È in radio “Vorrei (La Rabbia Soffice)” il nuovo singolo del cantautore Matteo Faustini scritto insieme a Marco Rettani, estratto dal concept album di inediti “Figli delle Favole” (Dischi dei Sognatori, distribuito da Warner Music Italia). Il brano è uno sfogo delicato, una lettera a cuore aperto che esprime i sentimenti e lo stato d’animo del cantautore nei confronti della società odierna. Fattitaliani lo ha intervistato.
Il tuo nuovo singolo "Vorrei (la rabbia soffice)" è nato da un'intensa introspezione o da un evento esterno?
Questo brano è nato da un’intensissima introspezione, nella vita riesco a dire qualche bugia ma nella musica no. Mi sono detto: “tanto devo morire, devo lasciare questo posto quindi è meglio essere sinceri” e ho elencato tutte quelle qualità che mi piacerebbe avere per diventare un essere umano migliore e quei limiti che mi piacerebbe curvare.
Mi piace tanto il concetto di "rabbia soffice": implica un'accettazione di sé dopo la fase di autocritica?
La “rabbia soffice” è proprio qualcosa che vorrei. Implica un’accettazione dopo una fase di autocritica. Secondo me i difetti non sono solo da accettare ma da risolvere, o almeno provarci. Non bisogna arrabbiarsi per qualsiasi cosa ci capiti, almeno proviamoci a non farlo.
Hai affermato che "uno dei nostri obiettivi sulla terra sia quello di migliorarci dentro": credi che il confinamento e l'emergenza che stiamo vivendo possa aiutare in questa direzione?
Credo che questo confinamento e questa emergenza ci possano aiutare. Sfortunatamente l’essere umano non ha una buona memoria quindi ho paura che tutto ritorni come prima, ma ho notato molta più umanità e più apprezzamento della quotidianità e delle persone che hanno lavorato per noi per arrivare a questi risultati oggi. Sono positivo, scelgo di essere fiducioso.
Dopo Sanremo, è scoppiata la pandemia: hai avuto occasioni e modi di promuovere "Nel Bene e Nel Male”?
Per fortuna, prima che scoppiasse la pandemia, sono riuscito a promuovere il mio disco, “Figli delle Favole”, che contiene il brano di Sanremo “Nel Bene e Nel Male”. Sono partito immediatamente con l’instore tour e l’ultima tappa, fatta a Napoli, è stata qualche giorno prima del lockdown. Sono contento quindi di aver fatto i miei “abbracciacopie”, come li chiamo io, e di conoscere tanti essere umani che hanno dedicato il loro tempo ad ascoltare la mia musica. È davvero, per me, la cosa più bella del mondo.
Oltre all'amore, nel tuo disco affronti temi come il bullismo, razzismo, omofobia: facile mantenere l'equilibrio fra l'importanza del testo e la piacevolezza del suono?
È molto difficile tenere un equilibrio tra contenuto e contenitore, quindi tra l’importanza del testo e l’estetica del suono. Sarebbe più semplice scrivere cose più semplici su una melodia più facile, ma personalmente non mi sento molto utile, quindi scelgo di essere un po’ più pesante mettendo il contenuto in un contenitore più piacevole e interessante in modo che il mio messaggio possa arrivare a più persone possibili. È molto, molto difficile ma voglio vivere di questo, quindi sto cercando di farlo nel miglior modo possibile.
Parlando del concept album “Figli delle Favole”: tu che rapporto hai con la narrazione, il racconto, le fiabe? da piccolo qual era la tua storia preferita? con quale personaggio ti era facile identificarti?
Io sono un figlio delle favole, non mi hanno mai illuso ma mi hanno insegnato tanto. Anche nelle favole ci sono i cattivi, è un po’ come la vita. Più che una storia preferita, dove ti citerei almeno 25 film, ho un personaggio, nel quale mi sono sempre identificato: il gobbo di Notre Dame, con la sua gobba. Crescendo capisci che non ce l’hai tu ma chi te l’assegna. A lui voglio un po’ più bene.
C'è un insegnamento che nel tempo tieni sempre costante e segui per le tue scelte personali e artistiche?
Sono tanti gli insegnamenti che cerco di tenere dentro di me, con difficoltà. Il bene penso sia una scelta quotidiana. Io la mattina mi sveglio e scelgo di voler fare un sacco di bene oggi. La positività attrae altra positività, e anche quando il sorriso non c’è è da scegliere. Giovanni Zambito.
“Figli delle Favole” è un concept album incentrato sul mondo delle favole e sugli insegnamenti che possiamo trarre da esse. Prodotto da Enrico “Kikko” Palmosi e Mario Natale, il disco affronta, con l’utilizzo di metafore e giochi di parole, temi importanti come il bullismo, razzismo, omofobia e celebra l’amore nelle sue molteplici forme.
L’album contiene inoltre il brano “Nel Bene e Nel Male”, in gara al 70° Festival di Sanremo nella categoria “Nuove Proposte” e vincitore del “Premio Lunezia per Sanremo” per il suo valore musicale e letterario.
Questa la tracklist di “Figli delle Favole”: “La Bocca Del Cuore”, “Nel Bene E Nel Male”, “Si, Lei È”, “Vorrei (La Rabbia Soffice)”, “Il Cuore Incassa Forte”, “Figli Delle Favole”, “Un Po' Bella Un Po' Bestia”, “Come Lo Stregatto”, “Il Gobbo”, “Lieto Fine?”, “Nel Bene E Nel Male (Unplugged Version)”.
Matteo Faustini, classe 1994, è un cantautore bresciano che ha iniziato a muovere i primi passi nella musica fin da bambino, partecipando a diversi concorsi musicali. Nel 2007 entra a far parte del coro delle voci bianche della Scala di Milano, mentre negli anni seguenti si mette in gioco con il teatro, entrando così a contatto con un mondo a lui nuovo e allo stesso tempo stimolante. A 18 anni sente il bisogno di esprimersi attraverso la musica, intraprendendo così un percorso cantautoriale e sviluppando una forte esigenza di sperimentazione e ricerca musicale. Parallelamente agli studi in Scienze Linguistiche e Letterature Straniere, Matteo partecipa e vince vari concorsi musicali come "La VOCE di Lodi - The Tunnel" (incluso il premio della critica assegnato dalla cantautrice, compositrice e musicista Andrea Mirò) e il “Festival della Canzone – Città di Arese”, si classifica al secondo posto e vince il premio come miglior inedito al “Premio Franco Reitano” e si aggiudica una borsa di studio presso la “Lizard Accademie Musicali”. Nel 2017 viene selezionato come finalista ad Area Sanremo ed è la voce della tribute band “Smooth Criminals”, con la quale ha portato in giro per l’Europa il mito di Michael Jackson. Negli ultimi due anni, Matteo ha intrapreso la sua carriera di insegnante di scuola primaria e ha scritto più di 50 brani (alcuni dei quali insieme a Marco Rettani) come “Nel Bene e Nel Male”, in gara al 70° Festival di Sanremo nella categoria “Nuove Proposte” e vincitore del “Premio Lunezia per Sanremo” per il suo valore musicale e letterario.
Foto di Marco Piraccini