Secondo un nuovo studio scientifico, essere leggermente disidratati può aumentare il rischio di influenzare negativamente il proprio stato d’animo. E dal momento che l’estate è alle porte ecco perché è necessario ancora una volta evidenziare l’importanza di restare ben idratati. Qualche bicchiere d’acqua in più può avere un impatto più che positivo sul nostro umore.
Alcuni ricercatori dell’Università della California hanno sottoposto a studio persone che normalmente bevono 2,5 litri di acqua al giorno con persone che di solito ne bevono meno di 1,2 litri. Ai primi è stato chiesto di ridurre l’assunzione a 1 litro d’acqua al giorno mentre, ai secondi, di aumentarla a 2,5 litri. Durante la conduzione della ricerca, sono state appurate diverse scale di umore. Coloro che hanno diminuito il consumo di acqua hanno accusato meno contentezza, calma, emozioni positive e propositività. L’altro gruppo, invece, hanno sentito meno stanchezza, confusione e necessità di bere. Lo studio, in definitiva, ha stabilito unrapporto tra la poca assunzione di acqua e l’incremento dell’irritabilità.
Quanto bisogna bere allora? Affidarsi solo al senso della sete, inoltre, non basta. Questo perché, superati i 50 anni, diminuisce nelle persone con determinatecondizioni di salute (ad esempio nei diabetici). A questa risposta, tuttavia, concorrono alcuni fattori soggettivi (peso del corpo, livello di attività) e altri oggettivi (temperatura, clima). Se parliamo di acqua, una regola non scritta è la classica degli otto bicchieri ma anche il modo di alimentarsi può venire in soccorso del giusto apporto idrico che bisogna garantire al nostro corpo. Gran parte dell’acqua della nostra dieta (circa un terzo) viene assunta attraverso i famosicibi “idratanti”, vale a dire frutta e verdura. E con l’arrivo dell’estate e delle alte temperature, è preferibile pertanto aumentarne il consumo per soddisfare ilfabbisogno di liquidi e minerali necessari al corretto funzionamento del metabolismo.