UNDICI è il nuovo disco di Silek.
Un progetto musicale adulto, reale, ruvido, ampio e complesso, con le radici nell’hip hop ma immerso in sonorità che partono dal Rap, per spaziare tra la Dancehall, il Boom Bap e l’elettronica, con rime sporche, l’amore per gli incastri, testi sociali e scrittura intima. Disco che alterna momenti di riflessione a brani d’impatto, attraverso un rap tecnico, intenso e diretto. Composto da 13 tracce, prodotti da Silek stesso, oltre che da Nevo. Al microfono si alternano altre voci che contribuiscono ad arricchire ulteriormente il racconto: Paupers in “Tic Tac” (Tempo Riddim), Radio in “Post”, Boa in "Ombre”, Paradox (NY) in “Underdog”. Il disco è stato registrato e masterizzato da Nevo presso UNDERDOGS Studio a Padova. L'intervista.https://open.spotify.com/album/5SjJPCSGOx9rVUJuA7s02Z?si=c_j0KkzIQOi02CyoBWmCjg
Parlaci dell'album. Che impronta hai voluto dargli?
UNDICI, il nuovo album, ha radici profonde nell' hip hop ma si espande in direzioni diverse, volevo fosse un ascolto eterogeneo con un filo conduttore chiaro. Colori diversi ma una stessa palette di riferimento.
I testi parlano di me e della società in cui vivo. È una fotografia, ovvio che l'obiettivo e il filtro sono i miei.
Da questi presupposti ne è uscito album con una forte connotazione sociale, spesso critico, che alterna scrittura ermetica e assolutamente esplicita, viaggi introspettivi e iperrealismo.
Quali sono i tuoi cantanti di riferimento? Sono cresciuto con tanta musica diversa ma l' Hip Hop ha avuto la maggior parte della mia attenzione.
Sono stato un grande fan di Kurt Cobain così come dei RHCP e i Massive Attack ma i Beasti Boys, i Cypress Hill e il Wu Tang Clan sono stati il riferimento di buona parte del mio percorso artistico.
Tra gli artisti di oggi Kendrick Lamar e Run the Jewels.
Qual è l’esperienza lavorativa che più ti ha segnato fino ad ora?
Non vivo di musica ma comunque di creatività. Il mio lavoro principale è quello di digital designer. Una cosa nutre l'altra anche se si tolgono tempo a vicenda.
Riguardo alla musica, suonare negli States a dei festival Hip Hop, vivere il rap li dove é nato e confrontarmi con quel pubblico ha sbloccato nuovi livelli, allargato gli orizzonti e avviato delle collaborazioni ancora vive.
Invece quella mai fatta e che ti piacerebbe fare?
Poter vivere di musica potendo dedicarle maggior tempo e non un part-time sarebbe una bella esperienza da vivere.
A parte questo scrivere la sceneggiatura di un film è una cosa a cui penso spesso, è un modo di raccontare le cose che mi affascina molto.
Progetti futuri? Farai un tour?
Sto organizzando le prime date e vorrei portare UNDICI su più palchi possibile, é nato per quello. La musica è viva e per quanto sia bello concepire un album in studio il LIVE è la vera esperienza. Nel frattempo continuerò a produrre e a scrivere come sempre e prima o poi tornerà la visione chiara di un nuovo album.