Marco Manzella a Fattitaliani: ho sempre avuto bisogno di condividere le emozioni e le esperienze con qualcuno. L'intervista Canzonata

Disponibile sulle piattaforme digitali e su tutti i digital stores “LE MIE COSE (LaPOP), il nuovo album di MARCO MANZELLA, il primo album solista del cantautore, voce e chitarra del gruppo Il disordine delle cose, anticipato dal singolo “Ostaggio”.
«Dopo dieci anni in mezzo a tanto “disordine”, ho scoperto di avere l’archivio delle note vocali dell’iphone pieno di bozze, di strofe e di ritornelli e ho deciso di scegliere le 8 tracce più significative e di racchiuderle in un primo disco solista dal titolo “Le Mie Cose”» racconta l’autore stesso a proposito del suo nuovo album «Sono 8 semplici brani arrangiati con cura e passione da Carlotta Sillano (in arte Carlot-ta) ed Enrico Caruso, con la partecipazione di musicisti eccezionali e di ospiti speciali come Cecilia, Daniele Bovo, Christopher Ghidoni, Daniele Celona ed Eugenio Cesaro». Fattitaliani lo ha intervistato con i titoli della tracklist dell'album per L'intervista Canzonata.

Più emozionato o intimorito per "Le mie cose" primo album da solista? che sensazioni stanno accompagnandone l’uscita?
Una domanda così profonda come prima domanda, devo ammettere che mi ha spiazzato. Ho pensato che avrei dovuto scavare per trovare la risposta giusta, poi però ho dovuto ammettere a me stesso che la risposta è abbastanza chiara e che quello che avrei dovuto trovare, fosse solo la consapevolezza di quel timore che mi ha sempre accompagnato nel fare le cose da solo. Purtroppo o per fortuna, dipende dai punti di vista, ho sempre avuto bisogno di condividere le emozioni e le esperienze con qualcuno, altrimenti non riesco a provarle fino in fondo e questo è il motivo per cui questo disco è uscito con tanto ritardo rispetto alla scrittura dei brani.
“Non mi sembra vero” è quello che si è detto una volta che l'operazione ha preso forma e sostanza?
In realtà no, però adesso riascoltandola, la sensazione che mi lascia è anche quella…
Secondo Lei, la musica è "Ostaggio" di qualcosa, di qualcuno, di un sistema o può esprimersi in maniera completamente libera?
Sicuramente in passato, soprattutto in Italia, la musica è stata in ostaggio di un sistema di business che controllava ogni nota. Ovviamente oggi le cose sono cambiate perché i sistemi di fruizione sono molto più liberi e aperti a tutti, però paghiamo ancora un certo tradizionalismo legato a vecchi criteri di ascesa alla notorietà che facciamo fatica a lasciarci alle spalle.
Suppongo ci abbia messo “Almeno un po'” di tempo per selezionare le tracce e le bozze che già aveva... quale criterio ha seguito?
Sinceramente avevo nelle note vocali del cellulare almeno una cinquantina di bozze. Ho scelto prima le più complete, purtroppo devo ammettere per questioni di tempo, mentre poi ho dovuto e voluto condividere il progetto con Carlotta Sillano per poter selezionare le 8 tracce migliori.
L'esperienza da solista era una cosa che “Prima o poi” già pensava di fare? 
No. Ho sempre minacciato quasi scherzando i ragazzi della band (il Disordine delle Cose) ma ho sempre pensato che per me sarebbe stato impossibile… Poi magicamente mi sono deciso, complice anche un lungo silenzio e un periodo di difficoltà compositiva e organizzativa del gruppo che fortunatamente ora sembra essere passato e, finita questa emergenza, ci vedrà impegnati nel chiudere le registrazioni del quarto disco.
“Ti dovrei parlare di me” è dedicata a una persona precisa o a chi l'ascolterà? che cosa fa scoprire della sua persona? 
È dedicata a me stesso principalmente e a tutte quelle persone che fanno fatica a rivelare agli altri le parti più profonde di sé stessi. Per farlo, non riuscendo a pianificare, abbiamo bisogno di un evento scatenante che ci faccia vomitare la verità.
Facile comunicare oggi i sentimenti “Senza abbreviazioni” o al contrario inutili lungaggini?
Per chi è capace, penso sia molto più facile comunicare i sentimenti senza inutili lungaggini, però dipende cosa si vuole costruire e che tipo di sentimento si vuole comunicare, perché a volte sono più i fatti a dare credibilità. Quel che è certo, secondo me, è che per costruire qualcosa che possa durare nel tempo, ci vuole tempo.
C'è chi pensa che dall'esperienza del confinamento anche gli artisti usciranno cambiati: qual è “La tua tesi”?
Penso che la parola magica in questo periodo sia “Credibilità”. Soprattutto gli artisti che vivono sicuramente un periodo di difficoltà come tutti, hanno la possibilità di crescere la propria base sociale e di sviluppare la propria credibilità verso i propri followers. Questo porterà ad una crescita in tutti i sensi. Almeno spero…
“Al di là delle parole” e della musica, a livello emozionale che cosa rende una canzone un classico?
Le corde delle emozioni che riesce a toccare. Se riesce a toccare un sentimento nascosto ma molto comune, allora diventa un grande classico. La Verità di Brunori, la prima volta che l’ho ascoltata ero in macchina e mi sono dovuto fermare. Andando indietro mi vengono in mente le più belle canzoni italiane di tutti i tempi: Vedrai vedrai di Tenco, La Donna Cannone di De Gregori e Ritornerai di Bruno Lauzi, solo per citarne alcune molto emozionanti. Giovanni Zambito.

