Una collezione mondiale che verte sui presepi dal nome evocativo “Il mondo dei presepi” in mostra dal giorno dell’Immacolata Concezione, 8 dicembre, al Regina Pacis di Palermo, che durerà fino al termine del periodo festivo natalizio il 6 gennaio 2018. Ben trenta i presepi visionabili, di tutto il mondo, ed appartenenti alla collezione di Giovanni Matranga e Marcella Croce esibiti in contemporaneità con il nuovo presepe di Carmelo Maltese e Giovanni Calafiore.
Si rinnova così la tradizione dei presepi il cui termine deriva dal latino “praesaepe”, cioè greppia o mangiatoia, ma anche recinto in cui custodire ovini e caprini; il termine è composto da prae (innanzi) e saepes (recinto), ovvero luogo che ha davanti un recinto.
Una tradizione antichissima, anche segno culturale e parte integrante di quella italiana che si è poi sviluppata in tutto il mondo con significative varianti in particolare per l’impiego dei materiali e degli stili di costruzione. Il primo della storia fu realizzato a Greccio (Rieti) nel 1209 da San Francesco d’Assisi con l’intento di rievocare la nascita di Gesù.
Nei presepi italiani ci sono differenziazioni regionali, per i materiali usati ma soprattutto per l’ambientazione, ispirata dal contesto locale.
Come non menzionare quello napoletano, dove nella famosa strada nel centro storico di via San Gregorio Armeno si possono visitare le varie botteghe artigiane, via nota anche come “via dei presepi” o “via dei pastori” che si caratterizza per la spettacolarità, l’affollamento di figure, la riproduzione di scene molto elaborate. Le statue più pregiate sono ancora oggi realizzate in terracotta, quelle più moderne anche in plastica con figure di personaggio noti contemporanei.
Ritornando al luogo in cui ci riporta la mostra “Il mondo dei presepi”, Palermo, evidenziamo come anche il presepe siciliano abbia la sua originalità, anche questo influenzato dalla scuola napoletana per la riproduzione di scene di vita quotidiana locale e per le figure realizzate con l’anima in legno e fil di ferro e con vestiti di stoffa. Particolarità siciliane sono l’uso della cera per realizzare le figure (usanza propria di Palermo e Siracusa) e l’uso di accessori d’oro e d’argento nella statuina del Bambino Gesù.
Ci piace concludere con il “personaggio” emblematico del Natale e del presepe, il grandissimo Eduardo De Filippo, e la sua famosissima frase che come un ritornello ripeteva nella commedia” Natale in Casa Cupiello”: tè Piace u’Presepe?
Ester Campese
Sito: http://www.campey.it/
Facebook: https://www. facebook.com/ester.campese.3