A distanza di due anni e mezzo dal precedente “Wires”, ecco arrivare Stop the
Bombing (VDSS Records), il terzo album dei laziali 7 Training Days, attraverso il quale
il quartetto sembra voler chiedere una tregua, un momento in più per respirare, per
sbrogliare la matassa di non detti, - o di “detti male” - per riuscire, dopo troppo tempo,
a dirsi e a dire la verità. Guarda il video di Stop the Bombing
Una richiesta, quasi una supplica – “Fermate il bombardamento” - che a livello musicale
torna indietro di qualche decennio: il respiro è quello a cavallo tra i ‘60 e i ‘70, le
immagini che vengono in mente sembrano provenire direttamente dall’oscuro periodo
americano di Nixon; periodo di pericoli annusati nell’aria e mai ben compresi, di
manifestazioni e cartelli a sfidare il cielo, di slogan e terrorismo vero, feroce.
I riferimenti musicali dunque si spostano quel tanto che basta: l’eredità propria della
band (Wilco, The National, The Black Keys) si arricchisce del sapore black di Curtis
Mayfield e degli echi della Motown, e il tutto viene suggellato da novità assolute per
quanto riguarda gli arrangiamenti, con trombe, sintetizzatori, wurlitzer, e
armonizzazioni vocali multiple a far capolino per la prima volta nel tessuto musicale
del quartetto.
L’album è stato prodotto al VDSS Recording Studio nella seconda metà del 2015 ed
esce per VDSS Records l’11 aprile 2016. Composto da 9 tracce, viene anticipato dalla
pubblicazione del singolo d’apertura che prende il titolo dell’album: Stop the
Bombing.
I 7 Training Days nascono nel cuore del centro Italia circa 10 anni fa come punto
d’incontro di storie di vita comuni e precedenti percorsi artistici paralleli. Hanno
pubblicato due album, “In a Safe Place (Autoproduzione, 2011) e “Wires”
(Autoproduzione, 2013) e un EP, “Finale/Forward (Autoproduzione, 2012)
STOP THE BOMBING, il nuovo album dei laziali 7 TRAINING DAYS
26 giugno
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