«I testi di Battiato? Minchiate assolute … citazioni senza significato!» - di Andrea Giostra
«Battiato è considerato un autore intellettuale e invece ti vai a fare l’analisi dei suoi testi e sono delle minchiate assolute. Citazioni su citazioni e nessun significato reale. Tolti due testi, forse!» Così parlò Michela Murgia.
L'Orda degli pseudo
intellettuali che a torto si definiscono di sinistra, la cui unica mission “artistico-letteraria”
è l'esaltazione della propria imbarazzante mediocrità e l'alimentare bulimicamente
il proprio patologico narcisismo, è ritornata alla riscossa con uno dei suoi
esponenti di spicco, la “scrittrice” sarda Michela Murgia, che
così parlò sul suo Canale YouTube di uno dei più grandi e
indiscussi artisti contemporanei, il siciliano Franco Battiato: «Battiato
è considerato un autore intellettuale e invece ti vai a fare l’analisi dei suoi
testi e sono delle minchiate assolute. Citazioni su citazioni e nessun
significato reale. Tolti due testi, forse!»
Ho letto in proposito
l’interessante articolo di Ray Banhoff sul numero online del 5 aprile
2020 del prestigioso magazine Rolling Stone, e ne condivido
totalmente i contenuti e il sarcastico “rispetto” nei confronti di un
personaggio che da anni si agita nervosamente e freneticamente su piattaforme online
e network di amici e conoscenti per lasciare una traccia letteraria di
sé in questo Paese, ma tutti sanno, e lo scrive bene Ray Banhoff, che tra qualche
anno il suo nome passerà nella camera dell’oblio permanente delle “comete”
letterarie di questo paese e nessuno saprà chi è e chi fosse questa signora.
Fermo restando il diritto sacrosanto, così come avviene in un paese democratico
quale il nostro, che tutti possono dire tutto, ovvero, che la Murgia può
pensare ed esprimere il suo pensiero e le sue “analisi letterarie” come
meglio crede e come ha fatto in questo caso: “dire che Battiato ha scritto e
scrive delle minchiate!” sul suo canale YouTube dove la
Murgia tiene una rubrica colorita e disinibita dal titolo Buon vicinato
nella quale si confronta con la scrittrice Chiara Valerio su temi di
letteratura, musica e cultura. Sono delle chiacchierate tra amiche che si presentano
e si auto-celebrano come persone colte e detentori di sapere letterario, nelle
quali esprimono le proprie idee senza filtri inibitori! Ma il politicamente
corretto? No, no… quello non appartiene a loro… solo agli “altri” … a
tutti coloro che non la pensano come questi signori! Anche questa è un’altra
storia…
Ma ritorniamo alla
chiacchierata delle nostre signore su YouTube. Il passo che dovrebbe
fare inorridire tutti coloro che amano davvero l’arte e la cultura è questo: «“Cuccurucucu
Paloma”? Dov’è la pregnanza del testo? Anche Parco Sempione di Elio mi evoca un
mondo però c’è anche un significato nel momento mi sta dicendo: il Parco
Sempione è uno dei polmoni di Milano, non lo devi toccare. Con Cuccuruccucu
Battiato cosa mi sta dicendo?». Qui la maschera è gettata, qui si disvela
la vera natura di questi “artisti” che non hanno nulla a che fare con la
cultura, con l’arte, con l’essere intellettuali come invece si auto-celebrano,
se è vero come è vero che “l’arte non sta negli oggetti, né nelle persone,
ma nell’incontro tra l’oggetto e la persona. Se quell’incontro crea emozioni
allora è arte, se non crea emozioni allora non è arte”, Oscar Wilde
avrebbe detto più o meno così. Nel caso della musica e degli scritti di Franco
Battiato le emozioni che vengono generate dall’incontro tra la sua musica e
chi l’ascolta, sono forti, traversali, transculturali, internazionali. Questo è
un dato di fatto indiscusso!
