Basta
guardare DOMINO, il contenitore che FAVARETTO&PARTNERS ha appena
disegnato per B–LINE per ritrovarci tutta la leggerezza del gioco e
l’attenzione al dettaglio proprie di un progetto sapiente.
Questo
e tanti altri progetti saranno in mostra al Tallin Design Festival
dove verrà riproposta la PERSONALE "PAOLO FAVARETTO 40X40"
dedicatagli dalla città di Padova due anni fa.
Dal
17 al 20 Settembre. TALLIN, Estonia.
Abbiamo
preso la palla al balzo e scambiato quattro chiacchiere con Paolo
Favaretto e il figlio Francesco che lo affianca ormai da tempo nello
studio padovano.
Ci
hanno risposto insieme, a volte all’unisono, altre rubandosi
l’attenzione, sempre con quel sorriso che racconta di
un’ammirazione reciproca e della voglia di non prendersi troppo sul
serio.
Paolo
Favaretto ha la faccia curiosa e simpatica che ci si aspetta da un
grande del design internazionale.
La
foto in bianco e nero che pubblicizza la mostra dedicatagli dal
Tallin Design Festival sembra riassumere gli intenti del suo lavoro;
il sorriso, tutto negli occhi o forse appena nascosto dal baffo
bianco vezzosamente arricciato, ci racconta di un’ironica
leggerezza che, occhi attenti, possono tradurre in attenzione e
precisione. Occhi che ci parlano di una creatività gioiosa che
affonda le sue radici nel valore senza tempo del lavoro puntiglioso,
della ricerca rigorosa e della saggezza.
B–LINE
– L’essere italiano, l’italianità, quanto influenza i vostri
progetti?
Favaretto&Partners
“Siamo
fieri di essere italiani. Tutti i nostri progetti vengono dalla
cultura della nostra terra. Prendono vita inconsciamente, dal nostro
vivere nel paese più ricco di arte, storia e bellezze “culturali ”
del pianeta”.
B–LINE
– Raccontateci da cosa nascono i vostri oggetti. Dal concept al
progetto… cosa succede?
Favaretto&Partners
“Ci
facciamo un milione di domande alle quali non sempre sappiamo
rispondere immediatamente.
Poi
fortunatamente la risposta giusta arriva!”
Visto
che il giovane Francesco ha voglia di raccontarsi ci rivolgiamo
direttamente a lui. Il papà osserva e sorride sornione.
B–LINE
– Quando ha capito che avrebbe fatto il designer? C’è stato un
episodio particolare?
Favaretto&Partners
(risponde
Francesco) “A dire il vero non c’è un episodio particolare…
Credo sia stato quando ho cominciato a frequentare quotidianamente lo
studio di mio padre, sette anni fa, curioso di capire le meccaniche
del mestiere. Poi me ne sono innamorato e dopo 7 anni di
professione, ora credo di potermi ritenere un designer… anche se
questa parola oggi mi suona male… è troppo inflazionata!”.
Paolo
nel frattempo sorride e ride!
B–LINE
– Tra innovazione e funzionalità cosa predomina nei vostri
progetti?
Favaretto&Partners
“Uno
è innovativo e l’altro funzionalista…” (scherza Francesco).
“Ma
no! Cerchiamo un punto d’equilibrio che riassuma entrambe queste
qualità. Dovendo scegliere però opterei per la “Funzionalità”…
perché oggi, ahimé, non c’è molto spazio per l’innovazione
che viene spesso confusa con la stranezza estetica fine a se stessa”.
B–LINE
– A suo parere (ci rivolgiamo a Paolo) quali sono gli oggetti più
utili e più inutili per la quotidianità che ci ha regalato il
disegno industriale?
Favaretto&Partners
“Non
posso citare solo un oggetto… ce ne sono tanti disegnati in passato
che ancora oggi aiutano le persone a vivere meglio… così come
siamo pieni di oggetti inutili… “oggetti da lista di nozze”,
quando vedo certe cose l’associazione mi viene spontanea!”
B–LINE
– Un libro da consigliare a chi si avvicina al mondo del Design.
Favaretto&Partners
(risponde
Francesco) “Non sono nella posizione di poter già consigliare…
“Storia Del Design” di De Fusco è stato un testo importante…
un bel ricordo degli studi universitari”.
B–LINE
– Come scegliete il nome per le vostre creazioni? Viene prima il
nome o… l’oggetto?
