Abbiamo già
descritto giorni addietro la devastazione vera e propria sotto gli occhi di
tutti passando per la Via Casilina tra Arce e Colfelice, sul lato sinistro
della strada: hanno abbattuto cento querce, grandi e piccole, alcune di quasi tre metri di circonferenza: é restato il deserto, e la
immondizia, basta osservare. Come si sia
potuto pervenire a tale ferocia e
barbarie, non saprei a chi chiederlo, certamente non ai cosiddetti politici di
questa provincia che sono la causa diretta e indiretta, per di più impuniti! di
tutto quanto avviene.
Le istituzioni gestiscono con efficienza loro stesse e i
loro interessi: il resto poco o per
niente conta. Tutto il mondo si preoccupa e programma e realizza per proteggere
la natura e l’ambiente dai cataclismi naturali e maggiormente dalla
insensibilità di tanti bipedi. E qui in
provincia di Frosinone non se ne
smentisce il tristo profilo di… civiltà
e cultura! Infatti se si passa in
questi giorni sulla Via Casilina da Arce si entra in territorio di
Colfelice, si assiste ad uno spettacolo che è arduo definire: lo faccia
l’osservatore stesso: sul lato sinistro della Casilina, come detto più sopra, hanno
raso al suolo almeno cento querce, grandi e piccole e desertificato il
territorio, sul lato destro invece si distendono a terra appena abbattute, almeno
sei querce secolari! Sembrano dei cristi
in croce! Un golgota, frusinate. Un cimitero! Alberi sani, generosi: ammazzati!
Nessuna
motivazione si può addurre per giustificare tale gratuito e immotivato
sterminio criminale in una società civile, oggi. Si risponderà: siamo a
Colfelice, in provincia di Frosinone: qui tutto è possibile: infatti
guardandosi attorno, ci si rende conto: effettivamente tutto è possibile:
terreni preziosi divenuti cemento armato! Scheletri e vecchi casali abbandonati,
chissà quanto abusivismo. In questi
ultimi anni tutto il mondo sta adoperandosi, e realizzando, per la protezione
dell’ambiente e del paesaggio, beni primari come l’acqua e l’aria, messi in
pericolo dall’inquinamento umano e dagli incendi, quest’anno è perfino l’anno
della protezione delle piante da parte della FAO: e in provincia d Frosinone? In senso opposto! è
divenuto motivo generalizzato di godimento e di efficienza quello di abbattere
e capitozzare alberi e non solo lungo la Casilina: è diventata quasi una
libidine, quasi la cancellazione perfino della memoria degli alberi: colpisce
la efficienza quasi hitleriana nello sterminio. Magari almeno la metà di tale
efficienza da parte degli addetti alla pulizia delle strade! Quanto deve più di
tutto suscitare timori e apprensione non tanto e non solo la insensibilità di
coloro preposti al controllo e all’ordine, bensì il fatto che la comunità dei cittadini non
vede e non sente, assiste abulica e ignava e inerte. E questa è la fortuna vera
e autentica dei malfattori e scaldasedie. E’ fonte di timore anche il fatto che
la stampa e i media locali siano così sensibili a incidenti e ammazzamenti e
invece zero partecipazione e attenzione per questi fatti veramente criminali: è come se avessero timore di dispiacere e
disturbare, a qualcuno.
Michele
Santulli