Musica, Fattitaliani intervista i Secondamarea: istinto e lentezza per ritrovare noi stessi

di Laura Gorini - È uscito il 27 aprile "Slow",  il nuovo album di inediti dei Secondamarea, splendido duo milanese, ma toscano d'adozione, formato  dalla cantante e musicista Ilaria Becchino e dallo scrittore e cantautore Andrea Biscaro.

Attivi sulla scena musicale indipendente dal 2005, hanno riscosso da subito consensi e riconoscimenti sia in Italia che all'estero.  Non per nulla hanno vinto numerosi premi tra i quali:Premio Ciampi,Premio De André,Premio Bindi, Biella Festival, Festival Internazionale di Monaco di Baviera e Premio Bianca d’Aponte.
Nel 2007 hanno dato alle stampe "Chimera", disco nato dai versi del poeta Dino Campana, utilizzato poi  in diffusione sonora a Palazzo Vecchio per tutta la durata della mostra di Antonio Possenti, dedicata espressamente al poeta. Sempre dello stesso anno è l’album-libro "Canzoni a carburo", realizzato con la partecipazione di Gabriele Mirabassi al clarinetto e registrato e prodotto dalla Radio Svizzera Italiana, pubblicato nel 2009 con Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri e, infine, rieditato nel 2016 da RadiciMusic Records in edizione deluxe. La prefazione è stata scritta dalla grandissima Alda Merini. Il 2008 è - invece- uscito  il libro-cd "Giraluna e altre storie" in cui sette  favole originali vengono raccontate e musicate dagli stessi Secondamarea. Nel 2013 hanno editato  l’album-libro illustrato “Ballate della notte scura”, scritto su testi di Tiziano Sclavi, celebre autore e creatore del fumetto Dylan Dog. In seguito, nello stesso anno, è anche uscito “Gli anni del mare e della rabbia”, riedizione dell’album “Ballate della notte scura”, contenente quattro inediti suonati insieme ad Antonio Marangolo (storico collaboratore di Paolo Conte,Francesco Guccini e Vinicio Capossela), uscita in esclusiva con XL-Repubblica in tutte le edicole.
Ma ritorniamo a parlare di "Slow".
Il cd, prodotto da Paolo Iafelice e pubblicato da RadicMusic Records, contiene  la bellezza di dodici brani  completamente inediti dal taglio pop-folk scritti dagli stessi Secondamarea, con la partecipazione però  di musicisti quali il batterista e percussionista Leziero Rescigno (La Crus, Amour Fou, Mauro Ermanno Giovanardi), il bassista Lucio Enrico Fasino (Patty Pravo, Mario Biondi, Fiorella Mannoia) e il trombettista Raffaele Kohler (Baustelle, Afterhours, Vinicio Capossela).
Ma di che cosa parlano i pezzi?
Le canzoni esplorano i temi della natura, del clima, dell'acqua, dei boschi e degli effetti che questi hanno sull’uomo e sulla sua capacità di osservare il mondo.
Questa la tracklist dell’album “Slow”: “C'hanno rubato l'inverno”, “Naturale”, “Pellegrinaggio”, “Macina”, “Slow”, “Petrolio”, “Il presente”, “Via dell'orto”, “Sangue di legno”, “Senza”, “Acuacanta” e “Il mondo vuole te”.
Noi di Fattitaliani.it abbiamo scambiato quattro chiacchiere con questo straordinario duo... 
"Slow", il vostro nuovo album è un invito alla lentezza, eppure pare che i brani in esso contenuti siano nati di fretta... Ciò non è un controsenso?
No, anche perché la genesi è stata -invece- molto lunga. Era un disco che avevamo dentro di noi da tanto tempo e, proprio per questo motivo, è stata rapida la composizione. Inoltre crediamo che il concetto di "Slow" possa significare anche velocità, qualora essa sia consapevole, libera, gioiosa. 
Ma la lentezza è sinonimo di pigrizia?
No, affatto. Lentezza è anche pensiero brillante, istinto, attenzione, ovvero l'opposto della pigrizia. Queste  dodici canzoni  vogliono essere piuttosto un invito a mollare le zavorre, a uscire dal tedio e dal lamento quotidiano, per riprendersi finalmente il proprio tempo. 
Qual è- a vostro avviso- il giusto equilibrio da instaurare per noi e in noi stessi per non essere né troppo lenti né troppo veloci?
Si tratta di un gioco di equilibri che possiamo raggiungere soltanto attraverso un attento ascolto di noi stessi, nella nostra radice più intima, della natura che ci circonda. Soltanto così potremo calibrare il passo. 
E quando il troppo stroppia nella vita?
Quando ci facciamo affollare da pensieri storti, ingombranti, inutili. Impariamo a sottrarre il superfluo, piuttosto. Impariamo a fare pensieri complessi e lunghi, non frammentati e nevrotici. Impariamo anche - e soprattutto - ad accontentarci. 
Voi nella quotidianità come vi reputate? Persone riflessive o impulsive?
Convivono in noi entrambe le nature. Riflessione ed istinto, se ben temperate, possono essere due buone alleate. 
Che valore date all'istinto?
Un grandissimo valore. Attraverso l'istinto, spesso, realizziamo le nostre scelte più libere, meno arbitrarie, più autentiche, assolutamente svincolate da dogmi e pregiudizi.
L'istinto va a braccetto con il cuore?

Pensiamo di sì. Quasi sempre. E anche con l'anima.
Leggi qui gli articoli di Laura Gorini.
Fattitaliani

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