di Andrea Giostra - L’orda degli pseudo intellettuali al
servizio della mediocrità: la difesa della Murgia vs Battiato
La cultura d’élite di Eva, scrittrice
affermata, contro la cultura paesana e popolare di Totò, u’ figghiu plebeo
du’ populinu. È questo il tema del quale vogliamo scrivere oggi a partire
da fatti noti, utilizzando le griglie di lettura e la cornice interpretativa delle
quali ci ha dotato Paul Watzlawick col saggio “Pragmatica della
comunicazione umana” (1967) che ha rivoluzionato tutti i principi e i
metodi di lettura del comportamento interattivo umano finalizzato alla
comprensione, attraverso la comunicazione, delle distorsioni interpretative del
messaggio frutto dei disordini linguistico-comportamentali dei soggetti
coinvolti, ovvero, di pre-giudizi e/o di finalità non apertamente dichiarate da
chi produce il messaggio.
Il fatto dal quale prendiamo spunto
per la nostra riflessione è quello relativo alle dichiarazioni del 1° aprile
2020 sul suo Canale YouTube della scrittrice sarda Michela
Murgia contro il cantautore e musicista siciliano Franco Battiato. Dichiarazioni
pubbliche che tutti i lettori di questo articolo possono ascoltare in questo
stralcio di video:
“Il finto intellettualismo di Franco
Battiato. Buon Vicinato di Michela Murgia”
A queste “critiche” della
Murgia, viste e ascoltate da diverse decine di migliaia di persone, seguono
diversi articoli su magazine nazionali e regionali, tra i quali l’articolo del 7
aprile 2020 pubblicato da Fattitaliani.it, che intesteremo fittiziamente
in questa analisi a “Totò”, uno dei protagonisti indiretti di
questa “polemica”. Il link dell’articolo lo trovate a seguire.
Riflessioni, quelle di Totò, che hanno suscitato da un lato gli
apprezzamenti e le condivisioni di centinaia di lettori; dall’altro la difesa a
spada tratta della Murgia da parte di pochissime persone (2-3 a dire il vero!),
tra le quali una scrittrice siciliana affermata - l’“affermata” è dovuto
se non altro perché questa persona scrive per una delle case editrici più
importanti del nostro Paese - che in queste pagine chiameremo “Eva”,
e di una nota professionista della mia città, che chiameremo “Alba”.
Entrambi i nomi sono fittizi!
Questo a seguire il link dell’articolo
su “Fattitaliani.it” del 7 aprile 2020:
La mediocrità vs il genio artistico,
ovvero, Murgia vs Battiato | «I testi di Battiato? Minchiate assolute …
citazioni senza significato!»
Ebbene, l’articolo venne postato nelle
pagine social e nei profili Facebook di Totò. Ne seguì un
dibattito, una scambio di opinioni, di riflessioni e di impressioni tra
centinaia di lettori e di amici virtuali.
L’esordio di Eva all’interno di
questo dibattito - che da punti di vista diversi e personali discute sulle dichiarazione
contro Battiato della “scrittrice” sarda Murgia (che si
era espressa contro i testi e la musica dell’autore siciliano definendoli delle
«minchiate assolute!») - è stato tanto perentorio quanto
prepotente. Il dirompente ingresso di Eva sulla scena della chat di Totò
è stato caratterizzato da una imponente e fragorosa parola: «FALSO!» Una
parola scritta in maiuscolo e grassetto, proprio per far intendere al lettore
quanto fossero stati calunniosi, bugiardi e impostori il racconto e le analisi fatte
da Totò nel suo editoriale su Fattitaliani.it in merito a quanto detto,
in modo chiaro e diretto dalla Murgia su Battiato. Il “FALSO”, pronunciato
virtualmente da Eva a “gran voce”, come un grido disperato di giustizia,
lascia intendere – per chi non avesse avuto conoscenza diretta dei fatti - come
Totò avesse opportunisticamente, faziosamente e vigliaccamente distorto la
realtà, creando ad arte un caso di calunnia finalizzata al discreditamento
pubblico di un’“artista” – la Murgia - che invece, nella realtà, aveva
detto esattamente l’opposto rispetto a quello che tutti – compreso
l’editorialista Totò - avevano capito! Se volessimo decodificare il
“FALSO” pronunciato da Eva – utilizzando cautamente il modello interpretativo di
Watzlawick - il significato sarebbe questo: «In questo articolo Totò ha
calunniato la Murgia. Non è vero che la Murgia non ama Battiato anche se nel
suo Canale YouTube ha detto che i suoi testi sono delle “minchiate assolute”. È
proprio il contrario: Murgia ama Battiato, i suoi testi e la sua musica! Se
guardate il video fino alla fine capirete che la Murgia ha detto esattamente il
contrario in quanto occorreva leggere il “meta-messaggio” perché la Murgia di
fatto stava giocando un ruolo! È evidente l'impostura di Totò di travisare le
parole della Murgia togliendole da un contesto che ne qualifica invece il vero
senso». L’azione comunicativa di Eva, a questo punto, è chiara: quella di
chi lancia un poderoso grido di attenzione dall'alto del suo sapere e della sua
saggezza verso il basso degli ignoranti e analfabeti mal capitati lettori e appassionati
di musica e di arte che, hailoro, non hanno gli strumenti intellettuali e
culturali per comprendere cosa è “vero” da cosa è “non-vero”!
In un primo momento, alla lettura
delle prime poche righe di Eva (l’intero scambio di battute tra Eva e Totò lo
trovate a seguire), Totò rimase esterrefatto, stupito, non poteva credere che
avesse potuto scrivere una “minchiata” di quelle proporzioni, volendo
rimanere nelle definizioni della Murgia! Quell’“ingresso in scena di Eva” così
spettacolare, glielo fece mentalmente associare ad un’altra scena, altrettanto
spettacolare: quella del Marchese del Grillo, la bellissima commedia
italiana del 1981 diretta dal brillante Mario Monicelli con un
superbo Alberto Sordi nei panni del Marchese appunto, il quale afferma la
sua indiscutibile superiorità rispetto alla “plebe” posta agli arresti
dai gendarmi del Papa perché accusati di gioco d’azzardo e rissa. Le parole del
Marchese del Grillo, dall'alto del suo potere e della sua posizione
aristocratica verso il basso degli ignoranti e analfabeti mal capitati plebei,
risuonano così «Mi dispiace, ma io so’ io, e voi nun
siete un cazzo!».
Per
ascoltare le parole di Alberto Sordi (Il Marchese del Grillo), clicca qui:
Ecco, il messaggio che viene lanciato
ai lettori della chat di Totò, con l’esordio in scena di Eva, è proprio questo:
io sono io (una importante scrittrice) e voi che leggete (insieme al plebeo che
ha scritto l’articolo), non siete “nessuno”. Quindi, seguite
acriticamente e senza discutere quello che io vi dico, ovvero, che l'articolo di
Totò dice cose FALSE, e non lasciatevi ingannare come dei poveri ingenui
dalle “FAKE NEWS” scritte dal plebeo Totò!
Ma siccome i fatti sono quelli che
sono, e qualsiasi persona che capisce l’italiano può “oggettivamente”
verificarne la loro veridicità o la loro falsità, è come aver detto a migliaia
di persone che: «Pur avendo visto non hanno veduto e pur avendo ascoltato
non hanno sentito!» Insomma, Eva, dalla sua presunta posizione di pre-dominio
e di assunto domino intellettuale di auto-certificata capacità di analisi degli
eventi umani come pochi al mondo sanno fare, con una semplice parola gridata a
gran voce, “FALSO”, qualifica subliminalmente migliaia di persone
come soggetti affetti da allucinazioni uditive e da allucinazioni visive! Una
massa immonda di migliaia di psicotici gravi da ricovero immediato presso quei forse
pochi e residui ospedali psichiatrici (criminali) nazionali che l’entrata in
vigore della legge Basaglia nella seconda metà del Novecento ha risparmiato
dalla chiusura definitiva!
