ADOLESCENTI E FASE DUE: FLESSIBILITÀ, ATTENZIONE AL GIUDIZIO, SOCIALITÀ E DIALOGO APERTO: 10 CONSIGLI

La quarantena si sa, ha messo a dura prova l’equilibrio di famiglie e coppie, che mai in passato si erano ritrovate a gestire una situazione di convivenza forzata così rigida e prolungata. E le conseguenze si riflettono ora anche in fase due, poiché i ragazzi si trovano a dover pian piano riprendere confidenza con il mondo esterno e a dover fare i conti con nuove regole, nuove abitudini e tante limitazioni difficili da gestire.

In questo momento in cui i ragazzi possono finalmente tornare a vivere ma sono tenuti allo stesso tempo responsabilizzarsi e ad avere cura della propria salute e di quella del proprio entourage familiare, è più che mai essenziale il sostegno dei genitori, che dovrebbero essere percepiti come un riferimento ancor più solido”, spiega Nan Coosemansfamily coach che da vent’anni lavora nel mondo dello sviluppo personale a contatto con bambini e adolescenti, aiutandoli nel percorso di crescita personale, autrice del libro ‘Quello che i ragazzi non dicono’ (Sperling & Kupfer) nonché fondatrice di Younite, azienda di formazione per le famiglie e adolescenti, e di Yada, una scuola di formazione per chi desidera diventare Youth Trainer o Family Coach.
“Gli adolescenti sono per definizione portati a ribellarsi e questo comportamento si acuisce ancora di più di fronte ai divieti. ‘Come faccio a farmi ascoltare?’, ‘Perché non riusciamo a parlare senza litigare?` O ancora, ‘Perché faticano così tanto ad accettare le regole?’. Queste sono solo alcune delle obiezioni dei genitori che si ritrovano a gestire i figli dopo il lockdown, ma la verità è che i ragazzi sono realmente provati, spaesati, e spesso spaventati e tutto ciò, se trascurato, può portare a problemi di carattere profondo, nel lungo termine”, spiega Coosemans.
Ma esistono azioni concrete da mettere in campo con un figlio adolescente per incentivarlo realmente a riprendere a vivere senza che l’insofferenza dovuta alle restrizioni o le paure abbiano il sopravvento?
Ricorda prima di tutto il tuo ruolo di genitore. Tu sei l’esempio. Stai attento a come parli anche in questa circostanza così particolare: può suonare scontato ripeterlo, ma la verità è che i nostri figli sono come spugne, assorbono tutto e parleranno come noi. Spiega bene tutta la situazione e stai attento a non discriminare gli altri perché non fanno le cose come le fai tu, o osservano meno strettamente le regole”, sottolinea la Family Coach.

