A
Modica, negli spazi
del Convento del Carmine,
dall’11 dicembre al 31 gennaio 2016
settanta opere ripercorrono i primi quindici anni di carriera di
Giuseppe Colombo. Si
tratta della prima antologica dedicata al pittore siciliano. Curata
dallo storico dell’arte Paolo Nifosì,
la mostra è organizzata dalla Fondazione
Teatro Garibaldi con il patrocinio del Comune
di Modica e il coordinamento di Tonino
Cannata. S’inaugura
venerdì 11 dicembre, ore 18.
Nelle
sale del Convento, spazio restituito alla città dal maggio 2015 con
l’omaggio agli ottanta anni del maestro Piero
Guccione, saranno esposte dall’11 dicembre
decine di opere in prestito da collezionisti di tutta Italia con cui
Nifosì ricostruisce l’iter creativo di Colombo. Artista che di
recente, come scrive il curatore nel saggio in catalogo, denota una
“nuova percezione della luce e della definizione (…). L’occhio
di Colombo (…) potenzia la brillantezza, la saturazione cromatica,
la luminosità, la nettezza dei contorni. Il procedere dell’artista
si mantiene nel solco di un linguaggio consolidato che riesce ancora
a rinnovarsi e a stupirci nel racconto della sua vita, della sua
esperienza che ci viene restituita in immagini dove si respira e si
avverte la Bellezza”.
Eccellente
disegnatore – notato sul finire degli anni Novanta, insieme ad
altri coetanei, all’Accademia di Belle Arti
di Catania dal maestro Franco
Sarnari, allora titolare della cattedra di
Pittura, che lo invita nel Gruppo di Scicli
– Colombo, 44 anni, alterna paesaggi e nature morte per tornare
spesso al ritratto, al nudo. “Utilizza la fuliggine, il carboncino,
la matita - continua Nifosì - traendo spunto da foto
dell’Ottocento. E’ del 2004 un ritratto di Degas,
del 2009 un Nudo, che
idealmente vuole essere un omaggio a Courbet,
un altro Nudo
verticale tratto da una foto dell’Ottocento: il corpo in questi
casi emerge dall’oscurità potenziando la seduzione e il
coinvolgimento. La sua tentazione dell’ombra, della sua ambiguità
e del suo mistero, continua a ritornare anche negli oli e ne è un
esempio Nudo al tramonto
(2010), dove l’eros suggerito e alluso contiene il “memento mori”
della Morte di Maria
del Merisi”. Fra i
paesaggi spicca “Marina di Modica”,
“Un dipinto – dice Nifosì - che in parte è una dichiarazione di
poetica riguardo alla sua idea di obiettività, proposta di sviluppi
di volumi in profondità, di luci che ne definiscono le superfici, di
sperimentazioni pittoriche in atto, anche in relazioni alla
frequentazione dei suoi maestri diretti, Guccione e Sarnari e a
memorie hopperiane”.
Foto di Gianni Mània: Colombo ritratto nel suo studio |
“Colombo
– scrive Marco Goldin,
nel catalogo della mostra “Il Gruppo di Scicli” (Conegliano,
2001) – rivela il suo talento nel riappropriarsi dell’evidenza
visiva con uno sguardo penetrante, con lenti potentissime, animando
di rinnovata energia ciò che lo sguardo percepisce, a dimostrazione
che la poesia è possibile coglierla intorno a noi e che i poeti e
gli artisti hanno la virtù di rivelarcela”.
Fra
gli interventi nel catalogo dell’antologica di Modica, figura
quello di Stefano Malatesta.
Il giornalista e scrittore, estimatore dell’arte di Colombo,
scrive: “Ci sono altri artisti che devono stare
attenti alla loro straordinaria capacità tecnica che li può portare
molto lontano, più lontano di quanto essi stessi vorrebbero.
Giuseppe Colombo rientra in questo ristretto giro. Quando ho visto
per la prima volta un suo disegno acquerellato, il soprannome che mi
è venuto spontaneo da dargli è stato quello di Le
magiciens du crayon. Era una
volpe uccisa e abbandonata lungo una strada di campagna. Vista con
una prospettiva laterale, dava un senso di movimento anche se
l’animale era morto. Un piccolo capolavoro. Io credo
che Giuseppe sia uno dei migliori disegnatori italiani in
assoluto”.
Nel
catalogo dedicato alla mostra, oltre al saggio del curatore Nifosì e
di Stefano Malatesta – col quale Colombo ha realizzato nel 2012, a
Roma, un’esposizione di opere di entrambi ispirate a una raccolta
di racconti di Malatesta – figura quello di Massimo
Blanco, docente di Letteratura Francese alla
Sapienza di Roma. Le immagini in catalogo sono del fotografo Gianni
Mània.
Orari:
dal lunedì al giovedì 10-20. Dal venerdì alla domenica ore 10-21.
Ingresso 2 euro, gratis i minori di 12 anni. Info
0932 946961
Nudo |
Ragazza alla finestra |
ESTRATTO
dal saggio “La verità dello sguardo e la memoria dell’arte”
Di
Paolo Nifosì
Si
avverte aria nuova, una bel respiro di aria frizzante nelle opere di
Giuseppe Colombo, una presenza, una partecipazione alla vita e
all’arte contemporanea. Oramai sono 15 anni che Colombo è sulla
scena; è nel centro della sua energia e della sua vitalità
creativa, e con questa mostra si presenta alla sua città al pubblico
dell’area iblea e della Sicilia. Ha scelto come linguaggi il
disegno e la pittura, linguaggi antichi e che per lui sono ancora
strumenti possibili di raccontare il reale. Le premesse sono nel suo
desiderio di dipingere fin dall’infanzia, la sua frequentazione di
una scuola di grafica a Urbino, l’Accademia a Roma, attratto dalle
mostre della galleria Sperone, ma ancor di più attratto dalle opere
dei musei romani; una fase questa di tentennamenti, di incertezze
nella strada da intraprendere, se essere coinvolto dalle
sperimentazioni di una certa avanguardia o rispondere in modo
affermativo a ciò che lo coinvolgeva di più, e cioè la pittura dei
musei. La sua scelta è fatta con la dichiarazione di volersi
considerare un pittore coll’autoritratto del 2000, realizzato allo
specchio all’interno di uno studio, a voler presagire il suo modo
di lavorare, richiamandosi a tanti autoritratti storici. Coraggiosa
scelta e ostinazione nel percorrere una strada che per secoli è
stata considerata normale e che dal 1870 circa si è cominciata a
mettere in discussione, con ragionamenti legittimi, per carità, ma
che lentamente e inesorabilmente si è allontanata dalla
rappresentazione visiva della realtà, relegando le opere del
Novecento in auratici spazi museali, assimilabili ai musei della
scienza, legittimati per le scoperte e per le invenzioni, ma allo
stesso tempo lontani dall’idea di bellezza su cui si è concentrata
in gran parte la riflessione estetica occidentale (…).
Ufficio
Stampa Comune di Modica
| Marco Sammito | marco.sammito@comune.modica.rg.it
| tel. 0932 759 259
Ufficio
Stampa mostra “Colombo Opere 1999-2015”
| Melamedia Carmela Grasso | melagrasso@gmail.