In realtà Eva, in quello che scrive
nella chat, pretende acriticamente ragione, senza porre a conforto della sua
tesi né fatti oggettivi né alcuna reale motivazione. E questa “dovuta
ragione”, secondo Eva, le è dovuta perché frutto del suo dichiarato
mestiere, quello di occuparsi professionalmente di analizzare testi e di capire
(a vantaggio dei suoi lettori e del suo datore di lavoro) cosa in realtà quei
testi (scritti o parlati) “vogliono dire” e cosa invece “non vogliono
dire”. Insomma, Eva è un’esperta nel comprendere e decodificare quella che
Watzlawick nel già citato saggio definisce la “meta-comunicazione”, ovvero «la
comunicazione sulla comunicazione … Ogni comunicazione ha un suo aspetto di
contenuto e un aspetto di relazione di modo che il secondo classifica il primo
ed è quindi metacomunicazione». Volendo semplificare il concetto, ai soli
fini di questo articolo (e non certamente dal punto di vista scientifico), questo
significa che non è tanto il messaggio esplicito che è importante, quanto il
messaggio che sta all’interno del messaggio che la Eva avrebbe immediatamente
capito e tutti gli altri non hanno capito! Insomma, siamo di fronte ad una strabiliante
mistificazione di messaggi e di contenuti, di comunicazione e di metacomunicazione,
un disperato tentativo di voler inquinare le acque per renderle opache, non più
trasparenti, un voler insinuare il dubbio su fatti per i quali il dubbio non c’è,
una strenua e coraggiosa difesa della rocca dell’élite degli pseudo
intellettuali del club di cui abbiamo scritto prima.
Ma v’è di più,
come direbbe il mio avvocato.
Eva ad un certo punto mi scrive: «Io
non difendo nessuna amica, non è nel mio stile. Io ho spiegato esattamente cosa
difendo, e quel che difendo ha a che vedere con l'impostura di isolare
una espressione da un contesto, quando il contesto dice l'opposto.» Ebbene,
Totò per Eva, nell’analizzare i fatti e nello scrivere la sua opinione, sarebbe
un “impostore”, un “odiatore”, un “sinistro”,
un “mistificatore di quella realtà” che Eva vede e tutti gli
altri no! Una qualifica, quella dell’“impostore” – non la chiameremo
offesa perché sarebbe dare importanza affettiva ad un epiteto scomposto,
frutto di evidente frustrazione e di nervosismo generati dall’impossibilità di ottenere
sic et simpliciter immediata ragione – che significa per Eva passare
alla fase successiva: “offendere quando non si hanno argomenti per
controbattere”. E anche questa è un’altra storia…
Resta il fatto che per Eva, a questo
punto, sono “impostori”, nell’ordine di apparizione in queste pagine: Ray
Banhoff dei “Rolling Stone”, Andrea Giostra de “Fattitaliani.it”,
Vittorio Sgarbi sul suo Canale YouTube, oltre alle decine di
migliaia di persone che hanno espresso il loro disaccordo sui social e alle
decine (forse centinaia) tra giornalisti e critici delle varie arti che hanno
scritto come i sopra citati “attori” di questo fatto! Ma detto questo,
lascio volentieri la parola a Vittorio Sgarbi che secondo Eva e i
pochi strenui difensori della Murgia, si sarebbe lasciato prendere per i
fondelli dal gioco delle parti preventivamente organizzato con la
scrittrice Chiara Valerio. Questa ulteriore posizione – l’“essersi
lasciato prendere per i fondelli” dalla Murgia nella sua preventiva recita
del “ruolo del cattivo” in contraddittorio con il “ruolo del buono”
impersonato da Chiara Valerio – è sostenuto anche da altri strenui e commoventi
difensori della Murgia, una tra tutti Alba, altro nome di fantasia,
della quale a seguire potrete leggere l’intero scambio di opinioni con Totò
nella sua chat, che così gli scrive: «Totò, era uno scherzo/esperimento
sociale … Ho letto il tuo articolo e anche tutti gli altri. Per me hai preso
una bella cantonata. Lo svelamento dello scherzo, nella tempistica e nelle
modalità è conveniente anche alla struttura della trasmissione, che
evidentemente non segui, e consentono di dire che chi ha reagito così male
senza neanche approfondire, non ci ha fatto una bella figura.» Quindi
scopriamo da Alba che la Murgia ha vestito nottetempo i panni della “scienziata”,
del ricercatore in “psicologia sociale”, della “sociologa”, e di
tutto il resto che necessita per fare un attendibile “esperimento sociale”…
scopriamo anche da Alba che tutti quelli che hanno criticato l’uscita della
Murgia “non ci hanno fatto una bella figura!”. Quali risorse creative
mette in moto la mente umana quando deve inventarsi qualsiasi cosa per
difendere l’indifendibile! Tutto questo per me è ammirevole e sorprendente al
contempo!
Ma detto questo… c’è da aggiungere che
purtroppo le bugie e le mistificazioni hanno le gambe corte, anche quando
organizzate in buona fede - intendo dai pochi strenui e instancabili difensori
della Murgia – e inesorabilmente vengono a galla, sono disvelate e vestono i
panni del ridicolo, se non dell’“intellettualmente disonesto”. E anche
questa è un’altra storia dalla quale qui dobbiamo necessariamente andare oltre…
Come dice chiaramente Vittorio
Sgarbi nel video del 7 aprile 2020 sul suo Canale YouTube
- avendo probabilmente fatto le stesse verifiche cha ha fatto Ray Banhoff prima
di scrivere il suo articolo pubblicato da Rolling Stone il 5
aprile 2020, e come ho fatto Andrea Giostra prima di pubblicare la sua
riflessione su Fattitaliani.it il 7 aprile 2020 - la
signora Murgia questa volta ha superato tutti i limiti della decenza
intellettuale e della sana “critica” che nella fattispecie ha lasciato
impietosa il passo all’evidente arroganza e supponenza. Vittorio Sgarbi, rivolgendosi
alla signora Murgia, dice: «Io mi sono scusato quando ho detto cose
sbagliate su fonti sbagliate della gravità del virus. Lei abbia il coraggio di scusarsi
senza fare troppo la spiritosa come ha cercato di fare come se avesse per caso
assunto una posizione negativa. A lei non piace Battiato? A me piace
moltissimo. Lo amo, lo rispetto, lo guardo come guardo un grande scrittore, un
grande pensatore, un uomo che con la musica ci ha dato poesia e vita. Quello
che non so se lei è in grado di fare.»
A seguire l’articolo di Rosa Guttilla
su “IlSicilia.it” e il video integrale di Vittorio Sgarbi:
Sgarbi difende Battiato: “Murgia vai a
studiare prima di dire cose senza senso”
VIDEO:
Non abbiamo altro da aggiungere, se
non augurarvi buone letture e di porre sempre la necessaria attenzione e di
diffidare a chi dice di sé di “saperla più lunga di tutti altri”.
Post scriptum:
«Si spiega così come mai nessuna
figura alla Nietzsche spunti oggi a denunciare il popolino “mediocre” che cerca
di consolidare la sua posizione alla media e giusta distanza da ogni cosa.
Questa accezione della mediocrazia non è più in uso. Se si accendesse, alcuni
sociologi legittimisti si affretterebbero a relegare l’altezzoso personaggio
entro i confini di “uomo del risentimento”, intellettuale in soprannumero delle
istituzioni scolastiche, potenziale teorico del complotto, lui stesso un “mediocre”
che ritorce l’odio verso sé stesso contro l’intera società. Perché la mancanza
di vitalità e spirito battagliero attribuita a questo popolo zoppicante oggi è
non tanto l’oggetto di una critica quanto di un’ingiunzione: i poteri
costituiti non deplorano i comportamenti mediocri, li rendono inevitabili. Si
afferma sempre di più un nuovo genere di mediocrazia. La parola non indica più
un insieme di intellettuali autonomi e di bottegai complessati che si cimentano
alacremente con le abilità e le arti un tempo riservate all’élite, così come i membri
di quest’ultima se li rappresentavano nel XIX Secolo. Oggi il termine
“mediocrazia” designa piuttosto standard professionali, protocolli di ricerca, processi
di verifica e calibrature metodologiche attraverso i quali le organizzazioni
dominanti si accertano di rendere intercambiabili i propri subalterni. La
mediocrazia è l’ordine in funzione del quale i mestieri cedono il posto ad una
serie di funzioni, le pratiche a precise tecniche, la competenza all’esecuzione
pura e semplice.» (Alain Deneault, “La mediocrazia”,
Neri Pozza ed., 2017, pp.27-28)
Post post scriptum:
«La capacità di metacomunicare in modo
adeguato non solo è la conditio sine qua non della comunicazione efficace, ma è
anche strettamente collegata con il grosso problema della consapevolezza di sé
e degli altri.» (Paul Watzlawick e altri, “Pragmatica
della comunicazione umana”, Astrolabio ed., 1971, p. 46).
