MARKETING, OUTING CON L’HASHTAG #PIÙPRODOTTO E LA WEB SERIES “HO SOGNATO MANUELA”

Rivoluzione nel mondo delle aziende. L’eterno scontro tra i freddi numeri del marketing e la fantasia autorale dei creativi diventa per la prima volta oggetto di una web series e un hashtag che impazzano sul web. Nata grazie al coraggio del marketing manager Gustavo Stante, la serie fa cadere l’ultimo tabù sulle ossessioni aziendali attraverso l’autoironia.

Oltre 1 milione di visualizzazioni tra Facebook e YouTube e più di 650mila interazioni in un solo giorno. Ecco i numeri da capogiro della web series “Ho sognato Manuela” e dell’hashtag dedicato #piùprodotto, che raccontano per la prima volta l’eterna contrapposizione tra i freddi numeri del marketing e la voglia dei creativi di dare forma alla propria fantasia autorale. La serie porta alla luce e nello stesso tempo distrugge, con l’arma dell’autoironia,l’ultimo tabù sulle ossessioni delle aziende, ovvero la maniacale volontà di far apparire ovunque il prodotto.

Un vero e proprio outing” del marketing aziendale che, grazie all’intuito innovativo del marketing manager di Maxibon Motta Gustavo Stantesiautodenuncia rivelando tutte le proprie ossessioni, di cui si prende gioco in una serie online autoironica e dissacrante. Non a caso i protagonisti della web series sono Filippo, un giovane e ambizioso regista che si scontra con le logiche aziendali, rappresentate dal direttore marketing Dario Dario, ossessionato dal mantra “più prodotto, più prodotto”, che ha dato vita all’hashtag #piùprodotto, tormentone dei social network.

“Attraverso questa web series abbiamo voluto denunciare in maniera dissacrante lo scontro tra logiche di marketing e fantasia dei creativi che si ripete da sempre all’interno delle aziende – afferma Gustavo Stante, Marketing Manager Gelati Nestlé –Da una parte l’ossessiva richiesta di visibilità del proprio prodotto che tormenta il direttore marketing, dall’altra la creatività di giovani artisti e film-maker che vogliono dare forma ai propri sogni senza ricoprirli di prodotti. In questo modo abbiamo dato anche un segnale per rompere completamente le regole della pubblicità tradizionale, ovvero scoperchiare i tabù che nascondono le ossessioni delle aziende stesse. La web series racconta inoltre le speranze e i sogni dei giovani e il divertimento sano e spensierato che esprime i valori del brand. Per fare questo passo abbiamo ascoltato la rete e i consumatori in real time, scegliendo il modo e la forma più idonei per la comunicazione di un marchio giovane quale è Maxibon”.

In 7 episodi ironici e dissacranti, la web series (https://www.youtube.com/watch?v=Wt9ftvf6ceI)  racconterà la storia del giovane film-maker Filippo, un ragazzo ambizioso e pieno di ideali in cerca di sponsor che producano il suo film intimista e d’essai. Le speranze e la voglia di esprimere ciò che ha ideato però finiscono per scontrarsi con le spietate logiche del marketing, incarnate perfettamente dal direttore marketing di Maxibon Dario Dario, che ripete ossessivamente il tormentone più prodotto, più prodotto” per aumentare la visibilità del gelato nel film. Dario Dario accetta di finanziare il progetto, a patto però che il prodotto compaia praticamente in ogni scena; il regista si piega alle richieste del direttore, ma la sceneggiatura verrà completamente ribaltata e anche il titolo verrà modificato da Dario Dario banalissimo “Ho sognato Manuela”.

Nell’epoca dell’ironia 2.0 le aziende quindi trovano il coraggio di fare outing”, rivelando le manie e le ossessioni che ne regolano le logiche interne: la necessità di vendere sempre più prodotto e apparire ovunque viene finalmente e galla e diventa oggetto di autoironia e viralità. “Ho sognato Manuela non è solo una web series, ma è anche emblema dell’autoironia con la quale ci si può prendere gioco delle proprie ossessioni, aprendo la strada a un nuovo modo di mettersi in mostra prendendosi gioco di sé. L’hashtag #piùprodotto racchiude in sé le manie del direttore marketing, ma allo stesso tempo diffonde i valori dell’azienda non più come un mero elenco di caratteristiche, ma come visione più elastica e motivante della realtà, attraverso una sorta di empatia umoristica che crea viralità.

L’autoironia applicata alle proprie ossessioni diventa quindi la chiave per creare empatia con il grande pubblico, utilizzando un linguaggio nuovo e anticonvenzionale, simbolo di una strategia comunicativa di successo, capace di attrarre il grande pubblico verso le aziende. Da Barack Obamaprotagonista di un video in cui si scatta un selfie provando le smorfie da esibire davanti alle telecamere, a Ben Stiller, alias Zoolander, che prende in giro la moda proprio nel tempio delle passerelle di Parigi con il beneplacito della maison Valentino, anche le celebrities scelgono di prendersi in giro. Maxibon però va oltre e per la prima volta un’azienda porta alla luce i propri assilli e li sfrutta con gli strumenti dell’era digitale, raggiungendo un pubblico sempre più ampio e variegato.

Fattitaliani

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