Il dittico Pagliacci e Cavalleria Rusticana per tradizione oramai viene proposto congiuntamente ed è oramai comune anche la scelta dei registi di metterle in connessione nella narrazione.
Alla Dutch National Opera di Amsterdam all'inizio della seconda rappresentazione, ritroviamo fissi come ritratti in una foto o in un quadro Canio (Brandon Jovanovich) e le due vittime, circondati dal pubblico che è accorso a vedere da vicino come la resa teatrale si sia trasformata in tragica realtà.
Brandon Jovanovich |
A cominciare dalla musica: la direzione del M° Lorenzo Viotti (foto sopra) non ha rivelato per l'intera durata un solo labile segno di cedimento o stanchezza. I vari momenti, drammatici, sentimentali, vivaci, riflessivi sono stati eseguiti e donati al pubblico in maniera impeccabile, anche e soprattutto laddove la scena appare semivuota e lo svolgimento dei fatti rallentato.
Il coro di una bravura disarmante, di una flessibilità encomiabile: si è prestato con generosità a fare da pubblico, attore e persino da elemento scenografico. Il Maestro Ching-Lien Wu in una scena lo ha pure diretto sul palco e con un cenno ha ribadito alla povera Santuzza la sua condizione di disonorata e scomunicata.
Brian Jagde (Turiddu) |
Anita Rachvelishvili (Santuzza) |
Una messa in scena premiata dal coinvolgimento e dai tanti tantissimi applausi riservati a tutti gli artisti, meritatamente. Giovanni Zambito.
Foto scena: © De Nationale Opera / foto BAUS