Voglio essere fiduciosa e pensare al domani che sarà
sicuramente migliore
di Laura Gorini - Non ama starsene con le mani in mano, Stefania Visconti. Attrice e
modella, ora in questo periodo di clausura forzata, si è nuovamente rimboccata
le maniche e si è messa a collaborare, in nome anche del suo grande eclettismo,
con artisti che si occupano di illustrazione digitale.
Stefania, da artista come stai vivendo questo momento?
Non è facile per nessuno affrontare un momento così complicato.
Artisticamente si possono trovare strade alternative per realizzare qualche
progetto anche a distanza. Infatti mi sono orientata nella collaborazione con
alcuni artisti che si occupano di illustrazione digitale. Io non riesco a stare
a casa con le mani in mano e quindi cerco di fare il possibile nella misura
consentita.
A livello professionale, quali sono le tue maggiori
preoccupazioni?
La mia paura è legata ai tempi di ripresa di tutto il sistema
produttivo e compreso -ovviamente- quello dello spettacolo. Purtroppo nulla
sarà come prima alla riapertura e credo che bisognerà aspettare molto prima di
tornare ai ritmi di un tempo. I cinema e i teatri rimarranno chiusi a lungo e
pure le produzioni cinematografiche rischiano un duro contraccolpo, già gravato
da anni di crisi.
Ti senti tutelata dallo Stato?
Mi rendo conto che per qualsiasi Paese non sia facile prendere delle
decisioni in merito ad una situazione sconosciuta. Lo Stato sta cercando di
attuare le misure necessarie ma i problemi precedenti che hanno sempre afflitto
l'Italia, come la burocrazia, non faciliteranno di certo le cose. Speriamo che
in questa circostanza vinca il buon senso e la straordinaria solidarietà degli
italiani.
A livello -invece- umano, quali sono le tue più grandi
paure?
Le paure sono quelle di vedere in difficoltà le persone care e di
essere totalmente impotenti nell'aiutarle. Spesso prevale il senso di
smarrimento, ma credo che la fiducia e la speranza saranno dalla nostra parte.
Io voglio essere fiduciosa e pensare al domani che sarà sicuramente migliore.
Io credo che l'Italia sia un Paese più unito di quello che vogliamo
credere. Nei momenti difficili si riscoprono dei valori e delle capacità che
solo questo popolo possiede. Quando c'è da mostrare l'unità e l'orgoglio
nazionale nessun italiano si tira indietro. Io sono veramente onorata di essere
italiana perché abbiamo dato tanti contributi fondamentali nella storia e pure
in questa circostanza lo stiamo facendo.
Molti dicono che in realtà il Sud d'Italia incolpi il
Nord di essere stato “l'untore”: hai percepito anche tu questa sensazione?
Mai sentita una cosa del genere. Il Nord negli ultimi decenni ha
accolto i tantissimi cittadini provenienti dal Sud e l'Italia è diventata un
grande Paese grazie all'interscambio delle due “Italie”. La mia seconda casa è
Bergamo e tutta la sofferenza che ho visto mi ha straziato il cuore. Spero di
poter tornare presto al Nord e riprendere le relazioni sociali e la vita di
sempre.
Tu risiedi a Roma ma sei originaria di Rieti: riesci a
sentire regolarmente i tuoi cari?
Sento tutti i giorni la mia famiglia con telefonate e videochiamate.
Fortunatamente oggi abbiamo la possibilità di usare la tecnologia. I Social in
questo periodo rappresentano un grande sostegno per rimanere connessi col
mondo.
Che effetto ti fa vedere le tue città deserte? Ma
questo deserto rappresenta anche i cuori odierni delle persone?
Vedere Roma senza traffico è veramente strano. I ritmi di vita
totalmente alterati dall'emergenza e il silenzio sottolineano un mondo sospeso
e in attesa. In compenso si possono riscoprire quei rumori legati alla natura
che sembravano spariti.
Credi che questo dramma ci renderà dal punto di vista
psicologico più forti o più deboli?
Molte persone ne usciranno rafforzate da questa brutta esperienza. Io spero di fare tesoro di questo momento e sfruttarlo come occasione di rinascita futura. Comunque dobbiamo essere fiduciosi e vedere quello che ci aspetta con sentimenti positivi.
Foto di Cesare Colognesi
Foto di Cesare Colognesi