Appendice.
Cronologia dello scambio di batture su
Facebook tra Eva e Totò, e tra Alba e Totò
LA MEDIOCRITÀ VS IL GENIO ARTISTICO,
OVVERO, MURGIA VS BATTIATO | «I testi di Battiato? Minchiate assolute …
citazioni senza significato!» | di Andrea Giostra | Per leggere l’articolo clicca qui:
Riporto a seguire i due scambi più
interessanti a supporto della riflessione scritta in questo articolo. Li
potrete leggere in due Parti:
1. Eva vs Totò. 1^ Parte
2. Alba vs Totò. 2^ Parte
1. Eva vs Totò. 1^ Parte
Eva:
FALSO. Basterebbe ascoltare con
attenzione il dialogo-finto-conflittuale tra Michela Murgia e Chiara Valerio
per capire che chiunque non potrebbe che essere onorato. Io lo sarei. Mozart,
Da Ponte, Battiato, Fleur Jaeggy... e le «assolute minchiate incomprensibili»
pronunciate all'inizio che diventano un modo per mettersi in ascolto di ciò che
non comprendiamo, la consapevolezza che il mondo ci mette davanti molto più di
quel che possiamo comprendere. Ripeto, basterebbe voler ascoltare.
Totò:
Cara Eva, capisco bene che è una tua
carissima amica e voglia difenderla pubblicamente a spada tratta. E questo ti
fa grande onore!... almeno dal mio punto di vista... Ma prima di scrivere
pubblicamente “FALSO!” avresti dovuto leggere i vari articoli (sono decine e in
diverse prestigiose testate) che parlano di questo video YouTube (che io ho
visto e ben compreso senza filtri inibitori). Capisco anche che non avrai avuto
il tempo di leggere "questo articolo" , ma ci sta perché so che sei
una donna super impegnata! Ma almeno leggi quello del prestigioso magazine
Rolling Stone, prima di scrivere FALSO! Sono sicuro che continueresti a
difendere la tua amica, ovvio (lo farei anche io ti confesso!), ma magari
dentro di te il dubbio che abbia sempre ragione solo perché le vuoi bene,
potrebbe (forse! dico forse!) lentamente insinuarsi! Questo è l'articolo di cui
ti ho scritto che (se avrai tempo) potresti leggere:
Eva:
E ho scritto FALSO, proprio perché ho
letto il pezzo con attenzione, e l'ho trovato falso nel modo appunto in cui
riduce un dialogo a un monologo, e non considera il senso incentrato sulle
parole di Chiara Valerio cui Michela Murgia infine dà ragione, e cioè, proprio
l'opposto di quel che viene sostenuto in questo articolo: il valore di ciò che
non si comprende, di chi (Battiato appunto tra questi) proprio perché esige uno
sforzo oltre i tuoi limiti, ti dà una lezione che ti porti dentro per tutta la
vita: e cioè il mondo ti mette dinanzi cose che sono al di là della tua comprensione.
Un postura che Chiara definisce la base di ogni atteggiamento non fascista. Ed
è su questo punto fondamentale che Michela Murgia dice, incarnando la sua parte
di controcanto: su questo mi hai convinto. Tanto più che prima ironicamente
contesta proprio i versi scritti da Battiato con Jaeggy, l'autrice di cui ogni
giorno Chiara Valerio posta frasi di indiscutibile bellezza.
Totò:
Eva... ex post siamo tutti bravi a
rimediare alle "minchiate" commesse... Scusa il termine poco
elegante ma è quello utilizzato dalla signora de quo... Resta il fatto
che «sui cadaveri dei leoni festeggiano i cani... Ma i leoni rimangono leoni
e i cani rimangono cani» tanto per usare un detto utilizzato recentemente
da un immobiliarista italiano verso un cliente statunitense che avrebbe voluto
approfittare della situazione di "malattia" da Covid-19 del nostro
Paese ... Poi saprai, come tutti i siciliani, che Battiamo da mesi sta molto
molto male... e a maggior ragione, utilizzare il suo nome e la sua musica, per
darsi un po' di facile visibilità social, è un'altra "minchiata”
(ti chiedo scusa per la seconda volta per l'utilizzo di questa parola). Resta
il fatto che la Signora ha ottenuto quello che voleva: che si parlasse di lei e
che il suo video sul suo Canale YouTube avesse centinaia di migliaia di
visualizzazioni. Obiettivo raggiunto e per questo risultato mediatico e di
marketing, mi congratulo pubblicamente con la tua amica!
Eva:
Già questo modo di rispondere, per chi
mi conosce davvero, mi sembra inopportuno, se non offensivo, nei termini e nei
modi. Io non difendo nessuna amica, non è nel mio stile. Io ho spiegato
esattamente cosa difendo, e quel che difendo ha a che vedere con l'impostura di
isolare una espressione da un contesto, quando il contesto dice l'opposto. E
siccome fa parte del mio mestiere e della mia deontologia «leggere» i testi,
non ho fatto altro che andare a studiarmi il dialogo, non il monologo, il
dialogo tra le due scrittrici, Michela Murgia e Chiara Valerio. E nei dialoghi
concepiti come contraddittori il senso sta proprio in mezzo a quel che ogni
parte dice, con l'intento di dare l'assist all'altra parte. E questo spiego nel
post che ho dedicato a questa vicenda soltanto perché ne andava non del valore di
un artista, ma del senso delle parole e dell'impostura
di travisarle togliendole da un contesto che ne qualifica il senso. Tutto
qua. E, per precisione riguardo ai miei intenti, credo di essere stata l'unica
scrittrice che mentre collaborava con un quotidiano - «OGGI È UN IMPORTANTE E
MOLTO LETTO QUOTIDIANO NAZIONALE (N.d.R.)» - ai suoi albori, da sola ha preso
posizione con un articolo esigendo che venisse pubblicato nel giornale stesso
con cui collaborava per contestare tutta la redazione, a partire dal direttore,
per il modo liquidatorio e sbeffeggiante con cui era stato trattato un autore
di cui non condivido quasi sempre né il pensiero né i modi, e che ho contestato
in modo leale e aperto e duro in molte occasioni.
Totò:
Ti avrei offeso perché ho scritto che
è una tua amica? Perché non lo è forse? Se non lo è, mi scuso pubblicamente...
Evidentemente sono stato male informato! Scusami allora Eva...
Eva:
Se avessi letto nel pezzo che c'è
stato un uso del format poco chiaro, perché per far comprendere bisognava
meglio esplicitare la natura di questi dialoghi dove quasi sempre i riferimenti
sono pretesti o figure di culto da cui partire per sviluppare pensieri a volte
serissimi e a volte puri divertissement... allora, avrei detto: VERO. YouTube è
un media che arriva a un pubblico vasto e generico. Bisognerebbe cercare di
dichiarare in modo più chiaro gli intenti, senza dare per scontato che una
scelta del genere venga compresa in modo immediato. Perché un equivoco di
questo tipo non giova a nessuno. E la difesa stessa di Battiato (che amo come
lo ama Michela Murgia, e basterebbe leggere la sua dichiarazione al Corriere),
alla luce di quel dialogo, risulta ridicola e offensiva proprio nei confronti
di Battiato, che reputo troppo intelligente per non comprendere... cosa vuol
dire essere messi accanto a Mozart...
Eva:
Non apprezzo né i termini né i modi di
questo commento che trovo abbia dentro della violenza, in tutta onestà,
perché vuole soltanto ribadire un pregiudizio e una malafede: cioè che io mi
sia fatta carico di difendere Michela Murgia, quando ho spiegato esattamente e
fino allo stremo cosa stavo difendendo. Quindi non lo ripeterò. Poi non so
nemmeno se le persone in questione sapessero e avessero considerato le
condizioni di salute di Franco Battiato, cioè della persona. Io per esempio non
sapevo esattamente che problemi avesse. E purtroppo questo accade con tante
figure pubbliche, di cui non si sa nulla, perché non dicono niente di quel che
vivono o stanno attraversando, anche in termini di salute. Dunque, questo vale
per tutti, se parliamo delle persone e non dei personaggi pubblici.
