di
Domenico
Logozzo * - “Il
campanile è il punto di riferimento nel mondo, la sua certezza”,
affermava Ernesto
De Martino,
lucido studioso di etnologia e folclore, morto nel maggio di 50 anni
fa, che “ a dorso di mulo, solitario e coraggioso, andò a studiare
i riti e le magie della Basilicata”, ricordava Giulio
Carlo Argan,
parlando di “antropologia da pionieri, la scienza più antica
del mondo".
E a Stigliano,
il paese materano che risale all’epoca dei primi abitatori della
Lucania,
all’ombra della torre campanaria della Chiesa di S. Antonio,
ricostruita ad imitazione di quella del vecchio convento del 1600, si
è idealmente rinnovato un antichissimo “contatto” con gli
abitanti della Magna
Grecia,
quando “i Lucani ne risentirono il benefico influsso e furono
ingentiliti nel costume e nel carattere”, si legge nella nota
storica del sito ufficiale del comune. Nel nuovo Millennio,
l’incontro è avvenuto nel segno della religiosità popolare,
grazie alla festa in onore del Santo di Padova. Dalla punta
estrema della Calabria, Gioiosa
Jonica,
custode da secoli delle tracce della cultura magno-greca, è arrivato
sulle colline lucane lo storico “Gran
Complesso Bandistico G.Rossini”.
Tra i calabresi e gli abitanti di quello che fu il primo capoluogo
della Basilicata (sec.
XVII), è nato un interessante rapporto di amicizia. “Una
processione imponente, veramente molto bella, ed anche un incontro
con gente molto ospitale e generosa ”, ci dice l’arch. Totò
Napoli,
uno dei musicisti che fanno parte del nucleo iniziale della
prestigiosa formazione bandistica, rinata nel 1979, grazie
all’impegno del prof.
Totò Ritorto,
uno dei più autorevoli ed apprezzati Maestri di musica
della Calabria.
“Fin
da prima dell’Unità d’Italia – ricordano i promotori sul sito
web ufficiale - Gioiosa
Jonica
è stata teatro e scenario di una gloriosa tradizione bandistica e
concertistica, protrattasi con eccellenti risultati e grandi consensi
di partecipazione popolare per quasi un secolo e fino all’immediato
secondo dopoguerra”. Poi lo stop perché “la crisi di quegli anni
e il bisogno impellente di riscatto morale e civile ha favorito
l’esodo e l’immigrazione di grandi masse popolari verso paesi e
regioni notoriamente più ricchi ed evoluti. Questo fenomeno non ha
risparmiato purtroppo Gioiosa Jonica e conseguentemente ha
interessato grandi frange dell’organismo in forza al già glorioso
Complesso Bandistico “G. Rossini”, il quale ha vissuto un periodo
di profonda crisi durata quasi fino alla seconda metà degli anni
Settanta, con conseguente ridimensionamento delle prospettive di
crescita musicale”. La ripartenza 35 anni fa quando “il Maestro
Antonio Ritorto insieme ad un gruppo di volenterosi cittadini
costituitisi in comitato, dava vita ad una Associazione Culturale
Musicale che incorporava una scuola musicale per la
preparazione e la formazione di allievi, in modo da ricostruire e
rinverdire i fasti della grande tradizione bandistica gioiosana”.
Dopo due anni, il 12 aprile del 1981, l’Associazione Culturale
Musicale “G. Rossini” e l’Amministrazione Comunale con il
sindaco prof.
Francesco Logozzo salutavano
il nuovo Complesso Bandistico “G. Rossini” con una manifestazione
sullo storico palco di Piazza Plebiscito. Vennero consegnate targhe e
medaglie di riconoscimento ai singoli componenti e al maestro
Ritorto.
Iniziava
così la nuova stagione musicale gioiosana. Sottolinea l’arch.
Napoli:
“La dedizione encomiabile del maestro Ritorto, ci porta
da 35 anni su tutte le piazze d’Italia. Orgogliosi di tenere alto
il nome di Gioiosa”. Lo stesso orgoglio che si riscontra oggi nei
giovani che hanno deciso di seguire le buone lezioni del prof.
Ritorto. A Stigliano c’è stato l’esordio della quindicenne Tania
Longo.
E’ studentessa dell’ Ipsia Moda di Siderno,
brillantemente promossa alla seconda classe. Il fratello Emanuele,
sedicenne, terzo anno di ragioneria, suona già da diverso tempo nel
complesso musicale gioiosano. Una passione che coltiva fin da
bambino. “Conosce a memoria tantissimi spartiti”, ci dice
felicissima mamma Marisa
Coluccio.
“Io sono molto orgogliosa dei miei figli. E’ stata dura perché
volevamo smettere. Li ho spronati e sostenuti, così sono arrivati ad
un bel punto. E sono certa che faranno ancora meglio”.
