Nell’ambito del progetto “Smart social welfare”, l’associazione di promozione sociale Le Compagnie Malviste e la rivista Perimetro lanciano una call fotografica rivolta ai cittadini milanesi: l’invito è quello di documentare con le immagini il tempo sospeso che stiamo vivendo e quali sono le attività e le piccole azioni quotidiane che ci danno forza e che ci spingono a guardare al futuro.
MILANO - Raccontare i momenti difficili che abbiamo vissuto e che ancora stiamo vivendo, a causa dell’esplosione dell’epidemia da Coronavirus, con la forza e l’immediatezza delle immagini: a partire da lunedì 11 maggio, l’associazione di promozione sociale Le Compagnie Malviste e la rivista Perimetro lanceranno un’open call fotografica aperta a tutti i cittadini
milanesi. Chi lo vorrà, potrà documentare, con uno scatto e una breve descrizione a ’mo di didascalia, qual è la persona, l’attività, le abitudini, i gesti e le piccoli azioni quotidiane che lo stanno sostenendo in questo tempo sospeso, qual è la “stampella” a cui aggrapparsi per farsi forza e guardare al futuro in questo periodo così particolare. «Sono tempi in cui il nostro “perimetro” si è ridotto notevolmente - afferma Sebastiano Leddi, fondatore e direttore della rivista - Tutto è sintetizzato, concentrato su poche piccole azioni quotidiane. Ci piacerebbe che i milanesi ce lo raccontassero». L’open call sarà lanciata su tutti i canali di Perimetro e avrà una durata di due settimane. La raccolta avverrà
attraverso il profilo Instagram di Perimetro e via email (redazione@perimetro.eu).
Una volta ricevute le immagini, la redazione si occuperà di selezionare le fotografie più rappresentative e preparerà un editing con lo scopo di realizzare un fotoracconto ai tempi del Coronavirus. La storia verrà poi pubblicata sul sito di Perimetro (Perimetro.eu) e diffusa attraverso la newsletter e i canali social
(Instagram e Facebook) della rivista.
L’open call fotografica è una delle tante attività del progetto “Smart social welfare”, la nuova iniziativa dell’associazione Le Compagnie Malviste, che da oltre dieci anni diffonde esperienze di comunità e di teatro sociale con lo scopo di stimolare i rapporti tra le generazioni, la coesione e la mobilitazione sociale.
Il progetto “Smart social welfare”, che si svilupperà nei quartieri milanesi fino alla fine di giugno, si pone l’obiettivo di rinsaldare - seppure a distanza, visto l’obbligo di rispettare il distanziamento sociale - i legami e le relazioni tra i cittadini e generare attività che stimolino le persone (giovani, famiglie, anziani e caregiver) a prendersi cura di sé attraverso percorsi culturali di coinvolgimento collettivo, esercizi, giochi, interazioni e suggestioni, per continuare a condividere passioni, interessi, abilità e talenti. Combattendo così, oltre alla paura e alla
sofferenza, anche il senso di isolamento e di segregazione causati dall’esplosione dell’epidemia da coronavirus.
Messo a punto con il sostegno della Fondazione di Comunità Milano, grazie alla raccolta fondi #MilanoAiuta, il progetto include un’articolata offerta di proposte di coinvolgimento attivo a distanza, dalle lectio magistralis in “pausa schiscetta” con esperti di tematiche quali cultura, ambiente e cura di sé (venerdì 15 maggio alle 12.30 parteciperà Michele Farina, giornalista del Corriere della Sera, con l’intervento “Alzheimer Fest: un viaggio tra arte e medicina per raccontare, anzi vivere, le fragilità”) alla costituzione di un gruppo musicale sul Web, dalla sperimentazione di incontri psicosociali di tipo teatrale rivolti a persone colpite
dall’Alzheimer all’aiuto e al sostegno psicologico. Infine, lo “Smart social welfare” vuole favorire anche i servizi di prossimità, sostenendo e promuovendo quelli già offerti dalle istituzioni, come per esempio la spesa a domicilio, l’acquisto di farmaci e medicine, la pulizia della casa ma non solo.
Afferma Alvise Campostrini, presidente delle Compagnie Malviste: «Prima dell’emergenza eravamo presenti sul territorio di Milano con iniziative di rigenerazione urbana, sociale e paesaggistica. Quando le cose si sono fermate, abbiamo attivato da subito un progetto per arrivare nelle case delle persone e continuare la nostra missione, ovvero favorire la mobilitazione sociale, la partecipazione attiva e la costruzione di un tessuto relazionale, utilizzando la cultura e la creatività come parole d’ordine. Così è nato e si sta sviluppando lo Smart social welfare».
Le Compagnie Malviste
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