Questo
veramente grande ed unico Paese, la Cina, che a dispetto di tragedie e
catastrofi sociali e politiche durate anni e anni che l’hanno insanguinata e
sconvolta, è riuscita a trovare la sua
fisionomia autentica e il suo volto pubblico nonché la sua congenita
conformazione politica e sociale che offre al mondo, dove gradita e dove no.
Certo è che tutto quanto la riguarda, fornisce l’idea del gigantismo e dello
straordinario: tutto quanto è di livello superiore all’immaginario comune!
E
in questo mondo il cui volto immediato è la possanza industriale e militare e
finanziaria e umana, una accelerazione permanente, spazio enorme, più di quanto
si immagini, è riservato anche alle
altre emanazioni dell’uomo quali la cultura, l’arte, la scienza, la
bellezza…..cioè anche per lo spirito e l’anima. E se si scorrono le notizie di
cronaca, ci si rende conto della incredibile fioritura di esposizioni e
manifestazioni d’arte, di convegni scientifici e letterari, della nascita di
musei e di pinacoteche, dell’interesse per l’arte e la ricerca e la cultura,
delle attività didattiche e accademiche.
E
in siffatto contesto culturale e
artistico dinamico e in continua evoluzione si inserisce una manifestazione di
arte fotografica che si tiene ogni due anni a quasi duemila Km da Pechino, a Lishui, significativa città
universitaria.
È
una iniziativa dedicata esclusivamente
alla fotografia, sia in Cina sia all’estero, fondata nel 2004 e promossa dalle
autorità municipali e accademiche della città,
proprio con la finalità di sviluppare e stimolare ma soprattutto
confrontare le ricerche e sperimentazioni di tutti i fotografi artisti nazionali e stranieri e quindi la istituzione
di un Festival biennale internazionale. E la presente edizione, la nona, che si sta svolgendo dall’8 al 12 del mese è quella dove la
rappresentanza internazionale è particolarmente vistosa. Una manifestazione sia
espositiva e sia informativa del massimo
livello in quanto parallelamente al festival vero e proprio, ha luogo un simposio sulla fotografia di proporzioni
anche questo inimmaginabili per gli argomenti affrontati, il numero delle sessioni e la rilevanza degli oratori: tutti i temi
connessi con l’arte fotografica sono discussi e dibattuti. Mentre gli
espositori al festival vero e proprio sono oltre cinquemila fotografi da tutto il
mondo, le esposizioni oltre duemila, i paesi partecipanti 108
e le istituzioni e organismi nazionali e stranieri 155 e le università ed atenei 112:
e nella ciclopica e impressionante manifestazione è presente anche una associazione italiana Expophoto il cui socio fondatore è un artista fotografo ciociaro di Sora, Rocco de Ciantis, il quale nell’ambito
del festival espone un progetto fotografico intitolato
SOCCUS che parte da una sua iniziativa consistente in una serie di riproduzioni di qualità non
comune che illustrano dei personaggi che vogliono richiamare il costume
ciociaro dei quartieri di Arpino da
lui stesso fotografati, organizzati e
promossi da una istituzione locale, la Fondazione Mastroianni. Per dare un’idea delle proporzioni basti
tener presente che i pannelli che illustrano le immagini presentate dalla
associazione di Rocco de Ciantis sono 180x130:
tutto dunque gigantesco e di
proporzioni incredibili, a sottolineare
il significato altissimo del festival di Lishui.
Naturalmente il progetto SOCCUS è stato
illustrato dalla rappresentante italiana
in lingua cinese ed inglese e presentato con le parole redatte appositamente
dallo scrivente.
Dalle
prime impressioni raccolte, le immagini dei ciociari fotografati magistralmente
dal Sig. Rocco de Ciantis sono state moltissimo apprezzate e considerate: non è
esclusa qualche reazione di turismo dalla Cina destinazione Arpino per ammirare
da vicino questa umanità con questi costumi. Imperdonabile, ci si
consenta la nota polemica, che nella patria del costume ciociaro si continui ad
ignorare tale fenomeno al contrario conosciuto dovunque, da sempre.
Michele
Santulli