Sarà in scena al Teatro Argot Studio dal 15 al 20 dicembre,
INTERVISTA di Theodor Holman, tratto dal film di
Theo Van Gogh, traduzione di Alessandra Griffoni,
con Viola Graziosi
e Graziano Piazza. Regia
di Graziano Piazza.
Intervista
è l’adattamento teatrale dell’omonimo film di Theo Van Gogh,
regista olandese assassinato nel 2004 da un fondamentalista islamico
per il cortometraggio Submission,
che denunciava la posizione d’inferiorità della donna araba. La
questione femminile è centrale anche in questo testo (del 2003) in
cui la famosissima Star di soap opera Katia, è messa ‘sotto
accusa’ dal giornalista politico Pierre Peters, mandato contro
voglia ad intervistarla la sera della caduta del governo. L’incontro
tra i due inizia in maniera disastrosa e si trasforma rapidamente in
una battaglia spietata.
Non si distingue più la verità
dalla menzogna, né il vero dal falso. Lui sembra appartenere alla
cruda realtà, mostrando le ferite procurate dalla guerra. Lei pare
non avere nulla di vero, vantando le sue tette finte e la capacità
di piangere a comando, ambasciatrice di una cultura pop ai limiti del
trash. La lotta dei sessi è anche guerra di culture e classi, dove
ciascuno rimane fedele ai propri pregiudizi generazionali e al
proprio habitat professionale.
Di chi fidarsi quando si assiste
al loro confronto? Chi dice il vero? La pièce diventa una disperata
ricerca degli ultimi rimasugli di inter-vista
“tra” esseri umani; zona grigia “tra” verità e menzogna;
trincea in cui il giornalista esplora il territorio femminile con le
modalità ciniche di un corrispondente di guerra, a cui l’attrice
risponde con le armi della seduzione fino a scardinare in lui le più
oscure realtà.
Nota artistica del
regista
Conoscevo
Theo Van Gogh come un regista particolarmente impegnato nella
denuncia sociale e per il coraggio di proporre una visione personale
incisiva ed efficace. La notizia della sua morte avvenuta nello
stesso giorno della morte di Pier Paolo Pasolini lo ha, nel mio
immaginario, accostato alla grandezza creativa di quest’ultimo.
Solo dopo la sua morte, da parte di un fondamentalista islamico, in
Italia si è cominciato a mostrare un interesse per il suo lavoro e
anche negli USA, il remake del film Intervista
ad opera di Steve Buscemi ne è una prova tangibile, come il
disseminarsi nel mondo di questo testo divenuto un cult teatrale nei
vari continenti. La proposta di Buscemi mi è sempre sembrata troppo
patinata e poco consona all’irridente e graffiante personalità di
Van Gogh. Dopo la lettura in inglese del testo teatrale ho compreso
la portata dell’ impianto classico
della pièce, rielaborandone le linee essenziali della
contemporaneità del mito. Come in una tragedia classica i destini e
le verità, le stesse identità e le ferite, svelano gli archetipi
della nostra origine, paradigmi contemporanei della nostra illusione.
Così, ho elaborato un luogo neutro, un quadrato, un ring con tanto
di sgabelli agli angoli, dove poter assistere al match fisico ed
emotivo che i due protagonisti vivono. Cercando la semplicità dei
corpi, il loro contrapporsi alla menzogna delle parole, costruendone
linee essenziali che potessero suscitarne gli svelamenti. Ci sono
ferite da svelare, scritte sulla pelle, come la donna araba di
Submission,
che devono essere guarite e soltanto nell’altro trovano la propria
guarigione. Come in un gioco di matrioske la verità appare sempre
più profonda e cambia di nome. La superficie del pensiero di
silicone, anzi della vera e propria “filosofia al silicone” ad
opera della star, si rivelerà una sacra presa di coscienza del mondo
e delle sue contraddizioni, in una prismatica valenza femminile in
grado di contenere tutte le sfaccettature. L’uomo portatore di un
pensiero razionale e rigido, fallimentare e depresso, convinto della
sua verità assoluta non riesce a trovare in se stesso quel
cambiamento necessario, quelle nuove forme che potrebbero portarlo
all’amore. E’ un inno al superamento delle forme, dei pregiudizi,
per ritrovare una comune capacità di amare, e amare se stessi
attraverso l’altro.
Graziano
Piazza
Durata: 75 minuti senza intervallo