Totò:
Eva, certamente... Ma non è quello il
punto. Questo non potevi saperlo tu... Tu non c'entri nulla infatti. Hai
scritto quello che pensavi. Come decine di migliaia di persone (compreso io nel
mio piccolo piccolo) hanno scritto quello che pensano di questa vicenda.
Sicuramente in quello che ho scritto non ho offeso nessuno, né c'è alcuna "violenza"
nelle mie parole... Poi è chiaro, come ben ci spiega Paul Watzlawick, che le
distorsioni comunicative tra chi produce il messaggio e chi lo riceve hanno
spesso una componente determinante e intima nella decodifica dei codici
comunicativi! Ma questa è un'altra storia che non è il caso di trattare qui...
Eva:
Ma cosa significa Totò? Ho appena
spiegato che non mi sono tirata indietro per esigere il rispetto di una persona
di cui non condividevo la visione pur rischiando di non scrivere più per una
testata...? Vorrei sapere quante persone lo avrebbero fatto. La dimensione
amicale come misura del proprio pensiero forse è radicata in chi la sta
utilizzando nei miei confronti. Perché il mio pensiero è chiarissimo.
Eva:
Credo che il punto sia proprio questo:
ragionare in termini di amici e nemici. Il che si commenta da sé. Non ho altro
da aggiungere.
Totò:
Eva, ma quali amici e nemici?? Quale
violenza?? È chiaro che chi non ha argomenti per controbattere alza il tiro e
passa alla provocazione e alla "violenza" verbale... Non mi sono mai
lasciato trascinare verso queste bassezze comunicative: violenza, offesa,
nemico, amico, ideologia, destra e sinistra... Insomma... Questo non è il mio
livello di confronto dialettico... Non mi è mai appartenuto! Né lo sarà mai,
malgrado le provocazioni e le insinuazioni più o meno velate di chi da torto
vuole ragione! Buon pomeriggio a te...
PS - e poi non capisco cosa centrino
la propria storia, la carriera personale, il curriculum vitae con questa
vicenda! Non è che qui stiamo analizzando la biografia, le vicende
professionali o il CV delle parti per capire chi ce l'ha più "lungo"
e "immacolato" per stabilire sulla base di questo chi ha torto e chi
ha ragione al di là della questione di cui si discute. Chissà perché mi viene
in mente la mia insegnate delle elementari che sosteneva che l'ottenere ragione
esclusivamente attraverso la maggiore potenza dell'urlo in faccia al proprio
interlocutore, al di là delle questioni trattate, fosse dei trogloditi delle
caverne di tempi lontani milioni anni? Chissà... ? Chissà... ? Ci penserò
stanotte...
2. Alba vs Totò. Seconda parte
Alba:
Era uno
scherzo/esperimento sociale. E ha
perfettamente dimostrato come basti nulla per scatenare reazioni incontrollate
e poco pensate, saltando tutti quei processi di riflessione ed approfondimento,
pure dovuti di fronte a situazioni che ci attivano.
Totò:
Cara Alba, non era per niente uno
scherzo... Solo dopo che le hanno fatto capire di aver fatto una
"minchiata", hanno organizzato il presunto scherzo! Con una bella
intervista anche sul Corriere della sera! È gente questa - la Murgia & co.
- disposta a tutto pur di farsi pubblicità e far parlare di sé... E poi che
scherzo è parlare in questo modo di un grande artista che vive come un vegetale
da mesi??!! Se fosse stato uno scherzo (e non lo è stato! ) sarebbe comunque
stato di gusto immorale!! Un caro abbraccio... Ciao...
PS: e quando leggerai quello che ho
scritto nell'articolo, avrai altri elementi (non basarti mai solo sui titoli
degli articoli). Ciao
Alba:
Ho letto il tuo articolo e anche tutti
gli altri. Per me hai preso una bella cantonata. Lo svelamento dello scherzo,
nella tempistica e nelle modalità è conveniente anche alla struttura della
trasmissione, che evidentemente non segui, e consentono di dire che chi ha
reagito così male senza neanche approfondire, non ci ha fatto una bella figura.
Totò:
Opinioni a questo punto!! La tua e la
mia! Io ho le mie fonti sicure, e ti posso assicurare (ma certamente non hai
nessun motivo per crederci visto la tua convinzione!) che non era per niente né
uno scherzo né un esperimento sociale (come lo definisci tu!)!! Resta il fatto
che la signora sarda ha ottenuto quello che voleva: marketing e pubblicità
sulla pelle di un genio della musica, oggi moribondo e in stato quasi
vegetativo!! (e qui l'immoralità non ha limiti!! E anche questa è una mia
opinione!) E questo tu me lo chiami arte?? Boh!!?? La tua ovviamente è una
opinione – non è la verità calata dal cielo! - che non condivido ma che
rispetto!
PS - Non credo proprio che giornali
prestigiosissimi come Rolling Stone si siano fatti prendere per i fondelli
(come tu sostieni!) dalla signora sarda! Forse non leggi Rolling Stone come me
e non conosci la reputazione di questo magazine (lascia perdere me e il mio
articolo perché non sono nessuno come ben sai!) Ma certamente un grande
redattore come Ray Banhoff non è tipo che prima di scrivere un editoriale come
quello che ha scritto su Rolling Stone sulla signora sarda non verifica prima
la notizia (come ho fatto io nel mio piccolo con fonti che ti posso assicurare
sono molto molto affidabili!) per poi scrivere cose che sono in linea con
quelle che ho scritto io! Però ci sta difendere e fare corporazione attorno ad
una signora che si distingue per mediocrità e per cinismo!! Va bene! Rispetto
la tua idea corporativa! Un caro e affettuoso saluto a te…
Rolling Stone: “«I testi di Battiato?
Minchiate assolute». Che cosa non coglie Michela Murgia?”:
A questo punto posto nella mia chat
l’articolo dell’8 aprile 2020 de “IlSicilia.it”, a firma
di Rosa Guttilla, che riporta le dichiarazioni e la critica di Vittorio
Sgarbi contro la Murgia:
Così mi risponde Alba:
Alba:
Totò, sì… allora siamo a cavallo. Ma
tu hai mai letto la Murgia?
Totò:
Alba, mi chiedi se ho letto la Murgia?
Per cultura e formazione sono abituato a parlare e a scrivere di quello che so
e mai di quello che non so. Nella fattispecie – e mi riferisco all'articolo e all'analisi
fatta da diversi autori e critici - non c'entra nulla se abbia o non abbia
letto la Murgia visto che non stiamo parlando della Murgia scrittrice, ma della
Murgia "critica" che può dire, ovviamente, tutto quello che
vuole così come possono dire tutto quello che vogliono anche gli altri che
hanno scritto di questo fatto (senza passare all’offesa ovviamente, cosa che
non ho fatto né io né quasi tutti i giornalisti e critici che hanno commentato
questa vicenda). Io nel mio piccolo piccolo ho scritto la mia opinione, ma è
evidente che vale poco o nulla! Tanti altri – scrittori, giornalisti e critici
delle varie arti - hanno scritto o detto la loro esprimendo un pensiero che
certamente mi trova d’accordo e che è simile a quello che ho scritto io. Ma
fatta questa opportuna precisazione, ho letto la Murgia del suo romanzo più
noto, Accabadora, e l’ho trovato ben scritto e interessante… Poi ho letto i
suoi libri successivi, e li ho trovati scontati, con un linguaggio molto modesto
e al contempo - se posso dire la mia opinione di lettore (e non certo di
critico letterario quale non sono!) - mediocre e omogeneizzato a quello che è il
linguaggio della letteratura contemporanea degli autori italiani viventi più
venduti e più sponsorizzati dalle più importanti case editrici del nostro Paese.
Per quello il mio titolo: “la mediocrità contro il genio creativo”.
Ah… scusa… dimenticavo… questa la mia
recensione sul libro che ti dicevo, pubblicata l’8 ottobre 2017 (quasi 3 anni
fa!) su fattitaliani.it, un noto magazine nazionali di arte e cultura. Lo posto
qui esclusivamente per evitare che tu possa sospettare che dica di avere letto
la Murgia quando invece non l’ho fatto!
