Bellissima e a tratti quasi commovente l'intervista che il prolifico scrittore empedoclino ha rilasciato al quotidiano spagnolo "El País".
Sollecitato dalle domande di Pablo Ordaz, Andrea Camilleri ha toccato diversi argomenti a cominciare dalle donne della propria vita di cui parla nel libro che sta per uscire in Spagna e confessa di aver chiamato Ingrid un personaggio femminile della saga di Montalbano per omaggiare una giovanissima svedese che lo invitò a casa sua dopo un seminario a Copenaghen su Pirandello: "mi portò a casa sua - racconta - mi presentò a suo padre, a sua madre, che sicuramente erano più giovani di me e dopo mi condusse nella sua camera... ".
Nella bella chiacchierata il papà di Montalbano ammette senza retorica che è sempre stata sua moglie e continua a esserlo la donna più importante della sua vita: è lei la prima persona a leggere i suoi scritti e il suo giudizio è fondamentale.
Prova dispiacere sulla sua incapacità fisica ormai di scrivere al computer: si trova costretto a dettare alla sua assistente i suoi libri, ma si rende conto che non è la stessa cosa perché "quando scrivi, dalla frase che inizi a scrivere, ne nasce un'altra. Quando detti, quello che hai appena dettato si perde nell'aria".
Intensi i passaggi sull'incertezza del futuro che attanaglia i giovani o chi resta disoccupato a 50 anni "lasciare un uomo senza lavoro significa infliggergli un'umiliazione", sulla politica attuale in Italia, su come l'Europa ha trattato la Grecia "un matricidio"...
Ecco il link dell'intervista originale:
http://cultura.elpais.com/cultura/2015/11/05/babelia/1446726972_139070.html