I Guappecarto' raccontano in musica l'Amore migrante di Sambol. L'intervista di Fattitaliani

Fattitaliani
I Guappecarto'band italiana “emigrata” a Parigi, ha pubblicato in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato il singolo BALKANIKA, un brano strumentale che racconta il dolore dei rifugiati e la storia vera di Vladimir Sambol, compositore degli anni ’30 nato a Fiume ed emigrato in Svezia dopo la Seconda Guerra Mondiale. A lui è dedicato il loro ultimo album “Sambol - Amore Migrante”. Ne parlano a Fattitaliani. L'intervista.

Il titolo "Amore migrante" è di per sé molto suggestivo: sembra riassumere da un lato i contenuti del disco, dall'altra parte della vostra personale esperienza. È così?
È anche un po’ cosi. Abbiamo voluto esaudire il desiderio di una figlia, raccontare la storia di un uomo, sottolineando l'amore che univa questo rapporto. L'amore è un sentimento universale, che può viaggiare ovunque e che non conosce barriere e confini. E quindi credo che molti possano riconoscersi in questa meravigliosa storia.
L'album è dedicato a Vladimir Sambol: come vi siete approcciati ai suoi spartiti? più grande il timore di "tradirli" o l'emozione di metterli in musica?
Mirjam Sambol (figlia di Vladimir Sambol, ndr) ci ha regalato tutto il materiale che per anni ha custodito gelosamente. Abbiamo letto gli spartiti di Vlado con grande interesse e curiosità. Sapevamo che potevamo riarrangiarli e rimaneggiarli con assoluta libertà, altrimenti non avrebbe scelto i Guappecarto’. Ed è stata un'esperienza molto divertente e stimolante. Sentirsi liberi ha reso il lavoro privo di ogni timore e ci ha regalato grandi emozioni.
Quale aspetto emerge in particolare dal repertorio di Sambol? in che modo avete cercato di rispettare il più possibile?
La cosa che ci ha fatto sentire più vicini al repertorio di Vlado è stata la sua grande curiosità per molti generi musicali: Vlado spaziava dai valzer, alle melodie balcaniche, passando per tanghi e beguine. È la stessa curiosità che emerge dal nostro repertorio, con però quasi un secolo di differenza. Ognuno di noi ha avuto un approccio diverso all'inizio, ed è per questo che ci sono brani più fedeli all'originale ed altri totalmente "infedeli".

"Balkanica" è un brano estremamente intenso: che cosa vi augurate che il pubblico possa percepire e capire ascoltandolo?
Balkanika racconta in musica la fuga di Vlado da Fiume fino all'Italia, da dove poi partirà un viaggio che lo porterà in Svezia. Quando Vlado intraprese questo viaggio decise di portare con sé una valigia con lo stretto indispensabile: dunque decise di portare con sé solo i suoi strumenti musicali. Raccontiamo questo aneddoto nel live prima di suonarla, ed è questo infinito amore per la musica che speriamo possa arrivare alla gente.

Il video ne evidenzia tale aspetto: com'è stato concepito?
Il video è stato realizzato a partire da una sceneggiatura scritta dal violinista o'Malamente, che è anche colui che ha scelto e arrangiato per primo questo brano.

Una curiosità: perché avete scelto Parigi? che cosa vi sta dando viverci a livello musicale e personale?
La scelta di Parigi è stata quasi casuale. All'epoca suonavamo per strada e viaggiavamo molto. Una volta arrivati a Parigi ci siamo resi conto che la proposta musicale era molto ricca ed eterogenea. È stata una grande scuola di musica ed ha arricchito la nostra cultura musicale e quindi la nostra ispirazione. Giovanni Zambito.


foto di Sara Sgrò
Guappecarto’ hanno una storia molto particolare: hanno subito catturato l’attenzione dell’attrice Madeleine Fisher recentemente scomparsa che li ha chiamati per la colonna sonora del suo film “Uroboro” e nel giro di pochi mesi hanno iniziato la loro traversata musicante verso Parigi con pochi spicci per fare benzina, racimolati con piccole esibizioni per strada.
Dal loro esordio, i Guappecarto’ hanno pubblicato quattro album (“Rockamboles” è diventato colonna sonora del film “Gatta Cenerentola”, vincitore di 2 David di Donatello e di Ciak d’Oro), si sono trasferiti a Parigi e si sono esibiti in più di 1500 concerti in tutta Europa.
Tutta questa storia quindi ruota intorno all’amore e alla migrazione: il lasciare l’Italia da parte della band per poter fare della loro passione il loro mestiere, lo scappare dalla guerra di Vlado per ritrovare poi l’amore in Svezia e lì creare la sua famiglia… È proprio un “amore migrante” e ci fa scoprire che chi lascia la propria terra lo fa sempre per amore.
Fattitaliani

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