C’è
un locale dove si passa dal gusto, alla cultura e all’arte,
saltando ora di qua ora di là, sia che si tratti di opere di cucina,
che di pittura o di altra creatività ? Sì, al bianco Alexander
Museum Palace Hotel di Pesaro (come in foto).
Esiste
un luogo dove l’arte dell’accoglienza trova il perfetto connubio
con l’arte visuale e creativa: è l’Alexander Museum Palace
Hotel, unico nel suo genere per il suo valore artistico.
Solo
all’Alexander Museum si può vivere una vacanza nell’arte,
raffinata ed elegante fatta di cultura immerso in un suggestivo
scenario con il mare a pochi passi.
L’Alexander
Museum Palace è
l'unica struttura italiana nella top 10 dei più prestigiosi hotel
europei
di design ed è stata dichiarata “Opera
non trasportabile”
alla Biennale
di Venezia del 2011.
Orbene,
il suo proprietario, il conte Alessandro Marcucci Pinoli di
Valfesina, in arte Nani,
eclettico imprenditore, artista, operatore turistico e chi più ne ha
più ne metta, che ha creato il primo hotel-museo aperto del mondo,
offrendo spazi per un susseguirsi di mostre d’arte e eventi tutto
l’anno di cui bisognerebbe fare tanti articoli a parte, in questi
giorni ha rilasciato delle dichiarazioni in merito alla situazione
che si sta vivendo nel settore alberghiero e della ristorazione e in
generale.
“Io
parlo cicero pro domo sua – riferisce il conte che in genere non le
manda a dire - parlo di una cosa che mi tocca personalmente, perché
ho sei ristoranti con tantissimi collaboratori e il viceministro
(Laura Castelli) ha dato il consiglio favoloso ai ristoratori di
“cambiar
mestiere”.
Io ho approfondito, ho sentito tutte le sue interviste, ho letto
tutti i giornali, e anche se alcuni per difenderla, obiettano che ha
detto altro, basterebbero già solo queste due parole per screditare
anche tutto il resto. Quando ero assistente all’università, un
professore aveva sentito una studentessa che aveva detto una
castroneria paurosa e l’aveva mandata via dicendole che neanche se
restava lì un mese per cercare di recuperare avrebbe potuto riporvi
rimedio a quello che aveva detto. L’ha detta talmente grossa che
basta quello che ha detto per dimostrare che non ha capito nulla”.
Intanto
si nota la presunzione: una giovane ragazza che dà un consiglio a
centinaia di migliaia di ristoratori in Italia, che devono cambiare
lavoro, a quale titolo lo dà, “chi è lei?” dice Nani.
Un
consiglio poi dato a ristoratori di cui molti sono nel settore da
quaranta/cinquanta anni e sono anche famosi. Ben il 14% del pil è
dato dalla ristorazione in Italia – ricorda – ed è un punto
importante del turismo italiano, visto che si viene Italia per le
bellezze e per la gastronomia.
Intanto
secondo il conte, non è vero che le abitudini siano cambiate, è una
cosa contingente, dovuta ai tre mesi di chiusura e alla conseguente
crisi, per cui la gente non esce ancora per come dovrebbe, alcuni
hanno ancora paura, altri non hanno i soldi ed è ovvio quindi che vi
sia una grande crisi della ristorazione, ma non è che questa non ha
futuro.
Finito
questo momento, la gente per forza di cose tornerà nei ristoranti,
perché si tratta di un modo di vita di secoli, in tutto il mondo.
È
un modo conviviale per incontrarsi, per parlare, per stare insieme,
quindi il ristorante è una cosa importantissima.
Inoltre
fa osservare, che in casa diminuisce il numero di quelli che
cucinano, e quindi il ristorante diventa sempre più importante. “Le
giovani non sono come le vecchie nonne che stavano giorni in cucina a
fare i manicaretti, e allora prendono al massimo le scatolette o i
surgelati e li mettono nel fornetto, ma quando uno ha voglia di
mangiare qualcosa di buono va al ristorante e ci andrà sempre,
quindi cosa doveva fare un governo in questo momento di crisi, doveva
cercare di aiutare i ristoratori a fare il contrario, non a chiudere
e cambiar mestiere, ma a sopravvivere, a resistere a questa pandemia
anche sociale, anche economica, dandogli degli sgravi fiscali, dei
contributi, in modo che poi si possano riprendere quanto prima”.
Che
poi i ristoratori, si adattino ai tempi è logico, sono persone che
hanno un’esperienza enorme “non come lei, facciamo il mio caso,
ero famoso per i buffet, ero sempre pieno per i buffet, ora sono
proibiti, mi sono inventato dei lunch o dinner box, in modo che con
una spesa minima riesca a dare il massimo della qualità. Ho un
rapporto qualità/prezzo favoloso, mi dicono, e questo lo riferisco
per dire che ci siamo adeguati, adesso faccio questi box che sono
come negli aerei di prima classe, con prodotti locali cucinati dai
miei chef, in cui c’è un primo, un secondo con contorno e un dolce
o una frutta, che cambiano ogni giorno e c’è uno di pesce ed uno
di carne, uno freddo ed uno caldo”.
Ma
ci sono tante altre novità inventate dal geniale conte, che non
stiamo a dire. Ora poi ha reso disponibile per le consumazioni ai
tavoli, anche la terrazza panoramica dell’hotel, a circa 25 metri
di altezza, vista mare, con un panorama mozzafiato da Rimini ad
Ancona, al monte Conero e perfino alla Dalmazia, un sogno tra cielo e
mare, all’insegna del benessere.
E
continuando Nani dice:”In questo modo avevo sopratutto l’interesse
di non licenziare il mio personale. Lo stato aveva promesso la cassa
integrazione in deroga, non l’ha data, l’abbiamo data noi datori
per cui i ristoratori andrebbero encomiati non perseguitati o
invitati a cambiar mestiere” .
Inoltre
quando si dice cambiate mestiere, non si tiene conto dei diritti dei
lavoratori, di cui ci si riempie la bocca soltanto, ma poi al dunque,
dei lavoratori, evidentemente, non gliene importa niente a nessuno.
“Vi
immaginate, pensano di chiudere i ristoranti, ma se chiudono, vuol
dire milioni di lavoratori a spasso. Ci sono i cuochi, un cuoco dopo
tanti anni di lavoro cosa va a fare? il calzolaio? Ci sono gli
aiutocuochi, i pizzaioli, i lavapiatti, i camerieri, le donne delle
pulizie e poi tutto l’indotto, i manutentori, le lavanderie e così
via, allora come si fa a dire una cosa così sciocca ed infantile,
cioè che devono cambiare lavoro ?!”
Vito
Piepoli