“Il potere della parola”: Eva vs Totò, ovvero, la “Scrittrice affermata” vs il “Plebeo
popolano” |
di Andrea Giostra
L’orda degli pseudo intellettuali al
servizio della mediocrità: la difesa della Murgia vs Battiato
La cultura d’élite di Eva, scrittrice
affermata, contro la cultura paesana e popolare di Totò, u’ figghiu plebeo
du’ populinu. È questo il tema del quale vogliamo scrivere oggi a partire
da fatti noti, utilizzando le griglie di lettura e la cornice interpretativa delle
quali ci ha dotato Paul Watzlawick col saggio “Pragmatica della
comunicazione umana” (1967) che ha rivoluzionato tutti i principi e i
metodi di lettura del comportamento interattivo umano finalizzato alla
comprensione, attraverso la comunicazione, delle distorsioni interpretative del
messaggio frutto dei disordini linguistico-comportamentali dei soggetti
coinvolti, ovvero, di pre-giudizi e/o di finalità non apertamente dichiarate da
chi produce il messaggio.
Il fatto dal quale prendiamo spunto
per la nostra riflessione è quello relativo alle dichiarazioni del 1° aprile
2020 sul suo Canale YouTube della scrittrice sarda Michela
Murgia contro il cantautore e musicista siciliano Franco Battiato. Dichiarazioni
pubbliche che tutti i lettori di questo articolo possono ascoltare in questo
stralcio di video:
“Il finto intellettualismo di Franco
Battiato. Buon Vicinato di Michela Murgia”
A queste “critiche” della
Murgia, viste e ascoltate da diverse decine di migliaia di persone, seguono
diversi articoli su magazine nazionali e regionali, tra i quali l’articolo del 7
aprile 2020 pubblicato da Fattitaliani.it, che intesteremo fittiziamente
in questa analisi a “Totò”, uno dei protagonisti indiretti di
questa “polemica”. Il link dell’articolo lo trovate a seguire.
Riflessioni, quelle di Totò, che hanno suscitato da un lato gli
apprezzamenti e le condivisioni di centinaia di lettori; dall’altro la difesa a
spada tratta della Murgia da parte di pochissime persone (2-3 a dire il vero!),
tra le quali una scrittrice siciliana affermata - l’“affermata” è dovuto
se non altro perché questa persona scrive per una delle case editrici più
importanti del nostro Paese - che in queste pagine chiameremo “Eva”,
e di una nota professionista della mia città, che chiameremo “Alba”.
Entrambi i nomi sono fittizi!
Questo a seguire il link dell’articolo
su “Fattitaliani.it” del 7 aprile 2020:
La mediocrità vs il genio artistico,
ovvero, Murgia vs Battiato | «I testi di Battiato? Minchiate assolute …
citazioni senza significato!»
Ebbene, l’articolo venne postato nelle
pagine social e nei profili Facebook di Totò. Ne seguì un
dibattito, una scambio di opinioni, di riflessioni e di impressioni tra
centinaia di lettori e di amici virtuali.
L’esordio di Eva all’interno di
questo dibattito - che da punti di vista diversi e personali discute sulle dichiarazione
contro Battiato della “scrittrice” sarda Murgia (che si
era espressa contro i testi e la musica dell’autore siciliano definendoli delle
«minchiate assolute!») - è stato tanto perentorio quanto
prepotente. Il dirompente ingresso di Eva sulla scena della chat di Totò
è stato caratterizzato da una imponente e fragorosa parola: «FALSO!» Una
parola scritta in maiuscolo e grassetto, proprio per far intendere al lettore
quanto fossero stati calunniosi, bugiardi e impostori il racconto e le analisi fatte
da Totò nel suo editoriale su Fattitaliani.it in merito a quanto detto,
in modo chiaro e diretto dalla Murgia su Battiato. Il “FALSO”, pronunciato
virtualmente da Eva a “gran voce”, come un grido disperato di giustizia,
lascia intendere – per chi non avesse avuto conoscenza diretta dei fatti - come
Totò avesse opportunisticamente, faziosamente e vigliaccamente distorto la
realtà, creando ad arte un caso di calunnia finalizzata al discreditamento
pubblico di un’“artista” – la Murgia - che invece, nella realtà, aveva
detto esattamente l’opposto rispetto a quello che tutti – compreso
l’editorialista Totò - avevano capito! Se volessimo decodificare il
“FALSO” pronunciato da Eva – utilizzando cautamente il modello interpretativo di
Watzlawick - il significato sarebbe questo: «In questo articolo Totò ha
calunniato la Murgia. Non è vero che la Murgia non ama Battiato anche se nel
suo Canale YouTube ha detto che i suoi testi sono delle “minchiate assolute”. È
proprio il contrario: Murgia ama Battiato, i suoi testi e la sua musica! Se
guardate il video fino alla fine capirete che la Murgia ha detto esattamente il
contrario in quanto occorreva leggere il “meta-messaggio” perché la Murgia di
fatto stava giocando un ruolo! È evidente l'impostura di Totò di travisare le
parole della Murgia togliendole da un contesto che ne qualifica invece il vero
senso». L’azione comunicativa di Eva, a questo punto, è chiara: quella di
chi lancia un poderoso grido di attenzione dall'alto del suo sapere e della sua
saggezza verso il basso degli ignoranti e analfabeti mal capitati lettori e appassionati
di musica e di arte che, hailoro, non hanno gli strumenti intellettuali e
culturali per comprendere cosa è “vero” da cosa è “non-vero”!
In un primo momento, alla lettura
delle prime poche righe di Eva (l’intero scambio di battute tra Eva e Totò lo
trovate a seguire), Totò rimase esterrefatto, stupito, non poteva credere che
avesse potuto scrivere una “minchiata” di quelle proporzioni, volendo
rimanere nelle definizioni della Murgia! Quell’“ingresso in scena di Eva” così
spettacolare, glielo fece mentalmente associare ad un’altra scena, altrettanto
spettacolare: quella del Marchese del Grillo, la bellissima commedia
italiana del 1981 diretta dal brillante Mario Monicelli con un
superbo Alberto Sordi nei panni del Marchese appunto, il quale afferma la
sua indiscutibile superiorità rispetto alla “plebe” posta agli arresti
dai gendarmi del Papa perché accusati di gioco d’azzardo e rissa. Le parole del
Marchese del Grillo, dall'alto del suo potere e della sua posizione
aristocratica verso il basso degli ignoranti e analfabeti mal capitati plebei,
risuonano così «Mi dispiace, ma io so’ io, e voi nun
siete un cazzo!».
Per
ascoltare le parole di Alberto Sordi (Il Marchese del Grillo), clicca qui:
Ecco, il messaggio che viene lanciato
ai lettori della chat di Totò, con l’esordio in scena di Eva, è proprio questo:
io sono io (una importante scrittrice) e voi che leggete (insieme al plebeo che
ha scritto l’articolo), non siete “nessuno”. Quindi, seguite
acriticamente e senza discutere quello che io vi dico, ovvero, che l'articolo di
Totò dice cose FALSE, e non lasciatevi ingannare come dei poveri ingenui
dalle “FAKE NEWS” scritte dal plebeo Totò!
Ma siccome i fatti sono quelli che
sono, e qualsiasi persona che capisce l’italiano può “oggettivamente”
verificarne la loro veridicità o la loro falsità, è come aver detto a migliaia
di persone che: «Pur avendo visto non hanno veduto e pur avendo ascoltato
non hanno sentito!» Insomma, Eva, dalla sua presunta posizione di pre-dominio
e di assunto domino intellettuale di auto-certificata capacità di analisi degli
eventi umani come pochi al mondo sanno fare, con una semplice parola gridata a
gran voce, “FALSO”, qualifica subliminalmente migliaia di persone
come soggetti affetti da allucinazioni uditive e da allucinazioni visive! Una
massa immonda di migliaia di psicotici gravi da ricovero immediato presso quei forse
pochi e residui ospedali psichiatrici (criminali) nazionali che l’entrata in
vigore della legge Basaglia nella seconda metà del Novecento ha risparmiato
dalla chiusura definitiva!