Biografia
Marco Manzella è un autore di canzoni e un musicista nato a Novara. Esordisce nel 2004 come cantante nel tributo ufficiale italiano ai Pearl Jam, grazie al quale ha la possibilità di condividere palchi importanti con diversi artisti della scena grunge di Seattle, ma fin da subito capisce che la sua vera strada nel mondo della musica è quella del cantautorato e della musica indipendente italiana, che si impegna a supportare e promuovere anche fondando il circuito KeepOn LIVE. Dopo le prime esperienze rock con Maznada e Sugar Mountains, nel 2009 esce il primo disco omonimo de il Disordine delle Cose, al quale seguiranno poi “La Giostra” nel 2012 registrato negli studi dei Sigur Ros in Islanda e “Nel Posto Giusto” , registrato al Cava Sound di Glasgow in Scozia e pubblicato nel 2014. Tre dischi che caratterizzeranno il percorso artistico dell’autore e lo vedranno collaborare con artisti italiani come Syria, Paolo Benvegnù, Perturbazione e Marta sui Tubi e artisti internazionali del calibro di Amiina e Belle and Sebastian. Nel 2015 entra a far parte anche del progetto acustico Marcilo Agro Football Club che arriva fino alla homepage del The Guardian in UK. Dopo dieci anni in mezzo a tanto Disordine, scopre di avere l’archivio delle note vocali dell’iphone pieno di bozze, di strofe e di ritornelli e decide di scegliere le 8 tracce più significative e di racchiuderle in un primo disco solista dal titolo “Le Mie Cose”. Sono 8 semplici brani arrangiati con cura e passione da Carlotta Sillano (in arte Carlot-ta) ed Enrico Caruso, con la partecipazione di musicisti eccezionali e di ospiti speciali come Cecilia, Daniele Bovo, Christopher Ghidoni, Daniele Celona ed Eugenio Cesaro. Il singolo “Ostaggio”, estratto dal nuovo album, sarà disponibile sulle piattaforme digitali e in rotazione radiofonica dal prossimo 13 marzo. L’intero album “Le Mie Cose” (LaPOP) sarà pubblicato in digitale il prossimo 17 aprile.

Fattitaliani

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