Nathalie e il suo nuovo album acquatico "Into the flow": una naturale evoluzione del mio percorso. L'intervista

Il nuovo album di Nathalie si chiama “Into the flow” ed esce per l’etichetta Believe Digital. Nell’immagine di copertina la cantautrice appare come una creatura ibrida dell’immaginario fantastico con la sua caratteristica chioma fulva, immersa in fluide profondità tra il bagliore dorato di stelle che impreziosiscono e illuminano il velo morbido che la avvolge.

L’album si compone di 10 tracce che esplorano e miscelano i diversi colori del rock, dell'elettronica e della melodia all’italiana, per realizzare un cantautorato femminile internazionale difficile da delimitare. Il titolo in lingua inglese e il suo significato essenziale “nel flusso”, insieme a elementi visivi onirici e fiabeschi visibili già nello scatto fotografico di Marta Petrucci, mostrano che “Into the flow” è un concept album incentrato sull’elemento liquido primordiale: l’acqua, origine della vita, ma anche simbolo di forza dinamica, pacifica o travolgente, trasparente o riflettente, capace di trasformarsi e di adattarsi morbidamente agli argini, così come di romperli improvvisamente.
L'ascolto dell'album di Nathalie scorre di brano in brano, tra correnti bilingue che riflettono la naturale identità dell’artista italo-belga (3 canzoni sono in italiano e 7 in inglese) e vortici strumentali dalle variabili temperature emotive: dai momenti più caldi con pianoforte, fiati e archi, a quelli più aggressivi segnati da ritmiche impetuose e acidità elettriche, fino a sentire i frizzanti effetti di un’elettronica ludica. Tutto questo accade nell’arco di 37 minuti, dentro un oceano di emozioni intense e immagini espressive, delicate, sensuali, viscerali, a tratti giocose e poetiche.
La sorprendente polistrumentista che ha incantato il pubblico italiano e Stefano Belisari (Elio e le Storie Tese) e che ha duettato con il Maestro Franco Battiato, L’Aura, Skunk Anansie e molti altri grandi artisti, presenta il suo nuovo album “Into the flow” composto e arrangiato come un percorso musicale intimo e sincero, capace di rivelare la seducente e prodigiosa duplicità della psiche femminile, che deve sprofondare in sé per scoprirsi, sentirsi e riuscire a trovare nuova aria da respirare e cantare in superficie
Parlaci del nuovo album. Che impronta hai voluto dargli?
"Into the Flow" è un album 'acquatico', l'idea era che l'ascolto fosse un flusso continuo attraverso emozioni, atmosfere e stati d'animo differenti. Volevo un album che avesse una forte carica, ed anche più groove, rispetto ai miei lavori precedenti. E' il frutto di molto lavoro e so che ho raggiunto il risultato che avevo in mente perché quando suono i brani dal vivo, sia in acustico che con la mia band, i brani sono sempre 'vivi' e in evoluzione, come l'acqua... Rispetto agli album precedenti ci sono anche nuove sonorità, è una naturale evoluzione del mio percorso: questa volta c'è una maggiore presenza di synth e un po' più di elettronica, ma non rinuncio assolutamente mai al 'suonato', non potrei farne a meno... è sempre la parte fondante del  mio sound.
Quali sono i tuoi cantanti di riferimento?
Sono tanti e sono cambiati nel corso degli anni. Sicuramente hanno influito molto artisti come Cat Stevens, Pearl Jam, Radiohead, Kate Bush, Fabrizio De André, P.J.Harvey, Franco Battiato...e tanti altri.   
Qual è l’esperienza lavorativa che più ti ha segnato fino ad ora?
Sono tante... devo molto ai miei anni di gavetta, che mi ha abituato a suoanre in qualunque situazione riuscendo sempre a fare il meglio che potessi fare in quel momento, è sempre stata la passione per la musica a muovermi. Devo molto anche all'esperienza televisiva, anche se non è il mio luogo naturale, ma nel mio caso X Factor direttamente o indirettamente mi ha dato l'occasione di collaborare con artisti che stimo da sempre, come Elio, gli Skunk Anansie o Franco Battiato.
Invece quella mai fatta e che ti piacerebbe fare?
Sarei felicissima di fare una tournée fuori dall'Europa... Ho avuto occasione di viaggiare e suonare anche all'estero, ma sarei curiosa di conoscere il pubblico di altri Paesi, magari culturalmente distanti dall'Italia, sarebbe una cosa stimolante. In più io amo viaggiare in ogni caso!
Progetti futuri?
Prima di tutto continuare a suonare dal vivo. Avrò varie date in giro per lo stivale, quest'autunno-inverno. Poi ho altri progetti su cui sto lavorando in questi mesi, ma non posso ancora parlarne! Mistero...  
Fattitaliani

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