Tania,
nata in Ucraina
e adottata quando aveva 8 anni dalla famiglia gioiosana, ci racconta
con entusiasmo la prima esibizione con la banda in terra lucana. “E’
stata veramente una bellissima esperienza. Che non dimenticherò mai.
Bella ed emozionante. Non è stato facile. Superata ogni difficoltà
con la passione e anche con il sostegno di mio fratello, che ha
iniziato molto prima e di tutti gli altri componenti della
banda. Mi hanno accolta molto bene e mi hanno fatto sentire a mio
agio. Venerdì pomeriggio e sabato mattina abbiamo suonato nelle
vie del paese, la sera di sabato durante la processione di
S.Antonio”. Una trasferta che è stata anche una piccola lezione di
vita. “Sì,stare lontani dalla nostra casa e dai nostri genitori
per la prima volta, sia a me che a mio fratello, ci ha fatto maturare
un po', perché abbiamo visto un po' com'è la vita autonoma e come
si deve convivere con gli altri. Sono queste le esperienze che ci
fanno capire che il traguardo si raggiunge con costanza, passione per
la musica e tanti ma tanti sacrifici ”. Ci tiene poi a
sottolineare: “Se io e mio fratello abbiamo raggiunto questo
traguardo, grande merito è dei nostri genitori che ci hanno
sostenuto sempre, soprattutto nostra madre che nei momenti in cui
volevamo abbandonare è stata molto decisa e convincente. L’abbiamo
sentita. Ed ecco che oggi facciamo parte di una banda musicale
con la quale sicuramente trascorreremo altre belle esperienze come
quella di Stigliano”.
Serba
un buon ricordo del paese lucano: “E’ molto bello e panoramico e
la gente del paese è abbastanza accogliente e gentile”. E anche
l’arch. Totò
Napoli
sottolinea tutto ciò: “Girando per le strade della cittadina è
ancora possibile scorgere i resti di un passato importante.
Importanza testimoniata dalla molteplicità dei palazzi nobiliari
appartenuti a famiglie spesso originarie del napoletano, ma anche
dall’ampiezza del suo borgo antico (la Chiazza) e degli altri rioni
ad esso contigui. Nonostante abbia poco più di 5.000 abitanti è un
centro dove c’è tutto: 2 banche, ufficio delle imposte, Giudice di
Pace, ospedale, istituti scolastici superiori. La cosa che
abbiano tutti notato è la pulizia del paese. Raccolta differenziata
e tutto in ordine”. Accoglienza e gentilezza. “La gente molto
disponibile, come è nella tradizione meridionale, e tanto
attaccata alle radici. Vogliamo ringraziare tutti per il calore con
il quale siamo stati accolti, per la competenza musicale, per
l’entusiasmo e per l’apprezzamento della nostra esibizione.
Ci hanno proposto due serate, per il 15 e il 16 agosto,
purtroppo avevamo già altri impegni e abbiamo dovuto dire di no. Già
rinnovato invece il contratto per il prossimo anno. Torneremo a
Stigliano con grande piacere, perché ci siamo trovati davvero tra
amici. Tutto questo ci gratifica e ci sprona ad andare
avanti e fare sempre meglio”.
Premiato
il lavoro di tante persone che, affrontando non pochi sacrifici e
superando moltissime difficoltà, portano avanti un progetto
culturale che fa onore alla Calabria, sia in ambito nazionale
che europeo. Tra le varie partecipazioni vengono ricordati il
“Festival mondiale della musica” a Ginevra,
patrocinato dall’UNICEF; l’esibizione nello spettacolo “Ciao
Gente” andato in onda su Canale 5 ; la partecipazione a Ragusa
alla
Tappa della “Fiamma Olimpica”; a Roma per rappresentare
la Provincia di Reggio Calabria in occasione del 150° anniversario
dell’Unità d’Italia. L’arch. Napoli ci ricorda ancora
Torino, Palermo,
Montelepre,
Pietrapertosa
(PZ). Tanta positività che conferma i grandi valori di un tempo
ancora oggi molto utili per unire la gente del Sud. Insieme per un
progetto di rinascita reale e lungimirante. La magia della banda che
non passa mai di moda. Trasmette sensazioni ed emozioni uniche .E
nelle feste religiose, feste di popolo, riesce a catturare
l’attenzione e a farsi apprezzare dai giovani e dai meno giovani.
Note armoniose, d’amore, di fede, di felicità. Passa la banda e
ritorna il sereno. Splende il sole dell’ottimismo. E ci torna alla
mente la canzone La
Banda”,
bella e intramontabile, interpretata magistralmente da Mina:
“In
ogni cuore la speranza spuntò/quando la banda passò/ cantando cose
d'amor…”
*già
Caporedattore del TGR Rai