In realtà Eva, in quello che scrive
nella chat, pretende acriticamente ragione, senza porre a conforto della sua
tesi né fatti oggettivi né alcuna reale motivazione. E questa “dovuta
ragione”, secondo Eva, le è dovuta perché frutto del suo dichiarato
mestiere, quello di occuparsi professionalmente di analizzare testi e di capire
(a vantaggio dei suoi lettori e del suo datore di lavoro) cosa in realtà quei
testi (scritti o parlati) “vogliono dire” e cosa invece “non vogliono
dire”. Insomma, Eva è un’esperta nel comprendere e decodificare quella che
Watzlawick nel già citato saggio definisce la “meta-comunicazione”, ovvero «la
comunicazione sulla comunicazione … Ogni comunicazione ha un suo aspetto di
contenuto e un aspetto di relazione di modo che il secondo classifica il primo
ed è quindi metacomunicazione». Volendo semplificare il concetto, ai soli
fini di questo articolo (e non certamente dal punto di vista scientifico), questo
significa che non è tanto il messaggio esplicito che è importante, quanto il
messaggio che sta all’interno del messaggio che la Eva avrebbe immediatamente
capito e tutti gli altri non hanno capito! Insomma, siamo di fronte ad una strabiliante
mistificazione di messaggi e di contenuti, di comunicazione e di metacomunicazione,
un disperato tentativo di voler inquinare le acque per renderle opache, non più
trasparenti, un voler insinuare il dubbio su fatti per i quali il dubbio non c’è,
una strenua e coraggiosa difesa della rocca dell’élite degli pseudo
intellettuali del club di cui abbiamo scritto prima.
Ma v’è di più,
come direbbe il mio avvocato.
Eva ad un certo punto mi scrive: «Io
non difendo nessuna amica, non è nel mio stile. Io ho spiegato esattamente cosa
difendo, e quel che difendo ha a che vedere con l'impostura di isolare
una espressione da un contesto, quando il contesto dice l'opposto.» Ebbene,
Totò per Eva, nell’analizzare i fatti e nello scrivere la sua opinione, sarebbe
un “impostore”, un “odiatore”, un “sinistro”,
un “mistificatore di quella realtà” che Eva vede e tutti gli
altri no! Una qualifica, quella dell’“impostore” – non la chiameremo
offesa perché sarebbe dare importanza affettiva ad un epiteto scomposto,
frutto di evidente frustrazione e di nervosismo generati dall’impossibilità di ottenere
sic et simpliciter immediata ragione – che significa per Eva passare
alla fase successiva: “offendere quando non si hanno argomenti per
controbattere”. E anche questa è un’altra storia…
Resta il fatto che per Eva, a questo
punto, sono “impostori”, nell’ordine di apparizione in queste pagine: Ray
Banhoff dei “Rolling Stone”, Andrea Giostra de “Fattitaliani.it”,
Vittorio Sgarbi sul suo Canale YouTube, oltre alle decine di
migliaia di persone che hanno espresso il loro disaccordo sui social e alle
decine (forse centinaia) tra giornalisti e critici delle varie arti che hanno
scritto come i sopra citati “attori” di questo fatto! Ma detto questo,
lascio volentieri la parola a Vittorio Sgarbi che secondo Eva e i
pochi strenui difensori della Murgia, si sarebbe lasciato prendere per i
fondelli dal gioco delle parti preventivamente organizzato con la
scrittrice Chiara Valerio. Questa ulteriore posizione – l’“essersi
lasciato prendere per i fondelli” dalla Murgia nella sua preventiva recita
del “ruolo del cattivo” in contraddittorio con il “ruolo del buono”
impersonato da Chiara Valerio – è sostenuto anche da altri strenui e commoventi
difensori della Murgia, una tra tutti Alba, altro nome di fantasia,
della quale a seguire potrete leggere l’intero scambio di opinioni con Totò
nella sua chat, che così gli scrive: «Totò, era uno scherzo/esperimento
sociale … Ho letto il tuo articolo e anche tutti gli altri. Per me hai preso
una bella cantonata. Lo svelamento dello scherzo, nella tempistica e nelle
modalità è conveniente anche alla struttura della trasmissione, che
evidentemente non segui, e consentono di dire che chi ha reagito così male
senza neanche approfondire, non ci ha fatto una bella figura.» Quindi
scopriamo da Alba che la Murgia ha vestito nottetempo i panni della “scienziata”,
del ricercatore in “psicologia sociale”, della “sociologa”, e di
tutto il resto che necessita per fare un attendibile “esperimento sociale”…
scopriamo anche da Alba che tutti quelli che hanno criticato l’uscita della
Murgia “non ci hanno fatto una bella figura!”. Quali risorse creative
mette in moto la mente umana quando deve inventarsi qualsiasi cosa per
difendere l’indifendibile! Tutto questo per me è ammirevole e sorprendente al
contempo!
Ma detto questo… c’è da aggiungere che
purtroppo le bugie e le mistificazioni hanno le gambe corte, anche quando
organizzate in buona fede - intendo dai pochi strenui e instancabili difensori
della Murgia – e inesorabilmente vengono a galla, sono disvelate e vestono i
panni del ridicolo, se non dell’“intellettualmente disonesto”. E anche
questa è un’altra storia dalla quale qui dobbiamo necessariamente andare oltre…
Come dice chiaramente Vittorio
Sgarbi nel video del 7 aprile 2020 sul suo Canale YouTube
- avendo probabilmente fatto le stesse verifiche cha ha fatto Ray Banhoff prima
di scrivere il suo articolo pubblicato da Rolling Stone il 5
aprile 2020, e come ho fatto Andrea Giostra prima di pubblicare la sua
riflessione su Fattitaliani.it il 7 aprile 2020 - la
signora Murgia questa volta ha superato tutti i limiti della decenza
intellettuale e della sana “critica” che nella fattispecie ha lasciato
impietosa il passo all’evidente arroganza e supponenza. Vittorio Sgarbi, rivolgendosi
alla signora Murgia, dice: «Io mi sono scusato quando ho detto cose
sbagliate su fonti sbagliate della gravità del virus. Lei abbia il coraggio di scusarsi
senza fare troppo la spiritosa come ha cercato di fare come se avesse per caso
assunto una posizione negativa. A lei non piace Battiato? A me piace
moltissimo. Lo amo, lo rispetto, lo guardo come guardo un grande scrittore, un
grande pensatore, un uomo che con la musica ci ha dato poesia e vita. Quello
che non so se lei è in grado di fare.»
A seguire l’articolo di Rosa Guttilla
su “IlSicilia.it” e il video integrale di Vittorio Sgarbi:
Sgarbi difende Battiato: “Murgia vai a
studiare prima di dire cose senza senso”
VIDEO:
Non abbiamo altro da aggiungere, se
non augurarvi buone letture e di porre sempre la necessaria attenzione e di
diffidare a chi dice di sé di “saperla più lunga di tutti altri”.
Post scriptum:
«Si spiega così come mai nessuna
figura alla Nietzsche spunti oggi a denunciare il popolino “mediocre” che cerca
di consolidare la sua posizione alla media e giusta distanza da ogni cosa.
Questa accezione della mediocrazia non è più in uso. Se si accendesse, alcuni
sociologi legittimisti si affretterebbero a relegare l’altezzoso personaggio
entro i confini di “uomo del risentimento”, intellettuale in soprannumero delle
istituzioni scolastiche, potenziale teorico del complotto, lui stesso un “mediocre”
che ritorce l’odio verso sé stesso contro l’intera società. Perché la mancanza
di vitalità e spirito battagliero attribuita a questo popolo zoppicante oggi è
non tanto l’oggetto di una critica quanto di un’ingiunzione: i poteri
costituiti non deplorano i comportamenti mediocri, li rendono inevitabili. Si
afferma sempre di più un nuovo genere di mediocrazia. La parola non indica più
un insieme di intellettuali autonomi e di bottegai complessati che si cimentano
alacremente con le abilità e le arti un tempo riservate all’élite, così come i membri
di quest’ultima se li rappresentavano nel XIX Secolo. Oggi il termine
“mediocrazia” designa piuttosto standard professionali, protocolli di ricerca, processi
di verifica e calibrature metodologiche attraverso i quali le organizzazioni
dominanti si accertano di rendere intercambiabili i propri subalterni. La
mediocrazia è l’ordine in funzione del quale i mestieri cedono il posto ad una
serie di funzioni, le pratiche a precise tecniche, la competenza all’esecuzione
pura e semplice.» (Alain Deneault, “La mediocrazia”,
Neri Pozza ed., 2017, pp.27-28)
Post post scriptum:
«La capacità di metacomunicare in modo
adeguato non solo è la conditio sine qua non della comunicazione efficace, ma è
anche strettamente collegata con il grosso problema della consapevolezza di sé
e degli altri.» (Paul Watzlawick e altri, “Pragmatica
della comunicazione umana”, Astrolabio ed., 1971, p. 46).
