Libri, “Il Business del pallone”. La recensione di Fattitaliani: il calcio è un business, ecco come va gestito

Un saggio edito da Mursia - “Il Business del pallone” (Mursia editore, - analizza i principi e le strategie dei club che sono riusciti a costruire un organizzazione di successo sia sotto il profilo sportivo che gestionale.

Il calcio moderno è spietato. Se non hai una solida e articolata organizzazione societaria aperta alle scienze del marketing e dell’organizzazione non solo non vinci, ma metti in serio pericolo la tua sopravvivenza. C’è poco da fare, una società di calcio va gestita come un’azienda moderna, il che è facile a dirsi, ma difficile da mettere in pratica. 
Jean Christophe Cataliotti, avvocato, agente Fifa ed esperto di diritto sportivo e Tommaso Fabretti, esperto di aspetti economici-finanziari delle società di calcio, si sono tirati su le maniche e per l’editore Mursia hanno scritto a due mani “Il Business del pallone, analisi dei modelli organizzativi e gestionali delle società di calcio” (15 euro), un prezioso manuale destinato agli operatori del mercato, ma anche a tutti gli appassionati desiderosi di approfondire gli sviluppi del business nel pallone. Come va organizzata una società di calcio? Quali sono le strategie di marketing che possono fare le differenza? Come è possibile migliorare l’organizzazione delle piccole società calcistiche? Sulla scia di questi interrogativi gli autori riversano nelle pagine del libro una cascata di nozioni teoriche, ma soprattutto passano in rassegna tutta una serie di case history prevalentemente di marca internazionale. Si parla naturalmente di esperienze di successo come il Psg dello sceicco Al-Thani e i Blancos del Real Madrid, top club che non solo grazie alla disponibilità di grandi capitali sono saliti sul tetto dl mondo, o del Monaco del magnate russo Rybolovlev che con qualche difficoltà sta provando a intraprendere la stessa strada, ma non mancano esperienze di club minori come il Saint-Etienne che grazie nuove e vincenti strategie gestionali ha rimesso a posto i conti ottenendo anche risultati sportivi di prim’ordine. Gli autori dedicano anche un ampio spazio all’istituto del fair play finanziario, illustrandone i parametri fondamentali, gli obiettivi primari, il ruolo e l’attività degli organi preposti a vigilare le società nel processo di adeguamento alle nuove norme, i rischi per i club inadempienti. Il modo di intendere il Fair Play nei differenti campionati è analizzato attraverso il caso limite del Manchester City e quello virtuoso della Juventus. E poi ci sono le attività di marketing e le loro funzioni principali. Impossibile tralasciare questo aspetto di importanza capitale per i club del calcio: da una parte più teorica legata alla descrizione del fenomeno delle sponsorizzazioni, del discorso legato al brand e della costruzione del piano marketing, gli autori passano a illustrare le strategie vincenti perseguite da chi il marketing lo sa usare con dovizia come Chelsea, Real Madrid e Barcellona, ma citano anche la Roma dell’americano Pallotta all’avanguardia nella sua strategia di rebranding. Se il calcio italiano non è più sulla vetta del mondo, se la vetrina di questo sport si è spostata in Inghilterra qualche ragione ci sarà. Ecco allora che il libro si concentra nell’analizzare i fattori che hanno portato la Premiere League a diventare il campionato più popolare del globo, dalla regolamentazione finanziaria che i club sono chiamati a rispettare, alla gestione dei diritti tv, ai legami commerciali con partner e tifosi situai in territori lontani, alle gestione degli stadi di proprietà. Ma si parla anche dell’ascesa del calcio tedesco, dei risvolti economici dei mondiali di calcio e infine, non mancano una serie di consigli per l’organizzazione delle piccole società calcistiche. Un argomento questo che in Italia è di attualità scottante vista la moria di squadre che caratterizza il settore della Lega Pro e in generale del calcio minore. Insomma “Il Business del pallone” è un libro da leggere soprattutto per chi non crede più che il calcio sia solo un gioco di cuore e passione.


Mauro Scarpellini     
Fattitaliani

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