e che non sono attualmente consentite visite libere, ma solo accompagnate dalle guide dell’Accademia.


Precursore, inclassificabile e controcorrente, Johan Creten (nato nel 1963) è un artista che si è distinto nel panorama artistico internazionale degli ultimi anni in quanto figura forte, enigmatica e intrigante. Dotato di una visione estremamente attuale della nostra società, egli ha saputo ritagliarsi uno spazio specifico all’interno della scena internazionale della creazione contemporanea.

Originario di Sint-Truiden, borgo delle Fiandre, inizia i suoi studi nelle Accademie di Belle Arti di Gand e Parigi. Durante il soggiorno nella capitale francese, dove studia come pittore, scopre la ceramica e ne fa il proprio mezzo primario. I suoi continui spostamenti, dall’Aja a New York, da Roma – dove è stato borsista all’Accademia di Francia  nel 1996 –  sino al Messico e alla Florida gli sono valsi la definizione da parte della critica di The Cley Gypsy ovvero lo “Zingaro della Ceramica” accreditandolo per l’uso innovativo della materia.

Johan Creten si è distinto fin dagli anni Ottanta per l’uso innovativo della ceramica. Oggi è considerato una figura di spicco del suo rilancio nel campo dell’arte contemporanea. Un ulteriore aspetto della sua opera è l’uso virtuoso del bronzo nella realizzazione di sculture monumentali, di cui un importante esempio, “De Vleermuis – Il Pipistrello”, sarà presentato nei giardini di Villa Medici.


Con I Peccati, Creten raccoglie per la prima volta in Italia un insieme di cinquanta cinque opere in bronzo, ceramica e resina che dialogano con le opere storiche di artisti come Lucas Van Leyden (1494-1533), Hans Baldung (1484-1545), Jacques Callot (1592-1635), Barthel Beham (1502-1540) e Paul van Vianen (1570-1614), ai quali Creten si è ispirato.

Johan Creten parla di “Slow art” e della necessità di un ritorno all’introspezione. Un movimento, che va dalla miniatura alle figure monumentali, che ci permette di appropriarci del nostro tempo e di immergerci in un’esplorazione del mondo con i suoi tormenti individuali e sociali, per un viaggio pieno di sorprese ed emozioni. Le sculture di Johan Creten, realizzate appositamente per la mostra tra il 2019 e il 2020, si aggiungono alle opere che scandiscono la sua carriera dagli anni Ottanta a oggi, e sono qui abbinate a stampe, arazzi e bassorilievi del XVI e XVII secolo appartenenti alla collezione personale dell’artista.

Queste opere storiche scelte dall’artista sono veri e propri riferimenti nel suo processo creativo. Rivelano le sue preoccupazioni, dal punto di vista sia artistico, storico, politico che filosofico. L’intreccio di queste opere all’interno dell’esposizione stravolge la nostra percezione da molteplici punti di vista, che dal passato mettono in discussione il futuro della nostra umanità.


« Con Johan Creten, i peccati non sono sette di numero. Sette, questa cifra implacabile, pari al numero dei sacramenti nella Bibbia e dei colli di Roma. Qui, i peccati sono infiniti e illimitati, inesauribili. Non sono numerabili, ma solo designabili. I peccati non sono tutti capitali, essi possono essere imperiali, imperiosi, periferici, insidiosi, insignificanti, invisibili. Sono sempre al disotto del calcolo e del linguaggio. I sette peccati capitali valgono poco a confronto della bassezza, la barbarie, la noia, la mutilazione, il rimpianto, la melanconia ed il terrore, in breve, la vita. Così, le sculture di Johan Creten non hanno nulla a che vedere con la morale o la sanzione, la ghigliottina o la censura. Esse parlano dei peccati, parlano della vita che infonde desiderio e dolore, speranza e pena, lussuria e collera, amore e morte, Eros e Thanatos. Parlano della vita anfibia, tra Stige e Paradiso. Parlano della vita pulsionale, quando i cuori battono, quando i serpenti si attorcigliano, quando si spiegano le ali, quando si aprono le vulve, quando si sposta la tenda ed appare infine la verità nuda, quella Medusa ipnotica. Il peccato non sarà poi in fondo la forma stanca della purezza? Non indica forse la nostra condizione di uomini estremamente fallibili? Il peccato non è forse, per riprendere le parole di Victor Hugo, una meravigliosa “gravitazione”? »

– Colin Lemoine, storico dell’arte

La mostra “I Peccati” è accompagnata da un catalogo con testi di Colin Lemoine e Nicolas Bourriaud, un’introduzione di Noëlle Tissier e fotografie di Gerrit Schreurs. 

Questi i nuovi orari e opzioni:

 

Visita guidata giardini di Villa Medici + mostra I PECCATI (€12 intero / €6 ridotto):

Italiano: 11:00, 15:00
Francese: 10:00, 16:00
Inglese: 14:00

Durata della visita: 1 ora e 30 min.
La visita comincia con i giardini e prosegue nella mostra.

 

Visita guidata mostra sola “I Peccati” (€ 6 tariffa unica):

Italiano: 12:00, 16:00, 18:00
Francese: 11:00, 17:00
Inglese: 15:00

Durata della visita: 30 min.

 

Per maggiori informazioni:

https://www.villamedici.it/mostre/i-peccati/

 

 

Académie de France à Rome — Villa Médicis

Viale Trinità dei Monti, 1 - Roma

Infoline: +39 06 67611

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