Appendice.
Cronologia dello scambio di batture su
Facebook tra Eva e Totò, e tra Alba e Totò
LA MEDIOCRITÀ VS IL GENIO ARTISTICO,
OVVERO, MURGIA VS BATTIATO | «I testi di Battiato? Minchiate assolute …
citazioni senza significato!» | di Andrea Giostra | Per leggere l’articolo clicca qui:
Riporto a seguire i due scambi più
interessanti a supporto della riflessione scritta in questo articolo. Li
potrete leggere in due Parti:
1. Eva vs Totò. 1^ Parte
2. Alba vs Totò. 2^ Parte
1. Eva vs Totò. 1^ Parte
Eva:
FALSO. Basterebbe ascoltare con
attenzione il dialogo-finto-conflittuale tra Michela Murgia e Chiara Valerio
per capire che chiunque non potrebbe che essere onorato. Io lo sarei. Mozart,
Da Ponte, Battiato, Fleur Jaeggy... e le «assolute minchiate incomprensibili»
pronunciate all'inizio che diventano un modo per mettersi in ascolto di ciò che
non comprendiamo, la consapevolezza che il mondo ci mette davanti molto più di
quel che possiamo comprendere. Ripeto, basterebbe voler ascoltare.
Totò:
Cara Eva, capisco bene che è una tua
carissima amica e voglia difenderla pubblicamente a spada tratta. E questo ti
fa grande onore!... almeno dal mio punto di vista... Ma prima di scrivere
pubblicamente “FALSO!” avresti dovuto leggere i vari articoli (sono decine e in
diverse prestigiose testate) che parlano di questo video YouTube (che io ho
visto e ben compreso senza filtri inibitori). Capisco anche che non avrai avuto
il tempo di leggere "questo articolo" , ma ci sta perché so che sei
una donna super impegnata! Ma almeno leggi quello del prestigioso magazine
Rolling Stone, prima di scrivere FALSO! Sono sicuro che continueresti a
difendere la tua amica, ovvio (lo farei anche io ti confesso!), ma magari
dentro di te il dubbio che abbia sempre ragione solo perché le vuoi bene,
potrebbe (forse! dico forse!) lentamente insinuarsi! Questo è l'articolo di cui
ti ho scritto che (se avrai tempo) potresti leggere:
Eva:
E ho scritto FALSO, proprio perché ho
letto il pezzo con attenzione, e l'ho trovato falso nel modo appunto in cui
riduce un dialogo a un monologo, e non considera il senso incentrato sulle
parole di Chiara Valerio cui Michela Murgia infine dà ragione, e cioè, proprio
l'opposto di quel che viene sostenuto in questo articolo: il valore di ciò che
non si comprende, di chi (Battiato appunto tra questi) proprio perché esige uno
sforzo oltre i tuoi limiti, ti dà una lezione che ti porti dentro per tutta la
vita: e cioè il mondo ti mette dinanzi cose che sono al di là della tua comprensione.
Un postura che Chiara definisce la base di ogni atteggiamento non fascista. Ed
è su questo punto fondamentale che Michela Murgia dice, incarnando la sua parte
di controcanto: su questo mi hai convinto. Tanto più che prima ironicamente
contesta proprio i versi scritti da Battiato con Jaeggy, l'autrice di cui ogni
giorno Chiara Valerio posta frasi di indiscutibile bellezza.
Totò:
Eva... ex post siamo tutti bravi a
rimediare alle "minchiate" commesse... Scusa il termine poco
elegante ma è quello utilizzato dalla signora de quo... Resta il fatto
che «sui cadaveri dei leoni festeggiano i cani... Ma i leoni rimangono leoni
e i cani rimangono cani» tanto per usare un detto utilizzato recentemente
da un immobiliarista italiano verso un cliente statunitense che avrebbe voluto
approfittare della situazione di "malattia" da Covid-19 del nostro
Paese ... Poi saprai, come tutti i siciliani, che Battiamo da mesi sta molto
molto male... e a maggior ragione, utilizzare il suo nome e la sua musica, per
darsi un po' di facile visibilità social, è un'altra "minchiata”
(ti chiedo scusa per la seconda volta per l'utilizzo di questa parola). Resta
il fatto che la Signora ha ottenuto quello che voleva: che si parlasse di lei e
che il suo video sul suo Canale YouTube avesse centinaia di migliaia di
visualizzazioni. Obiettivo raggiunto e per questo risultato mediatico e di
marketing, mi congratulo pubblicamente con la tua amica!
Eva:
Già questo modo di rispondere, per chi
mi conosce davvero, mi sembra inopportuno, se non offensivo, nei termini e nei
modi. Io non difendo nessuna amica, non è nel mio stile. Io ho spiegato
esattamente cosa difendo, e quel che difendo ha a che vedere con l'impostura di
isolare una espressione da un contesto, quando il contesto dice l'opposto. E
siccome fa parte del mio mestiere e della mia deontologia «leggere» i testi,
non ho fatto altro che andare a studiarmi il dialogo, non il monologo, il
dialogo tra le due scrittrici, Michela Murgia e Chiara Valerio. E nei dialoghi
concepiti come contraddittori il senso sta proprio in mezzo a quel che ogni
parte dice, con l'intento di dare l'assist all'altra parte. E questo spiego nel
post che ho dedicato a questa vicenda soltanto perché ne andava non del valore di
un artista, ma del senso delle parole e dell'impostura
di travisarle togliendole da un contesto che ne qualifica il senso. Tutto
qua. E, per precisione riguardo ai miei intenti, credo di essere stata l'unica
scrittrice che mentre collaborava con un quotidiano - «OGGI È UN IMPORTANTE E
MOLTO LETTO QUOTIDIANO NAZIONALE (N.d.R.)» - ai suoi albori, da sola ha preso
posizione con un articolo esigendo che venisse pubblicato nel giornale stesso
con cui collaborava per contestare tutta la redazione, a partire dal direttore,
per il modo liquidatorio e sbeffeggiante con cui era stato trattato un autore
di cui non condivido quasi sempre né il pensiero né i modi, e che ho contestato
in modo leale e aperto e duro in molte occasioni.
Totò:
Ti avrei offeso perché ho scritto che
è una tua amica? Perché non lo è forse? Se non lo è, mi scuso pubblicamente...
Evidentemente sono stato male informato! Scusami allora Eva...
Eva:
Se avessi letto nel pezzo che c'è
stato un uso del format poco chiaro, perché per far comprendere bisognava
meglio esplicitare la natura di questi dialoghi dove quasi sempre i riferimenti
sono pretesti o figure di culto da cui partire per sviluppare pensieri a volte
serissimi e a volte puri divertissement... allora, avrei detto: VERO. YouTube è
un media che arriva a un pubblico vasto e generico. Bisognerebbe cercare di
dichiarare in modo più chiaro gli intenti, senza dare per scontato che una
scelta del genere venga compresa in modo immediato. Perché un equivoco di
questo tipo non giova a nessuno. E la difesa stessa di Battiato (che amo come
lo ama Michela Murgia, e basterebbe leggere la sua dichiarazione al Corriere),
alla luce di quel dialogo, risulta ridicola e offensiva proprio nei confronti
di Battiato, che reputo troppo intelligente per non comprendere... cosa vuol
dire essere messi accanto a Mozart...
Eva:
Non apprezzo né i termini né i modi di
questo commento che trovo abbia dentro della violenza, in tutta onestà,
perché vuole soltanto ribadire un pregiudizio e una malafede: cioè che io mi
sia fatta carico di difendere Michela Murgia, quando ho spiegato esattamente e
fino allo stremo cosa stavo difendendo. Quindi non lo ripeterò. Poi non so
nemmeno se le persone in questione sapessero e avessero considerato le
condizioni di salute di Franco Battiato, cioè della persona. Io per esempio non
sapevo esattamente che problemi avesse. E purtroppo questo accade con tante
figure pubbliche, di cui non si sa nulla, perché non dicono niente di quel che
vivono o stanno attraversando, anche in termini di salute. Dunque, questo vale
per tutti, se parliamo delle persone e non dei personaggi pubblici.