Favaretto&Partners
“Bella
domanda! Mmm… ci troviamo in entrambe le situazioni. Spesso vengono
strada facendo. Il nome di un prodotto è importantissimo e l’ideale
sarebbe che il nome potesse già da solo far capire di che cosa si
tratta o quali sono le caratteristiche dell’oggetto in questione”.
B–LINE
– C’è un colore che preferite per i vostri lavori?
Favaretto&Partners
Francesco
risponde subito… “acquamarina! DOMINO ne è l’ esempio
lampante”.
Paolo
spiega di essere molto legato al rosso… soprattutto per i prototipi
da esporre in fiera.
B–LINE
– Da cosa avete tratto ispirazione per disegnare la nostra mensola
FISHBONE?
Favaretto&Partners
“In
questo caso il nome è stato anche fonte ispiratore per Fishbone.
Siamo partiti proprio dal parquet a lisca di pesce per disegnare la
nostra mensola modulare!”.
B–LINE
– Se FISHBONE fosse un frutto, sarebbe…
Favaretto&Partners
“Un
licis! Dall’aspetto tagliente ma dal sapore dolcissimo”.
B–LINE
– Se DOMINO fosse una canzone?
Favaretto&Partners
“Sicuramente
una canzone romantica… come la storia che ci sta dietro!”.
(proviamo
ad indagare ma Francesco, che aveva buttato lì la risposta di
slancio, si chiude a riccio!!!).
B–LINE
– (Ci rivolgiamo a Paolo) Un sogno? Un progetto che vorrebbe
fortemente realizzare?
Favaretto&Partners
“Sono
tantissimi! Troppi per poterli raccontare”.
B–LINE
– Com’è avvenuto l’incontro con B-LINE?
Favaretto&Partners
(risponde
Francesco) “A dire il vero l’incontro l’ho cercato io. Siamo
padovani noi ed è padovana B–LINE e pur disegnando per aziende in
tutto il mondo ho un legame morboso con la mia città e tutto ciò
che traspira padovanità. Non ho potuto resistere dal cercare questa
collaborazione!”.
B–LINE
– Tre aggettivi con cui definireste lo stile di B-LINE?
Favaretto&Partners
“Smart,
per l’intelligenza delle soluzioni.
Evergreen
, per come si pone nei confronti del nuovo.
Social,
per l’attenzione che pone alla globalità delle sue relazioni”.
B–LINE
– Qual è l’oggetto quotidiano che avrebbe voluto disegnare?
Favaretto&Partners
(risponde
Francesco) “Il concetto della carta di credito”.
B–LINE
– Qual è il mobile che avete in casa o qui nell’ambiente di
lavoro che preferite?
Favaretto&Partners
“Quello
più capiente… per nascondere la confusione!”.
Qualche
altra domanda leggera:
B–LINE
– Se il design fosse una bevanda, sarebbe...
Favaretto&Partners
(Francesco)
“Sicuramente una bella birra ghiacciata… ne berrei in
continuazione!”.
Paolo
invece non può che ribadire la sua preferenza per un classico
Gin&Tonic.
B–LINE
– Se fosse una pietanza invece…
Favaretto&Partners
“Spaghetti
al pomodoro! Se ben fatti funzionano sempre alla grande!”.
B–LINE
– A proposito… Se venissimo a trovarvi una di queste sere, dove
ci portereste?
Favaretto&Partners
“Al
“TOLA RASA” perché oltre ad essere il ristorante più
interessante di Padova… abbiamo disegnato noi le sedute!!!”.
(E
scoppiano a ridere tutti e due)
B–LINE
– Le vostre vacanze perfette?
Favaretto&Partners
Paolo
ci risponde che d’estate se ne sta tranquillissimo a Bibione Pineda
perchè viaggia già anche troppo durante tutto l’anno.
Francesco
la pensa diversamente: “Per come vedo le vacanze io, un mix tra
relax e arricchimento culturale, niente di meglio dell’Asia! E’
un mondo in continua espansione, che corre più di Bolt e per noi
giovani, oggi, è fondamentale assorbire entusiasmo”.
Ok!
Vien voglia di andare a Tallin non solo per vedere la mostra… ma
anche per incontrare di nuovo Paolo e Francesco Favaretto e capire
quanto possa essere inossidabile la loro ironia all’incipiente
autunno estone.