Al Teatro Brancaccino di Roma, ultima replica di Zozòs
scritto da Giuseppe Manfridi e
diretto da Claudio Boccaccini. Con Siddharta Prestinari, Riccardo Barbera nel ruolo di un ginecologo bizzarro e maldestro e Paolo Roca Rey.
Ad Aprile ci saranno delle repliche al
Teatro “Tor Bella Monaca”. Musiche di Massimiliano Pace. Aiuto Regia di Eleonora
Di Fortunato. Produzione di Corte Arcana Isola Trovata. Due grandi Interpreti e la sorprendente rivelazione di Paolo Roca Rey altrettanto
grande.
Chi è Paolo Roca Rey e come ha iniziato a
calcare le tavole del palcoscenico?
Ha frequentato la Stage Academy di Patrick Rossi Gastaldi e anni dopo ha
frequentato per un paio di mesi la scuola di Claudio Boccaccini.
Non ha mai lavorato nel Cinema. Ha partecipato con due pose a Killing Eve una
serie televisiva britannica distribuita da Tim Vision. Lo si vede anche nel
trailer della serie.
Il 29
novembre debutterà al Manzoni con “Confidenze pericolose” per la Regia di Diego
Ruiz.
Gli
spettatori si trovano davanti ad un sipario chiuso e sentono un uomo e una
donna parlare di un incidente e di un paracadute. Cosa succede?
In realtà il paracadute viene dopo, loro sono rimasti incastrati
durante un rapporto sessuale. Il paracadute è stato tirato fuori dopo, per
coprirsi. Aspettano l’arrivo del padre di Tito che è ginecologo, per liberarli
e per tentare di risolvere la situazione.
Chi è Tito?
Di lui non si sa
moltissimo, è un ragazzo che è rimasto “Incastrato”, ha una passione per il
paracadutismo, è cresciuto senza la mamma.
Cosa pensa il pubblico di questo
spettacolo?
Si diverte e nota che nonostante l’argomento si presti a cadere
nella volgarità o in una comicità un po’ becera, grazie ad un linguaggio molto
forbito, non cede mai a questa tentazione.
La stampa estera ha definito questo
spettacolo come la Commedia più divertente e trasgressiva mai vista. Cosa ne
pensi?
Mi sarebbe piaciuto che lo avessero detto della nostra edizione. All’inizio non sempre uno è pronto ad invitare gli amici, i familiari… in
questo spettacolo sono molto felice di farlo.
Questo spettacolo va avanti dal 1997 e
ovunque venga rappresentato, ha sempre delle recensioni entusiaste, a cosa è
dovuto questo grande successo?
Credo sia dovuto innanzitutto dal fatto alla
scrittura divina di Giuseppe Manfridi e alla magistrale regia di Claudio
Boccaccini. Ogni volta vengono aggiunte altre battute senza mai stravolgere il
testo.
Quando ti hanno proposto il ruolo cosa
hai pensato?
“Speriamo facciano sul serio!” Sono molto fortunato e
lusingato di farlo perché è uno spettacolo di altissimo livello.
Come ti vedi tra dieci anni?
Con la barba perché prima o poi crescerà e mi
vedo a fare lo stesso mestiere in maniera più continuativa.
Elisabetta Ruffolo