L’esperta suggerisce poi alcune regole pratiche per genitori alle prese con l’ansia da fase 2:
1.     Definite regole da rispettare ma non esagerate con il cosa devono fare e cosa no.
È già non abbastanza difficile per i ragazzi vivere secondo le regole nella fase di adolescenza, ma se come genitore ne imponi ancora di più rispetto a quelle già vigenti sulla base delle tue ‘ansie da Covid’ esiste la concreta possibilità che andrai più in conflitto del solito”, chiarisce la coach. Per gli adolescenti è importante uscire, conoscere persone nuove e stare con gli amici. “Sii flessibile e saggio e allo stesso tempo abbi fiducia in loro, sono più responsabili di quello che spesso pensiamo e lo hanno dimostrato durante i mesi precedenti”.
2.     Cercate di fare sempre attenzione a come parlate degli altri. “Magari giudichiamo una persona che non porta la mascherina senza sapere che ha un forte problemi di asma, per fare un esempio banale”.
Indulgere nel giudizio sulle altre persone e su come scelgono di vivere questa fase due senza porre un dubbio può risultare pericoloso. “Meglio dimostrare interesse nelle motivazioni e cercare di indagare insieme sul perché le persone decidano di fare certe cose. In questo modo possiamo essere di grande esempio per i figli”.
3.     Lavorate sull’ansia dei ragazzi partendo dalla vostra.
Il fatto che tuo figlio adolescente voglia essere più indipendente e fare le sue scelte fa parte del naturale percorso di sviluppo cerebrale durante l’adolescenza. Questo non vuol dire che non ti osserva o non ti ascolta o che non cerchi di capire come gestisci certe situazioni - in particolare questa”.  La domanda da porsi è: come stai affrontando tu le tue emozioni, paure e ansie e in quale dei loro atteggiamenti riconosci quelle da te trasmesse?  
4.     Siate pronti a cambiare le vostre aspettative e ad accogliere i lati positivi di quanto accaduto per non creare loro confusione sul futuro. Gran parte dei ragazzi, soprattutto durante la quarantena, ha messo ancora più in dubbio il proprio futuro. Il tuo come reagisce di fonte al cambio di prospettive? Negativamente o positivamente? “Lo puoi accompagnare attraverso un dialogo costruttivo per capire insieme quali altre possibilità ci sono e indagare nuove opportunità mostrando loro un punto di vista diverso”, suggerisce la coach.
5.     Preparali per l’estate con strumenti utili, continuando a sottolineare l’importanza della routine quotidiana, fatta di sveglia, sport, qualche ora all’aria aperta, in modo che non perdano il ritmo biologico e non lascino spazio ad abitudini auto distruttive.
6.     Non trasmettere il messaggio che il cambiamento sarà per sempre ma spiega loro che è un periodo di trasformazione, utilizzando come parametro sentimenti di piacere e gioia sperimentati in passato, ma riferendoti al futuro. Progettate insieme cosa fare durante l’estate. È molto importante che tu ti mostri come il leader in questa situazione, nel tuo ruolo di genitore”.
7.     Continuate a parlare con altre persone. È fondamentale connettersi nonostante il distanziamento sociale, altrimenti c’è il rischio di sviluppare delle fobie poco costruttive. Gli adolescenti hanno bisogno di interagire con i propri pari: mantenere un certo livello di socialità è molto importante in questa fase del loro sviluppo e le fobie sociali possono crescere più velocemente se questa socializzazione viene a mancare”.
8.   Rimanete motivati nel trovare soluzioni per cercare di vivere serenamente nonostante le restrizioni. “Anche se siete i primi a trovarvi in una situazione difficile per via del lavoro o di altre difficoltà legate al momento, cercate di mantenere sempre un atteggiamento fiducioso sul fatto che una soluzione arriverà: i ragazzi hanno bisogno di percepire che la speranza è solida dentro di voi”.
9.   Continuate a rimanere genitori sempre anche se i ritmi e la routine sono diversi: “La coerenza e le regole sono imprescindibili”, ammonisce la coach. Questa regola vale anche quando, con la ‘scusa’ del virus tuo figlio adolescente sceglie di non uscire o di non fare delle cose (non ho voglia di farlo quindi uso il corona virus come scusa).
10.  Tenere il dialogo aperto con i figli evitando il giudizio per capire cosa pensano e come stanno vivendo questa fase, giorno per giorno. “Si tratta di un’esperienza nuova nella loro vita, tanto per noi quanto per loro: non negare le loro emozioni ma cerca modalità attive per tenere il dialogo aperto e costante”, conclude la coach. 

                                                             
Nan Coosemans, formatrice e mamma di due adolescenti, lavora da vent’anni nel campo della crescita personale. Nel 2010 ha fondato Younite®, un’organizzazione di formazione che opera a livello nazionale e interna­zionale sviluppando programmi scolastici, workshop e campus dedicati agli adolescenti e alle famiglie. È co-fondatrice di Youth Awareness Development Academy (YADA), un master in NLP, TLT, VT® e Family Therapy. Insieme alla squadra di Younite® ha lavorato con migliaia di ragazzi di età compresa fra i dieci e i vent’anni.
È autrice del libro “Quello che i ragazzi non dicono” (Sperling & Kupfer, 2018).
Ha appena pubblicato il libro Adolescenti e quarantena: sette passi per guidare tuo figlio durante e dopo questo periodo”, in vendita, anche in versione ebook, su Amazon
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