Il Nucleo Operativo di Protezione
Civile Logistica dei Trapianti di Firenze durante questi mesi di pandemia
ha raddoppiato i suoi sforzi perché c'è una sanità delle urgenze che,
nonostante l'emergenza sanitaria che ha coinvolto il nostro paese, doveva
andare avanti. É quella delle urgenze inderogabili, degli interventi salvavita
e dei trapianti.
Nel pieno dell'emergenza
quest'eccellenza del volontariato fiorentino capitanata da Massimo
Pieraccini – Ufficiale al Merito della
Repubblica Italiana per meriti civili, non solo non si è fermata ma anzi ha aumentato i suoi sforzi portando in
piena pandemia il midollo osseo salvavita non solo a 5 pazienti ricoverati a
Firenze (due al Meyer e tre a Careggi).
Le missioni dei volontari del Nopc da
quando è esplosa la pandemia sono aumentate perché i colleghi di altre nazioni
a seguito delle leggi dei loro paesi non entravano sul suolo italiano.
In questi due mesi di emergenza sono stati portati a termine con successo dai volontari del Nopc oltre 60 viaggi per circa 80.000 km. sempre ritirando dall'unico hub italiano aperto a Fiumicino con destinazioni a tutto il nord Italia: Trieste, Udine, Venezia, Verona, Bolzano, Brescia, Piacenza, Milano, Firenze, Pisa, Siena, Bologna, Pavia, Cuneo, Torino, Alessandria, Napoli e Cagliari dove hanno ottenuto il permesso per entrare sull'isola in solo mezz'ora grazie alla disponibilità della Protezione Civile della Sardegna.
In questi due mesi di emergenza sono stati portati a termine con successo dai volontari del Nopc oltre 60 viaggi per circa 80.000 km. sempre ritirando dall'unico hub italiano aperto a Fiumicino con destinazioni a tutto il nord Italia: Trieste, Udine, Venezia, Verona, Bolzano, Brescia, Piacenza, Milano, Firenze, Pisa, Siena, Bologna, Pavia, Cuneo, Torino, Alessandria, Napoli e Cagliari dove hanno ottenuto il permesso per entrare sull'isola in solo mezz'ora grazie alla disponibilità della Protezione Civile della Sardegna.
Durante l'emergenza causata dalla
pandemia racconta Pieraccini “le nostre attività se da una parte sono
rallentate per ovvi motivi a livello internazionale sono aumentate a livello
nazionale a causa della chiusura delle frontiere che ci ha costretto a fare
"da staffetta" per permettere alle donazioni che arrivavano dall'estero
di raggiungere l'ospedale di
destinazione in Italia.
É stato necessario infatti continuare a garantire quelle attività di medicina d'urgenza salvavita che sono il nostro quotidiano. Difficile garantire la "normalità" alla sanità d'emergenza quando nei primi giorni di restrizioni siamo riusciti a far rientrare in Italia due volontari (uno dalla Turchia e uno dagli Stati Uniti) e completato nonostante il blocco alle frontiere missioni internazionali a Ulm e Francoforte (Germania) e ad Helsinki dove il nostro corriere è rimasto per 72 ore chiuso negli aeroporti senza mangiare, bere e dormire.
É stato necessario infatti continuare a garantire quelle attività di medicina d'urgenza salvavita che sono il nostro quotidiano. Difficile garantire la "normalità" alla sanità d'emergenza quando nei primi giorni di restrizioni siamo riusciti a far rientrare in Italia due volontari (uno dalla Turchia e uno dagli Stati Uniti) e completato nonostante il blocco alle frontiere missioni internazionali a Ulm e Francoforte (Germania) e ad Helsinki dove il nostro corriere è rimasto per 72 ore chiuso negli aeroporti senza mangiare, bere e dormire.
Del tutto eccezionale anche la missione
transfrontaliera via terra resasi necessaria per salvare la vita a un paziente
ricoverato ad Alessandria che doveva ricevere le cellule da un familiare
residente in Austria operazione impossibile con le frontiere che con quel paese
erano chiuse. Ma i corrieri del Nucleo, grazie alla collaborazione con la
Polizia di frontiera italiana di Tarvisio, sono riusciti a ritirare le cellule
provenienti dall'Austria ritirando il prodotto nella "terra di
nessuno" della frontiera chiusa di Coccau (Tarvisio) dal collega tedesco.”
Sono state
settimane di “straordinari” per gli uomini e le donne del Nucleo Operativo di Protezione Civile Logistica dei Trapianti nonostante i
voli cancellati e le frontiere chiuse. “Riceviamo tanta gratitudine da parte
dei medici e dall'intera rete del sistema trapianti in questo difficile momento
– afferma Pieraccini che nei giorni scorsi è stato ospite d'onore al 30mo
compleanno di Admo – e sappiamo che anche se non possono dimostrarcela la
riceviamo anche da chi quel Dono lo aspettava con ansia.
Noi immaginiamo sempre la loro faccia, ora più che mai, quando il medico entra nella loro stanza e gli dice sono arrivati. Abbiamo deciso di andare avanti nonostante tutto perché c'è chi non può aspettare.”
Noi immaginiamo sempre la loro faccia, ora più che mai, quando il medico entra nella loro stanza e gli dice sono arrivati. Abbiamo deciso di andare avanti nonostante tutto perché c'è chi non può aspettare.”