Se invece, come
sostengono arditamente questi personaggi, per essere arte l’oggetto (testo
scritto, dipinto, scultura, musica, etc…) deve possedere una “pregnanza”,
una “morale”, un “messaggio chiaro” che va dall’artista allo
spettatore, codificato entro certi criteri definiti da coloro che ritengono di
essere l’élite culturale di un Paese, i detentori dei “vincoli” entro i quali
esiste la vera arte oppure non esiste, allora agli stessi personaggi ci
permettiamo di consigliare di andare a leggere un po’ di classici, oppure, per
fargliela breve e comoda, di andare a guardare il film di Peter Weir,
con la sceneggiatura di Tom Schulman e un superbo Robin Williams,
“L’attimo fuggente” , nel tratto in cui in classe si parla di cosa
è poesia e di cosa non è poesia! Non ci avventuriamo a dare altri consigli
perché siamo certi che mai li prenderebbero in considerazione!
Ma detto questo, il
fatto è che in questo Paese ci sono dei piccoli club di personaggi che
si auto-celebrano come unti del Signore di cultura intelligente,
colta, raffinata, ma che in realtà (e questo fatto lo svela senza ricorrere a contraddittorio
alcuno) sono tanto mediocri quanto imbarazzanti nelle loro risorse culturali ed
esperienziali. La Murgia, insieme ad altri personaggi che i telespettatori
delle TV pubbliche e in chiaro devono da anni sorbirsi, fa certamente parte di
questo “esclusivo club”. Club di “artisti” che utilizzano una
artigianale strategia di marketing finalizzata all’auto-celebrazione che
risulta tanto efficace quanto se disvelata imbarazzante: “tu dici genio a me
così poi io dico genio a te”… ad libitum... con ossessività
comunicativa… e purtroppo qualche volta la gente ci casca e scambia per
cioccolata di qualità quello che cioccolata certamente non è…
Su questa vicenda non
c'è altro da aggiungere se non che siffatti personaggi, pompati mediaticamente da
anni da gruppi di potere che in Italia controllano buona parte della cultura,
soffrono disperatamente di una terribile sindrome nevrotica che è quella che Sigmund
Freud avrebbe a ragione definito di “Coloro che nella loro mediocrità
soccombono al successo altrui”… ma questa ovviamente è un’altra storia,
una storia di psicologia clinica, di psicopatologia, di psicoanalisi, per
specialisti del settore che sarebbe improprio approfondire in queste pagine
nelle quali vogliamo solo mettere in evidenza - come è già avvenuto in tutti i
secoli della cultura Occidentale - che i veri geni, i grandissimi
artisti, gli illuminati dell’arte, della cultura e delle scienze – come nel
nostro caso Franco Battiato - sono sempre stati attaccati ignobilmente e
spudoratamente dai mediocri del loro tempo, dagli stessi mediocri che sono
passati alla storia solo e soltanto per aver agito violentemente e spudoratamente
con le loro azioni contro i grandi del loro tempo. E quello che narriamo in queste
pagine è l’ennesimo esempio, contemporaneo, di tutto ciò! Siamo però sicuri che
in questo caso alla indiscussa grandezza artistica internazionale di Franco
Battiat u’ pazzu, come lo chiamavano da giovane a Ionia (oggi Giarre)
suo paese natio, corrisponda un altrettanto oblio della signora di cui
abbiamo scritto e speriamo che mai i rispettivi nomi vengano associati nella
storia che i posteri leggeranno della musica, della letteratura e dell’arte dei
nostri tempi.
Andrea Giostra
Fonti:
Canale YouTube di Michela
Murgia: “Il finto intellettualismo di Franco Battiato. Buon Vicinato di Michela
Murgia”:
Rolling Stone: “«I
testi di Battiato? Minchiate assolute». Che cosa non coglie Michela Murgia?”: