Roberto Cecchetti, un giovanissimo e
promettente filosofo ha da poco pubblicato il saggio Il ritmo del desiderio.
Da Jung alle pratiche filosofiche, edito Mimesis Edizioni. Il volume apre
un nuovo scenario interpretativo sulle teorie del filosofo Carl Gustav Jung.
«Questo libro - scrive Roberto Cecchetti - costituisce un tentativo di
ricognizione intorno al tema della libertà umana intesa come possibilità da
parte dell’individuo di uscire dai vincoli della necessità. Per tentare di dare
alcune risposte, seppur necessariamente incomplete e provvisorie, ho seguito
la strada d’indagine che ci è offerta da quella particolare espressione della
natura umana che proprio a tale natura cerca di sottrarsi per una sua eccedenza
costitutiva rispetto a ciò che è naturale, ovvero la dimensione del
desiderio». L’indagine di Cecchetti si sofferma su delle tematiche specifiche
che il filosofo svizzero aveva espresso nell’opera Simboli della
trasformazione e che Freud aveva apertamente rifiutato come non
valida. I temi in questione sono il desiderio «che rende schiavo chi si trova a
desiderare, degradando il soggetto desiderate a mero schiavo del proprio
oggetto di desiderio»; il concetto di libertà e di destino, ma l’indagine si fa
ancora più incisiva quando Cecchetti riprende l’analisi che Neumann fa
dell’opera di Jung:« È quindi merito di Erich Neumann quello di aver portato
alle dovute conseguenze ciò che rimaneva ancora implicitamente contenuto in Simboli
della trasformazione, andando a le modalità attraverso le quali l’inconscio
individuale, intrecciandosi con l’inconscio collettivo, ovvero con la dimensione
profonda dell’umanità andata formandosi in senso storico e aperta alla
trascendenza dell’alterità cioè dal luogo dalla pòlis, riesce a
raggiungere una propria configurazione, secondo lo sviluppo luminoso della
coscienza». Inoltre, Cecchetti ha passato in rassegna alcuni modi attraverso
cui la filosofia moderna e contemporanea ha pensato l’essenza dell’uomo, ovvero:
«come volontà, come potenza, come cura e motilità e infine come desiderio. In
tutto questo ci siamo interrogati sul ruolo logico svolto dalla mistica nella
speculazione heideggeriana per ricongiungerci a un modello di verità che,
discostandosi da quello della verità come adaequatio dell’intelletto
alla cosa, ripensi la verità secondo il modello ermetico e magico, come una adaequatio
fra la parola e gli stati interiori». L’approdo ultimo di questa indagine
filosofica, che poi è – secondo Cecchetti – il grande risultato della ricerca
junghiana «è proprio quello di indirizzarci in modo del tutto inedito in quelli
che sono i sentieri non solo della realizzazione di un individuo assoluto,
cioè individuato e compiuto, ma anche svelandoci il modus operandi della
magia che fino a Jung era rimasto del tutto sconosciuto». Il saggio di
Cecchetti si configura come un’arguta analisi non solo del pensiero junghiano,
ma anche del pensiero filosofico moderno e contemporaneo.
Titolo: Il ritmo del
desiderio. Da Jung alle pratiche filosofiche
Autore: Roberto Cecchetti
Genere: Saggio – Filosofia
occidentale moderna
Casa Editrice: Mimesis Edizioni
Collana: Philo – Pratiche filosofiche
Pagine: 208
Prezzo: 22,00 €
Codice ISBN: 978-88-5755-493-8
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