Totò:
Eva, certamente... Ma non è quello il
punto. Questo non potevi saperlo tu... Tu non c'entri nulla infatti. Hai
scritto quello che pensavi. Come decine di migliaia di persone (compreso io nel
mio piccolo piccolo) hanno scritto quello che pensano di questa vicenda.
Sicuramente in quello che ho scritto non ho offeso nessuno, né c'è alcuna "violenza"
nelle mie parole... Poi è chiaro, come ben ci spiega Paul Watzlawick, che le
distorsioni comunicative tra chi produce il messaggio e chi lo riceve hanno
spesso una componente determinante e intima nella decodifica dei codici
comunicativi! Ma questa è un'altra storia che non è il caso di trattare qui...
Eva:
Ma cosa significa Totò? Ho appena
spiegato che non mi sono tirata indietro per esigere il rispetto di una persona
di cui non condividevo la visione pur rischiando di non scrivere più per una
testata...? Vorrei sapere quante persone lo avrebbero fatto. La dimensione
amicale come misura del proprio pensiero forse è radicata in chi la sta
utilizzando nei miei confronti. Perché il mio pensiero è chiarissimo.
Eva:
Credo che il punto sia proprio questo:
ragionare in termini di amici e nemici. Il che si commenta da sé. Non ho altro
da aggiungere.
Totò:
Eva, ma quali amici e nemici?? Quale
violenza?? È chiaro che chi non ha argomenti per controbattere alza il tiro e
passa alla provocazione e alla "violenza" verbale... Non mi sono mai
lasciato trascinare verso queste bassezze comunicative: violenza, offesa,
nemico, amico, ideologia, destra e sinistra... Insomma... Questo non è il mio
livello di confronto dialettico... Non mi è mai appartenuto! Né lo sarà mai,
malgrado le provocazioni e le insinuazioni più o meno velate di chi da torto
vuole ragione! Buon pomeriggio a te...
PS - e poi non capisco cosa centrino
la propria storia, la carriera personale, il curriculum vitae con questa
vicenda! Non è che qui stiamo analizzando la biografia, le vicende
professionali o il CV delle parti per capire chi ce l'ha più "lungo"
e "immacolato" per stabilire sulla base di questo chi ha torto e chi
ha ragione al di là della questione di cui si discute. Chissà perché mi viene
in mente la mia insegnate delle elementari che sosteneva che l'ottenere ragione
esclusivamente attraverso la maggiore potenza dell'urlo in faccia al proprio
interlocutore, al di là delle questioni trattate, fosse dei trogloditi delle
caverne di tempi lontani milioni anni? Chissà... ? Chissà... ? Ci penserò
stanotte...
2. Alba vs Totò. Seconda parte
Alba:
Era uno
scherzo/esperimento sociale. E ha
perfettamente dimostrato come basti nulla per scatenare reazioni incontrollate
e poco pensate, saltando tutti quei processi di riflessione ed approfondimento,
pure dovuti di fronte a situazioni che ci attivano.
Totò:
Cara Alba, non era per niente uno
scherzo... Solo dopo che le hanno fatto capire di aver fatto una
"minchiata", hanno organizzato il presunto scherzo! Con una bella
intervista anche sul Corriere della sera! È gente questa - la Murgia & co.
- disposta a tutto pur di farsi pubblicità e far parlare di sé... E poi che
scherzo è parlare in questo modo di un grande artista che vive come un vegetale
da mesi??!! Se fosse stato uno scherzo (e non lo è stato! ) sarebbe comunque
stato di gusto immorale!! Un caro abbraccio... Ciao...
PS: e quando leggerai quello che ho
scritto nell'articolo, avrai altri elementi (non basarti mai solo sui titoli
degli articoli). Ciao
Alba:
Ho letto il tuo articolo e anche tutti
gli altri. Per me hai preso una bella cantonata. Lo svelamento dello scherzo,
nella tempistica e nelle modalità è conveniente anche alla struttura della
trasmissione, che evidentemente non segui, e consentono di dire che chi ha
reagito così male senza neanche approfondire, non ci ha fatto una bella figura.
Totò:
Opinioni a questo punto!! La tua e la
mia! Io ho le mie fonti sicure, e ti posso assicurare (ma certamente non hai
nessun motivo per crederci visto la tua convinzione!) che non era per niente né
uno scherzo né un esperimento sociale (come lo definisci tu!)!! Resta il fatto
che la signora sarda ha ottenuto quello che voleva: marketing e pubblicità
sulla pelle di un genio della musica, oggi moribondo e in stato quasi
vegetativo!! (e qui l'immoralità non ha limiti!! E anche questa è una mia
opinione!) E questo tu me lo chiami arte?? Boh!!?? La tua ovviamente è una
opinione – non è la verità calata dal cielo! - che non condivido ma che
rispetto!
PS - Non credo proprio che giornali
prestigiosissimi come Rolling Stone si siano fatti prendere per i fondelli
(come tu sostieni!) dalla signora sarda! Forse non leggi Rolling Stone come me
e non conosci la reputazione di questo magazine (lascia perdere me e il mio
articolo perché non sono nessuno come ben sai!) Ma certamente un grande
redattore come Ray Banhoff non è tipo che prima di scrivere un editoriale come
quello che ha scritto su Rolling Stone sulla signora sarda non verifica prima
la notizia (come ho fatto io nel mio piccolo con fonti che ti posso assicurare
sono molto molto affidabili!) per poi scrivere cose che sono in linea con
quelle che ho scritto io! Però ci sta difendere e fare corporazione attorno ad
una signora che si distingue per mediocrità e per cinismo!! Va bene! Rispetto
la tua idea corporativa! Un caro e affettuoso saluto a te…
Rolling Stone: “«I testi di Battiato?
Minchiate assolute». Che cosa non coglie Michela Murgia?”:
A questo punto posto nella mia chat
l’articolo dell’8 aprile 2020 de “IlSicilia.it”, a firma
di Rosa Guttilla, che riporta le dichiarazioni e la critica di Vittorio
Sgarbi contro la Murgia:
Così mi risponde Alba:
Alba:
Totò, sì… allora siamo a cavallo. Ma
tu hai mai letto la Murgia?
Totò:
Alba, mi chiedi se ho letto la Murgia?
Per cultura e formazione sono abituato a parlare e a scrivere di quello che so
e mai di quello che non so. Nella fattispecie – e mi riferisco all'articolo e all'analisi
fatta da diversi autori e critici - non c'entra nulla se abbia o non abbia
letto la Murgia visto che non stiamo parlando della Murgia scrittrice, ma della
Murgia "critica" che può dire, ovviamente, tutto quello che
vuole così come possono dire tutto quello che vogliono anche gli altri che
hanno scritto di questo fatto (senza passare all’offesa ovviamente, cosa che
non ho fatto né io né quasi tutti i giornalisti e critici che hanno commentato
questa vicenda). Io nel mio piccolo piccolo ho scritto la mia opinione, ma è
evidente che vale poco o nulla! Tanti altri – scrittori, giornalisti e critici
delle varie arti - hanno scritto o detto la loro esprimendo un pensiero che
certamente mi trova d’accordo e che è simile a quello che ho scritto io. Ma
fatta questa opportuna precisazione, ho letto la Murgia del suo romanzo più
noto, Accabadora, e l’ho trovato ben scritto e interessante… Poi ho letto i
suoi libri successivi, e li ho trovati scontati, con un linguaggio molto modesto
e al contempo - se posso dire la mia opinione di lettore (e non certo di
critico letterario quale non sono!) - mediocre e omogeneizzato a quello che è il
linguaggio della letteratura contemporanea degli autori italiani viventi più
venduti e più sponsorizzati dalle più importanti case editrici del nostro Paese.
Per quello il mio titolo: “la mediocrità contro il genio creativo”.
Ah… scusa… dimenticavo… questa la mia
recensione sul libro che ti dicevo, pubblicata l’8 ottobre 2017 (quasi 3 anni
fa!) su fattitaliani.it, un noto magazine nazionali di arte e cultura. Lo posto
qui esclusivamente per evitare che tu possa sospettare che dica di avere letto
la Murgia quando invece non l’ho fatto!
Ciao e buone letture a te…