di
Laura Gorini - Si definisce logorroica quando le conversazioni toccano argomenti che trova interessanti oltre che una donna curiosa, la giovane scrittrice Maria Teresa Trucillo.
Il suo racconto "Unica" è stato pubblicato nella raccolta "La vita vista da qui" (Morellini Editore) che raccoglie oltre al suo altri otto racconti: sette di altri scrittori, alcuni in erba come lei e altri con alle spalle già qualche altra pubblicazione, e uno che reca la firma della celebre scrittrice genovese Sara Rattaro che ha tenuto con loro un accattivante corso di scrittura creativa. Ed è stato proprio in seguito ad esso che avvenuta a distanza di mesi la pubblicazione del volume.
Il suo racconto "Unica" è stato pubblicato nella raccolta "La vita vista da qui" (Morellini Editore) che raccoglie oltre al suo altri otto racconti: sette di altri scrittori, alcuni in erba come lei e altri con alle spalle già qualche altra pubblicazione, e uno che reca la firma della celebre scrittrice genovese Sara Rattaro che ha tenuto con loro un accattivante corso di scrittura creativa. Ed è stato proprio in seguito ad esso che avvenuta a distanza di mesi la pubblicazione del volume.
Maria Teresa, presentati ai nostri lettori con
pregi, vizi e virtù...
Il mio nome racchiude l’eredità familiare delle mie due
nonne, Maria e Teresa. Sono sinologa e amo leggere più di quanto ami scrivere.
Tendo alla logorrea nelle conversazioni che toccano argomenti che trovo
interessanti. E -purtroppo- sono così curiosa da trovare interessanti la
maggior parte degli argomenti.
Hai
mai pensato di fare lo scrittore di professione?
Credo sia un sogno così grande da non permettermi di pensarci
seriamente senza farmi male.
Lo
scrittore preferito della tua infanzia? E quello di oggi?
Bianca Pitzorno (anche se a lei non piacerebbe essere
etichettata come “scrittrice per l’infanzia) in ex aequo con Roal Dahl. Oggi
continuo a leggere tanto e le mie preferenze variano contestualmente al periodo
di vita; ultimamente ho letto “Un eroe dei nostri tempi” di Lermontov e mi è
piaciuto tantissimo. In generale, comunque, ho un debole sempreverde per i
grandi classici di almeno 500 pagine e due secoli di vita.
Come è
nata la tua passione per la scrittura?
Leggendo. E una volta capito che un 10 in italiano pareggiava
un 5 in matematica.
Che
cosa provi quando scrivi?
È l’unico momento in cui mi ascolto davvero.
Perchè
partecipare a un corso di scrittura creativa?
Perché la scrittura è un’attività sostanzialmente solitaria,
ma senza un confronto preliminare rischia la sterilità. Il corso per me è stata
l’occasione di stimolare la parte più timida che ho dentro e riuscire a non
darmi per scontata.
Che
cosa significa essere creativi per te?
Credo significhi trovare delle forme espressive comuni per
mostrare qualcosa di diverso o potenzialmente tale. È una questione non solo di
sensibilità, quanto di tecnica e intelligenza. E di giusta fruizione.
Ma
come si può applicare la creatività nella vita quotidiana?
Per fortuna le infinite variabili della vita quotidiana
spingono tutti ad essere creativi, dall’escogitare nuove strade per raggirare
dei nodi di traffico a interpretare anche il più noioso dei lavori come se
fossimo protagonisti di un film.
A
proposito di vita: da che cosa hai preso spunto per il tuo racconto contenuto
nell'antologia "La vita vista da qui"?
Volevo esplorare la sopravvivenza morale dell’essere donna in
un mondo di uomini; e la mia Roma immaginata è solo una metafora colorita del
quotidiano reale.
Con
quali parole lo descriveresti?
“Unica” non è un racconto accogliente, né dolce: ma è proprio
l’ambientazione distopica a spingere i personaggi a un riesame delle loro
certezze.
Che
effetto ti ha fatto vederlo stampato?
Mi ha fatto pensare a una persona speciale e mi ha scaldato
il cuore.
Sei
amante anche delle nuove tecnologie e apprezzi anche gli e-book?
Sì, credo che tutti i mezzi di comunicazione abbiano delle
collocazioni specifiche, anche gli e-book.
E ora,
dopo la pubblicazione del tuo racconto
"Unica" che cosa possiamo aspettarci da te? Stai scrivendo altro?
Nell’intimo della mia cameretta sì, sto scrivendo. Ma proverò
a farlo uscire allo scoperto solo quando avrò trovato qualcosa da dire.