Libri, Fernando Muraca a Fattitaliani: ne "La voce di Anna" le cose che ho capito delle donne. L'intervista

Stasera alle 20.30 a Priverno (Lt) ai Portici comunali "Paolo Di Pietro" avrà luogo la presentazione del romanzo "La voce di Anna" di Fernando Muraca, scrittore e regista di film e fiction: Fattitaliani lo ha intervistato

Com'è nata l'idea del libro? la gestazione è durata a lungo?
La voce di Anna è un libro che racconta una romantica storia d’amore ma non è un libro sentimentale. Dentro ci sono le cose che ho capito delle donne in tutta una vita di relazioni, di amicizie. La protagonista confida all’uomo che incontra sulla sua strada e di cui s’innamora, la sua anima, le sue esperienze più profonde. Il presente e il passato, le sue aspirazioni per il futuro, i progetti. È un libro che viene da lontano e da un amore sconsiderato verso il femminile. Ho riletto molti appunti dei miei diari che sono entrati nel libro rielaborati e digeriti dai personaggi del racconto. Alla fine ci sono dentro anch’io con tutta la mia storia.
Quali sono i punti in comune fra la scrittura cinematografica e quella narrativa?
Scrivere per il cinema significa, fin dai primi momenti, quasi sempre, una relazione con altri che in un certo senso sono lì sempre a fianco a te mentre produci il copione, la sceneggiatura: il produttore, spesso altri sceneggiatori con cui condividi il lavoro, gli attori che magari hai già in mente… Questo ti condiziona, anche positivamente, non è detto che sia un ostacolo, anzi… A me piace lavorare con gli altri ed è meno gravoso affrontare la sfide della narrazione.
Nella letteratura è diverso. Sei solo con i tuoi personaggi. A volte in modo angosciante. Ci sono anche momenti straordinari nei quali viaggi nelle loro vite, ore nelle quali le parole scorrono a creare emozioni magiche. Anche il rapporto con il pubblico che viene dopo rispecchia lo stesso schema. Sono due dimensioni entrambe molto gratificanti. La letteratura offre al narratore una intimità con i suoi personaggi senza pari.
Anna chi è? chi potrebbe essere?
Anna è una pittrice di successo che si nasconde da sempre dietro uno pseudonimo. Questo la rende misteriosa. È una donna di 35 anni che inizia a farsi delle domande importanti. È uscita dal casino ormonale e si appresta ad entrare nelle questioni esistenziali. Lo fa con grande sensibilità, del resto è un'artista, non poteva essere altrimenti.
Mentre la storia andava avanti, la vita di Anna procedeva sempre seguendo le tue iniziali intenzioni o man mano diventava più indipendente e camminava da sé?
Ad Anna, come a tutti i miei personaggi, non ho messo le briglie. Ho soffiato su un cumolo di iniziali idee il mio cuore per renderle vive, per lasciare che prendessero forma. Poi, quando il personaggio è creato cammina. Certo tu lo controlli, lo freni, è inevitabile. Ma ci sono molti modi di farlo. Io sono di quelli che mal sopportano le strutture. Non so mai come andrà a finire la storia. I personaggi sono sempre dominanti, la indirizzano con i loro bisogni e con le loro emozioni.
Quali reazioni dei lettori ti stanno dando soddisfazione?
La reazione delle donne che leggono il libro è molto forte. Si stupiscono di come un uomo possa descrivere così accuratamente i loro processi psicologici ed emotivi. Questa è la reazione più frequente che ho registrato. Ieri sono andato su Amazon a vedere se c’erano commenti nuovi e ho trovato questo: "Ho letto La voce di Anna e non volevo arrivare alla fine, perché il libro, come la vita, ha un termine, al di là che vi sia qualcosa oltre. Allora ho preso tutte le parole e le ho messe nel cuore. Un grazie all'autore per come ha saputo cogliere l'essenza di una donna, per la grazia poetica con cui si è addentrato nell'animo femminile. Consiglio la lettura di questa miniatura d'amore, cesellata con sentimento, intelligenza, istinto e una grande sensibilità."
Chi è la donna della copertina?
Il volto in copertina è di una giovane attrice che ho diretto in film, Veronica Baleani. Come vedi cinema e letteratura si incrociano nella mia vita.
E il cinema? progetti a venire?
Il cinema. Ah il cinema! Spero che il mio produttore riesca a chiudere il budget  (incrociamo le dita). Se così sarà, nel 2020 girerò un film che si chiama Vite in gioco, la sceneggiatura è già scritta da mesi. Il lungometraggio è ambientato in un bar dove ci sono le Slot Machine. Guarda caso la protagonista è una donna e si chiamerà Maddalena. Giovanni Zambito.
Fattitaliani

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