Te Video, Davide Colucci: da soli non si va da nessuna parte. L'intervista di Fattitaliani

Dedichiamo un'altra puntata della nostra rubrica "Te Video" sulla canzone di Ultimo "I tuoi particolari" che ha superato ad oggi 39 milioni di visualizzazioni. Dopo il regista Emanuele Pisano oggi Fattitaliani intervista l'attore protagonista, il pugliese Davide Colucci.

Come ti presenteresti ai nostri lettori come persona?
Come un ragazzo di 25 anni che da Crispiano, paese di 13mila abitanti, terminato il Liceo si è trasferito da solo a Roma per coltivare la sua grande passione per la recitazione, compatibilmente con gli studi universitari in Giurisprudenza che stanno volgendo al termine e che per mantenersi agli studi lavora durante il fine settimana e spesso anche durante la settimana e si dà da fare in tutto ciò che ama fare.
Come professionista quali sono state le tappe più formative fino ad ora?
Detto così, definirmi professionista, la vedrei azzardata come definizione. Si traduce in ‘Chi esercita professionalmente un'attività intellettuale’. Ok. allora, diciamo che ci può stare!! Sicuramente la tappa più importante, che, anzi, definirei ‘tappa fortunata’ è la certezza di avere una Famiglia Bellissima che mi ha sempre supportato in quello che faccio, dandomi sempre conforto nei momenti meno felici e al contempo essere più entusiasti di me nei momenti belli e nei piccoli successi che questa vita mi permette di vivere. Tuttavia, fondamentale dal punto di vista artistico è stato sicuramente il primo vero set ‘Francesco Padre’ per la regia di Donatella Altieri in cui sono stato scelto come protagonista ed ho avuto modo di confrontarmi con Attori affermati. E poi tantissime altre tappe, l’incontro con l’acting coach Gisella Burinato, l’incontro con la Pixel Cake che mi ha permesso di vivere esperienze bellissime tra cui uno spot internazionale per Asics girato ad Amsterdam, la Festa del Cinema di Roma in cui ho avuto modo di intervistare, tra i tantissimi, David Lynch, Martin Scorsese, Cate Blanchett, Viggo Mortensen, Ian McKellen, Vanessa Redgrave, Verdone, Muccino, Virzì, Servillo e davvero tantissimi altri giganti del Cinema italiano ed internazionale, e poi l’incontro con tanti registi sui set con Paolo Genovese, Edoardo Leo, Emanuele Pisano, Davide Di Nardo, Davide Del Mare, Mauro Russo, Alessandro Guida, e tante altre tappe. Ogni tappa costituisce un momento fondamentale ed unico, ogni tappa è esperienza e crescita, ogni tappa significa conoscere qualcosa di più di se e conoscere persone che sono quelle che devono poter credere in te, da soli non si va da nessuna parte.
Come sei stato coinvolto nel video di "I tuoi particolari"? 
Il coinvolgimento è stato consequenziale. Con il regista Emanuele Pisano e la produzione Honiro avevo già collaborato precedentemente ad un videoclip ‘Uagliò’ de I Desideri e fin da subito si è instaurato un ottimo rapporto. C’è stato subito feeling. A distanza di un anno e mezzo e a qualche settimana dal Festival sono stato contattato da Domenico della produzione. Mi diceva che avevano pensato a me per fare il protagonista del videoclip di Ultimo. Non nego la mia felicità, qualche secondo prima cantavo a squarciagola ‘E Tu come stai?’ di Baglioni (che tra l’altro è stato direttore artistico e presentatore del festival di Sanremo). Era un segno del destino? Forse Sì. Ho letto lo script, la storia mi è piaciuta molto. Non vedevo l’ora di andare sul set e dare il mio contributo.
Ti è piaciuto viaggiare indietro nel tempo? potendo scegliere in quale periodo fra quelli narrati nel video vivresti e perché?
La storia in sé credo che sia molto profonda e decisamente attinente al testo della canzone. È stata una bella sfida. Viaggiare indietro nel tempo, vivere momenti che solo lavorando in questo ambito si posso vivere. La ricerca dell’amore al di là del tempo. Wow. In tutta onestà non vorrei vivere in nessun'altra epoca se non in questa. Mi reputo molto fortunato ad essere nato in questa parte del mondo, dove non ci manca nulla, dove ogni sogno può essere realizzato con tenacia, passione e perseveranza. Quindi vivrei in questa epoca, quella in cui arrivi lì in quel posto e la persona che hai cercato per un secolo intero non c’è. Non mi piace cullarmi ed esser certo che qualcosa che ho sia mia per sempre. Sì, sarebbe bello. Ma va alimentata ogni giorno, sempre di più. Ed essere insoddisfatti e costantemente alla ricerca di quel qualcosa in più mi tiene vivo e mi permette di godermi ogni istante come il più bello ed unico momento che potessi mai vivere.
Sei d'accordo col finale oppure avresti preferito un "happy end"?
Magari quell’ “happy end” c’è stato o forse no. Credo che ogni cosa possa risiedere negli occhi di chi la guarda. Credo che quel ragazzo che ha viaggiato così tanto alla ricerca dell’amore, non si sia fermato al fatto che la ragazza che stava aspettando non l’abbia incontrata. Piuttosto credo che sia stata una scelta dettata da una sorta di riservatezza di quel momento bellissimo tanto atteso da tutti gli spettatori ed in primis da ‘quel ragazzo’ con i fiori in mano. Se ci fosse stato l’happy end non avrebbe avuto modo di viaggiare nel tempo ed incontrare tante belle anime nel suo percorso.
Foto di Bernardo Maria Tuccillo
Più facile "esprimersi" in un video di pochi minuti oppure è paradossalmente più complicato rispetto ad altre performance?
Dipende sempre dalla sceneggiatura, ammetto che fin quando non ho visto il video finito ero titubante sulla riuscita della mia performance, perché si tratta di un lavoro molto introspettivo che deve essere comunicato con le azioni, con gli sguardi e le emozioni. Il testo della canzone ‘I tuoi particolari’ aiuta molto perché è sicuramente un testo bellissimo. Ma credo che ogni lavoro sia unico, semplice e complicato allo stesso tempo, che sia di pochi minuti o di ore. Dipende da quanto cuore ci metti e da quanto feeling si instaura con il regista e tutta la troupe. Ogni singola persona è fondamentale per la riuscita di un'ottima performance.
Se arrivasse una grande occasione, cambieresti città e vita? che cosa ti potrebbe convincere a fare questa scelta radicale?
Questo lavoro mi affascina tantissimo. Per questo lavoro, sarei disposto a stravolgere tutto con la consapevolezza e la certezza di essere sempre Davide, quel ragazzo che viene dal piccolo Paese della Puglia. 
Foto di Alexandra Aksentieva
Vivi a Roma: è diventato davvero così complicato viverci?
Amo Roma e tutto ciò che mi ha permesso di vivere dal momento in cui mi sono trasferito. Sì, è complicato viverci, le distanze, il traffico, ma la bellezza di essere sempre in discussione in un branco di lupi mi affascina. Roma è una città Magica, mi ha sempre offerto tanto, mi ha permesso di osservare, valutare e di fare le mie scelte
Sono del parere che Audentes Fortuna Iuvat e che bisogna ricordarsi di osare sempre (Memento Audere Semper) .. qui a Roma e in Ogni dove. Giovanni Zambito.
Fattitaliani

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